In campo maschile la situazione delle otto nazioni in lizza per la qualificazione della staffetta con conseguente diritto a portare cinque pattinatori alle Olimpiadi non lascia troppo spazio a possibili sorprese nelle prossime due tappe (si deve ricordare che i pass olimpici si giocheranno sui migliori tre risultati nelle quattro prove di Coppa del Mondo).
Canada, Cina, Giappone, Olanda sono le uniche nazioni salite sul podio tra Budapest e Dordrecht e viaggiano indisturbate; la seconda schiera, in questo momento della qualificazione, è rappresentata da Corea del Sud che paga la penalità ricevuta ieri, Stati Uniti, Russia e Ungheria. Con queste ultime due squadre che hanno all’attivo un quinto e un ottavo posto, le speranze delle prime escluse (Belgio e Kazakistan) con settima e undicesima posizione a Budapest e Dordrecht sono ridotte al lumicino. I giochi sono di fatto, anche se non matematicamente, chiusi per tutte le altre compresa l’Italia che è alla dodicesima posizione del ranking e alla quale non sarebbero sufficienti due ingressi in semifinale, risultato ottenuto una sola volta nelle ultime 8 prove di Coppa del Mondo, per qualificare la staffetta.
Per i colori azzurri non resta che lottare per assicurarsi il maggior numero di posti gara. Alla luce delle prime due prove di qualificazione, l’Italia potrebbe iscrivere un pattinatore nei 500 metri grazie alla ventisettesima posizione (su 32 posti disponibili) di Davide Viscardi, ben tre nei 1000 metri con il pass quasi sigillato grazie all’ingresso in semifinale di Andrea Cassinelli a Dordrecht che lo piazza in diciassettesima posizione, il ventiseiesimo posto nel ranking di Tommaso Dotti e la trentunesima posizione tutta da difendere di Yuri Confortola. I potenziali due posti nella starting list dei 1500 metri (36 partenti) arriverebbero grazie alle prestazioni di Tommaso Dotti (27mo) e Nicola Rodigari (30mo). Su queste basi l’Italia potrebbe portare a PyeongChang 3 pattinatori, la quota massima prevista per le nazioni non iscritte alla staffetta.
La situazione appare decisamente più fluida per quanto riguarda l’assegnazione dei posti alle staffette femminili. Possono già prenotare il posto sull’aereo per l’Asia la Corea del Sud, il Canada, la Russia e la Cina che con la vittoria di Dordrecht ha rimediato al passo falso di Budapest. Non dovrebbe avere problemi l’Olanda, quinta nel ranking, mentre dal sesto al nono posto vi sono quattro nazioni nello spazio di un migliaio di punti, poco più della differenza tra una quinta e una sesta posizione in una prova. Non possono più sbagliare il Giappone e la Francia dopo il mancato ingresso in semifinale di ieri e l’Italia, al momento ottava nel ranking grazie al sesto posto di ieri e all’ottavo di Budapest. Attendono un passo falso l’Ungheria che in casa una settimana fa ha già dimostrato di essere in grado di entrare nel lotto delle semifinaliste e gli Stati Uniti in recupero con la settima posizione in classifica di Dordrecht.
L’Italia, a meno di errori, appare in linea di navigazione per fare approdare cinque pattinatrici a PyeongChang anche se nell’assegnazione dei posti gara potrebbe schierarne tre nei 500 metri ma solo una in 1000 e 1500. I tre slot nella gara più veloce sono al sicuro (e lo sarebbero anche in caso di mancata qualificazione della staffetta) grazie ai risultati ottenuti da Arianna Fontana (terza nel ranking), Martina Valcepina (quinta) e Lucia Peretti (quattordicesima). Nei 1000 metri è ancora Arianna Fontana a contribuire alla causa con la sua diciannovesima posizione mentre si intravede la possibilità di una seconda iscrizione grazie a Lucia Peretti che vede l’Italia prima delle escluse a pari punti con la Polonia (Maliszewska) preferita solo per il miglior risultato. Nei 1500 metri, infine, è al sicuro il posto garantito dalla attuale diciassettesima piazza di Arianna Fontana mentre le speranze di un secondo slot sono ancora legate a Lucia Peretti, attualmente trentacinquesima ma a soli 6 punti dalla zona qualificazione.
I giochi si riapriranno a Shanghai il 9 novembre.
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