Alla fine il giudizio è arrivato ed è stato pesantissimo per Therese Johaug. La norvegese ha visto prolungare dal CAS di Losanna la sua squalifica dai 13 mesi, che le erano stati inflitti un anno fa, a 18. Una vittoria per la FIS, che si era appellata contro la prima sentenza che le avrebbe permesso di tornare alle gare già il prossimo 18 novembre. Ora, invece, Johaug dovrà aspettare il 18 aprile. Ciò significa che non avrà la possibilità di gareggiare a PyeongChang e inseguire quel sogno olimpico mai realizzato, visto che in carriera non ha mai vinto un oro individuale, ma solo in staffetta.
I continui rinvii della sentenza avevano fatto immaginare a molti che probabilmente ci sarebbe stato un prolungamento, ma nello staff della norvegese si auguravano che sarebbe stato di un paio di mesi al massimo, per permetterle di partecipare alle Olimpiadi. Invece, per lei ci sarà un secondo anno di assenza dalle gare, pesante per un’atleta di 29 anni.
Johaug era risultata positiva al Clostebol in un controllo antidoping, effettuato in Italia il 16 settembre 2016. La norvegese si era giustificata affermando di aver utilizzato una crema per curare una forma acuta di scottature sulle labbra. Il Comitato Olimpico Norvegese l’aveva così squalificata per 13 mesi a partire dal 18 ottobre 2016, una sospensione che le avrebbe permesso di tornare in gara quest’anno. Così non sarà.
