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Francesco Contorni esulta: “Sta per nascere il primo ski college digitalizzato”

Di questi tempi, un anno fa, si stava per realizzare il primo ski college del centro-sud d’Italia. Per svariati motivi, sembrava che questo ambizioso progetto non dovesse partire, ma, con grande caparbietà, il presidente del Comitato Appennino Toscano, Francesco Contorni non ha mollato e ora vede vicinissima la nascita della sua creatura, in una veste ancor più innovativa e rivoluzionaria.
Presidente, a un anno di distanza, a che punto siete con la creazione dello ski college?
"Il 5 settembre a Lucca avremo l’incontro finale con il Provveditorato agli Studi per gettare le basi per partire l’anno prossimo. Purtroppo siamo in ritardo e ci sono stati alcuni intoppi per via delle regole scolastiche, ma ora abbiamo il benestare di tutti gli enti. Nascerà uno ski college completamente digitalizzato, sia per le medie-superiori che per il Campus Universitario di Lucca, a cui hanno aderito diverse facoltà. Se, per esempio, un’atleta è ad allenarsi sul ghiacciaio, potrà seguire la lezione del giorno direttamente sul portale, con l’ausilio di un tutor. L’idea è stata perseguita seguendo l’esempio di un istituto di Lucca. Toccherà a noi essere bravi a promuoverlo e a pubblicizzarlo. Il tutto sarà comunque ufficializzato durante Skipass (27-29 ottobre a Modena, ndr)."

Quali saranno i suoi punti di forza?
"Saremo i primi in Italia con un format che supera i limiti del classico ski college; il ragazzo potrà sciare e studiare senza troppi assilli, gestendo al meglio il tempo tra le varie attività, senza i consueti problemi logistici che la base richiede. Questo renderà la struttura più snella, meno possessiva e invasiva."
Cosa ci può dire, invece, della stagione invernale?
"L’avere messo in piedi una squadra regionale ufficiale dopo 6/7 anni di nulla, è molto importante. Siamo il Comitato più a sud d’Italia che si gestisce in maniera autonoma e convoca gli atleti. Gli altri sì hanno squadre e rappresentative locali, ma senza un’organigramma come il nostro. I risultati, tra gare nazionali e Campionati Italiani, certificano il buon lavoro svolto, soprattutto se si pensa che siamo una piccola realtà e senza grandi budget  a disposizione."
In un periodo così complicato a livello economico, però, avete intrapreso una decisa linea guida.
"Tengo molto a sottolineare che tutte le attività che svolgiamo vengono portate avanti con le dovute coperture economiche. Senza di esse non faremo nulla. Gli stessi allenatori vengono pagati puntualmente e regolarmente. Abbiamo ringiovanito le squadre, con un paio di innesti del 2001, proprio per avere un progetto delineato nel lungo periodo. Se non rimettiamo nei giovani il senso di appartenenza alla Federazione, allora non ci sarà più un futuro roseo."
Accanto al vostro operato, in che condizioni versa, in generale, il mondo neve toscano?
"La stretta e proficua collaborazione c’è, ma non si può nascondere il fatto che le nostra realtà montane, e le relative stazioni sciistiche, versano in cattive acque. E’ una lotta per la sopravvivenza. La stessa Regione Toscana, con la quale condividiamo idee e iniziative, ha chiuso i rubinetti."
Un altro traguardo di tutto rispetto sono stati i 70 anni di attività del Comitato.
"L’anno scorso è stato il settantesimo anniversario della nascita del nostro Comitato. Una ricorrenza fondamentale di cui andare molto fieri. Abbiamo programmato diversi incontri e festeggiamenti, grazie all’amico Arturo Guidi, con lo scopo di ripercorrere e far rivivere tutta la nostra storia e ricordare, con grande emozione, personaggi che ora non ci sono più."

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