Home > Notizie
Biathlon

Denise Herrmann resta con i piedi per terra, ma punta a PyeongChang 2018

A marzo 2016 Denise Herrmann aveva 27 anni e nello sci di fondo vantava già 6 podi individuali in Coppa del Mondo, un bronzo olimpico nella  staffetta di Sochi, due noni posti nella classifica generale del massimo circuito, nonché una Coppa di specialità della sprint sfiorata.
Soprattutto era la punta di diamante della squadra tedesca. Per questo, al di là dell’opaco inverno 2015-’16, nessuno si sarebbe mai aspettato la decisione di imbracciare la carabina per ripartire letteralmente da zero nel biathlon. Eppure la nativa di Bad Schlema trapiantata a Ruhpolding ha fatto proprio questa scelta, rimettendosi in discussione in altra disciplina, dove la concorrenza interna è ben diversa.
Nella prima stagione ha fatto la spola tra la Coppa del Mondo e l’Ibu Cup, ottenendo comunque risultati di un certo peso. Due vittorie e quattro podi a livello cadetto, svariati piazzamenti nelle prime trenta nel massimo circuito.
Un’annata di assestamento tutto sommato più che discreta. Chiaramente le aspettative per il 2017-’18 sono più alte, anche perché Herrmann ha sorprendentemente dominato i campionati nazionali tedeschi di settembre.
La testata sport.de ha quindi raggiunto l’ormai ventinovenne per capire quali siano le sue speranze in vista del prossimo futuro.

Lei ha dominato i campionati tedeschi, vincendo tutti e tre i titoli individuali. Qual è il suo giudizio in merito alle performance settembrine?
“Sono stata abbastanza sorpresa dei miei risultati, soprattutto nel primo weekend. Sapevo bene di poter contare sul mio passo, quello non è in discussione, ma sicuramente la chiave per ottenere quei successi è stato il tiro. Ho sparato bene e per me è stato molto importante riuscire a portare anche in gara i progressi fatti in allenamento. Però non bisogna dimenticare un fatto. Per una biathleta di altissimo livello come Laura Dahlmeier i campionati tedeschi sono poco più di un allenamento. Io invece ho imbracciato la carabina solamente da un anno e mezzo e li ho vissuti in maniera diversa, li ho affrontati come gare vere e proprie per guadagnare esperienza”.
Quale genere di allenamento ha svolto al poligono?
“Sto lavorando parecchio sui tempi d’esecuzione. Bisogna essere il più veloci possibile per competere con le più forti del mondo. Sono migliorata rispetto all’anno scorso, ma sono ancora relativamente lenta. In questa componente devo ancora crescere per raggiungere l’èlite della disciplina”.
Qual è il suo programma per l’inizio di stagione?
“Non sono ancora certa di avere il posto a Östersund. Di conseguenza comincerò la stagione in Ibu Cup, con esordio il 23 novembre a Sjusjøen, dove peraltro andremo a svolgere uno stage di allenamento nelle settimane precedenti”.
Quali risultati dovrà ottenere per gareggiare in Coppa del Mondo?
“A Sjusjøen gareggeremo in sei e solamente la migliore di noi verrà portata a Östersund”.
Che obiettivi si è fissata per la stagione 2017-’18? Soprattutto considerando che si tratta di un inverno olimpico?
“Da quando sono passata al biathlon il mio unico obiettivo è stato quello di gareggiare il più possibile nel massimo circuito. Cercherò di guadagnare più spazio possibile in Coppa del Mondo e di soddisfare gli standard per essere convocati ai Giochi olimpici. Il minimo per essere prese in considerazione è ottenere due piazzamenti nella top-15, ma dubito che basterà questo per essere schierata davvero nelle gare olimpiche, dato che la nostra squadra è molto forte e i pettorali a disposizione sono solo quattro. Bisognerà piazzarsi nelle primissime posizioni, ma il mio sogno è proprio questo. Riuscire a guadagnarmi un posto per lottare per le medaglie in Corea”.  

Al di là degli obiettivi e dell’analisi della situazione, Herrmann che riesce a essere ambiziosa e a tenere i piedi per terra contemporaneamente, ha involontariamente svelato un fatto. Dire che solo la migliore delle sei biathlete impegnate a Sjusjøen sarà portata a Östersund, implica che 5 donne per l’opening stagionale siano già state decise.
Non è difficile immaginare che si tratti di Laura Dahlmeier, Franziska Hildebrand, Franziska Preuß, Vanessa Hinz e Maren Hammerschmidt.

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image