Il titolo forse può sembrare esagerato, ma quella di oggi è una giornata importantissima non soltanto per la stagione, ma per la carriera di Therese Johaug. La norvegese, che in questi giorni si sta allenando in Italia, presso l’Alpe di Siusi, verrà a conoscenza del verdetto definitivo del CAS sul suo caso di doping.
Johaug, due volte vincitrice della classifica generale di Coppa del Mondo, dovrebbe rientrare il prossimo 18 novembre dalla squalifica di 13 mesi, che le era stata inflitta lo scorso anno per essere risultata positiva al clostebol, uno steroide anabolizzante, in un controllo antidoping a sorpresa. La norvegese si giustificò affermando di aver utilizzato una crema contro le scottature, fornita dall’allenatore della nazionale norvegese, durante gli allenamenti svolti a Livigno.
La FIS è ricorsa in appello contro la decisione, ritenendo che l’atleta norvegese dovesse scontare una squalifica più lunga, richiedendo quindi al CAS di Losanna di allungare la sospensione a 16-20 mesi. Se ciò dovesse accadere Therese Johaug tornerebbe in gara soltanto il prossimo febbraio e salterebbe così i Giochi Olimpici. A giugno l’atleta è stata sentita in Svizzera e ci si aspettava una sentenza già a luglio, invece questa è già stata rimandata due volte. Ciò fa credere che all’interno del CAS non siano tutti d’accordo sulla decisione da prendere e non lascia tranquilla la fondista norvegese, che a 29 anni rischia di vedere svanire il suo sogno olimpico. Non dimentichiamo che, nonostante abbia dominato spesso in questi ultimi anni, Johaug non è mai riuscita nell’impresa di vincere una medaglia d’oro individuale alle Olimpiadi, riuscendo a vincerlo soltanto in staffetta a Vancouver nel 2010, mentre a Sochi conquistò un argento nella 30km e un bronzo nella 10km. Insomma, anche se i Giochi di Pechino arriveranno quando lei avrà 33 anni, l’impressione è che quella di PyeongChang sia forse la sua ultima grande opportunità.
Nelle ultime ore si è anche pensato a una soluzione da parte del CAS che possa accontentare più o meno tutti. Infatti il tribunale di Losanna potrebbe incrementare la squalifica di due mesi, accontentando in parte la FIS e dando comunque l’opportunità alla Johaug di gareggiare in Corea, anche se a quel punto dovrebbe compiere un’autentica impresa. Rientrando il 18 gennaio, infatti, avrebbe soltanto le tappe di Coppa del Mondo a Planica e Seefeld per ritrovare la condizione e soprattutto il clima da gara. Se, invece, la squalifica dovesse venir prolungata di un solo mese, la norvegese tornerebbe ai nastri di partenza di una competizione di fondo proprio in occasione del Tour de Ski.