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Nicola Tropea: “Non abbiamo grandi montagne, ma andiamo avanti con passione”

Schietto e sincero come il più classico dei romani DOC. Non si nasconde dietro a un dito il presidente del CLS, il comitato che incorpora le regioni Lazio e Sardegna, Nicola Tropea: una sorta di bandiera in seno all’organigramma della realtà romana.
Ci ha spiegato le molteplici difficoltà dell’attività, dalla mancanza di impianti adeguati alla famigerata mancanza di risorse economiche.
Presidente, com’è andata l’ultima stagione invernale?
"In termini sia di risultati che di organizzazione interna, è stata una stagione positiva. Iniziamo ad intravedere qualche buon risultato, con alcuni atleti entrati nei corpi militari e, di conseguenza, nelle squadre della FISI. Purtroppo siamo stati penalizzati dalla neve che è arrivata tardi, ma abbiamo portato avanti l’attività delle varie discipline, dove, soprattutto nel fondo, ho trovato una esclamation, per numero di atleti e di gare, davvero soddisfacente."
Ha accennato alle difficoltà: ci spieghi meglio a cosa si riferisce.

"Non abbiamo impianti adeguati e quelli che abbiamo sono abbastanza carenti. Campocatino sta provando a fare qualcosa, così come Livata per il fondo, ma per una certa continuità nel lavoro, ci siamo spostati nella stazioni abruzzesi di Campo Felice e Ovindoli. La sfortuna è di non avere grandi montagne. Se ci aggiungiamo il fatto che non ci sono sponsor che ci sostengono…"
Come si fa fronte a questa situazione?
"La si affronta con grande spirito di collaborazione ed aggregazione, unita a una grande passione. Per nostra fortuna ci sono diverse società che lavorano con voglia e determinazione. Lo stesso dicasi per i nostri tecnici."
Punta molto forte sullo skiroll. Cosa bolle in pentola?

"Nella nostra testa c’è l’idea di organizzare due gare, magari già l’anno venturo: una in centro a Roma e l’altra ad Amatrice, proprio nel cuore del terremoto. Un modo per unire quello che noi facciamo e la gente."
Quali sono gli obiettivi?
"Speriamo che il nuovo progetto "Quando la Neve fa Scuola" possa portare a qualcosa di buono. Fin ad ora non ho visto grandi riscontri, proprio perchè il mondo scolastico non ha mai fatto nulla per aiutare gli sport invernali."

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