Un percorso iniziato quasi dieci anni fa, nel 2008, quello di Pietro Marocco a capo del Comitato piemontese, le Alpi Occidentali.
Iniziato sotto molte ombre e poche luci, l’ingegnere torinese può ora gongolare per gli ottimi risultati che la realtà del Nord-Ovest, da qualche anno a questa parte, sta portando a casa. Molte cose per cui essere contenti e, molte, altre su cui riflettere: "E’ importante che si faccia promozione; mai come ora la nostra immagine risulta fondamentale per tornare ad avere i ragazzi che si avvicinino alle nostre discipline."
Buongiorno Presidente. Come giudica la stagione invernale passata?
"E’ stata una stagione eccellente. Ci siamo riconfermati al primo posto per la categoria Allievi/Ragazzi e al terzo nella classifica per Comitati. Abbiamo avuto diversi nuovi ingressi nelle squadre nazionali, sia come atleti ma anche con alcuni tecnici. In generale ogni singola disciplina ha portato risultati che fanno ben sperare. Mi fa piacere che in sport con poca visibilità, come lo sci alpinismo e lo ski roll, abbiamo avuto un’importante rappresentanza e non voglio neanche sottovalutare il fatto di aver coordinato e gestito 140 gare regionali. Tutto questo è motivo di orgoglio e ripaga il lavoro fatto dalla struttura e dagli sci club."
Il Comitato ha avuto un grande sviluppo negli ultimi anni. Di chi è il merito e non si sente un pò d’esempio per le altre strutture?
"Un particolare plauso va agli sci club: lavorano benissimo in mezzo a tante difficoltà. Noi negli anni abbiamo cercato, e ci siamo riusciti riusciti, di creare un ambiente sereno e coeso, senza divisioni o lotte intestine. Le persone collaborano e condividono i programmi di lavoro. L’anno scorso siamo arrivati a investire l’80% delle entrate nell’attività: bene ma non benissimo. Certo, se mi guardo attorno e penso a dove eravamo nel 2008 non posso dire che essere orgoglioso. Da lì a dire che siamo un esempio per tutti, ce ne passa."
Sentendo le sue parole sembrerebbe che vada tutto bene. Allora questa famigerata crisi del sistema non esiste?
"Purtroppo non è così. Bisogna creare dei tavoli di lavoro dove tutti i diretti interessati vengano coinvolti: dalla Federazione, agli enti di promozione sportiva, passando per gli operatori turistici delle stazioni. Devono essere coscienti del fatto che essendo il nostro uno sport caro, le famiglie, a lungo andare, indirizzano i loro figli verso altri ambienti: dobbiamo trovare la chiave di volta per essere competitivi sul mercato. Il problema sta nel numero di iscritti o affiliati alle società che non svolgono attività agonisitica. Non c’è più l’interesse di perseguire quel percorso."
Qual è la ricetta vincente per rilanciare gli sport invernali?
"Bisogna inventarsi delle cose nuove. non possiamo rimanere indietro. In primis mettere in piedi un’attività di promozione della nostra immagine affinché possa avere più visibilità con gli sponsor e, allo stesso tempo, portare iniziative che abbraccino, in modo massiccio, i giovani. Sento parlare di tanti e interessanti progetti in rampa di lancio: molto bene ma dobbiamo essere in grado di portarli avanti e seguirli con costanza. Il nostro deve essere un marchio e un brand riconosciuto. Per nostro intendo anche la FISI stessa. Da giovane, pensare alla Federazione, era un traguardo incredibile. Vorrei si tornasse a pensarla così."
Skiroll e sci alpinismo uguale a Becchis e Lenzi, campioni quanto mai sottovalutati.
"Sono i fiori all’occhiello del nostro Comitato. Sono molto felice che Lenzi è entrato nei cinque finalisti che si contenderanno il premio di migliore atleta FISI della stagione passata. Concordo pienamente quando dici che non sono considerati come meritano. Bisogna dargli la giusta visibilità affinchè i media gli concedano la dovuta importanza. Per fare ciò occorre portare lo ski roll nelle città e non sulle montagne e, per secondo, portare gli stessi campioni in mezzo alla gente: solo così si può creare interesse."
Quali sono i prossimi obiettivi?
"Continuare a sviluppare e creare più appeal sulle discipline più conosciute, senza ovviamente dimenticare il resto. Come detto in precedenza il tempo corre e lo sport si evolve in molte forme. Noi ci stiamo adoperando per riportare in auge lo sci d’erba e torneremo ad avere una squadra regionale di sci alpinismo. Il passo successivo sarà organizzare manifestazioni che da altre stanno riscontrando successo: l’idea è quella di portare una gara di ski roll al Valentino o in cima a Superga. Il principale focus però rimane quello di poter essere totalmente indipendenti e non gravare più sulle famiglie."
Pietro Marocco, Alpi Occidentali: “Pesiamo ancora troppo sulle famiglie”
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