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Biathlon

Mattia Nicase non ha dubbi: “Per me sarà una stagione importante”

A vent’anni ancora da compiere, Mattia Nicase ha iniziato la preparazione in vista della sua ultima stagione da junior. Un anno molto importante, in quanto il giovane valdostano non è stato ancora arruolato in un gruppo sportivo e spera di riuscirci prima del passaggio a senior. Viene da una stagione molto difficile, della quale non è soddisfatto, ma lo staff tecnico della nazionale ha grande fiducia in lui, tanto da averlo inserito nella squadra junior. Una motivazione in più per il giovane di Bionaz, classe 1997, che abbiamo incontrato in occasione del raduno della nazionale azzurra junior, svolto la settimana passata a Chiusa di Pesio, in Piemonte.

Ciao Mattia. Quanto è stato importante per te, essere stato inserito nella squadra nazionale?
«Moltissimo, anche perché non mi aspettavo di essere qui, visti i risultati della stagione precedente. Ero tutt’altro che sicuro della mia conferma».

Mi sembra di capire che non sei molto soddisfatto dei risultati ottenuti nell’ultima stagione.
«No, non sono molto soddisfatto di quanto ho fatto, soprattutto al tiro, perché ho faticato moltissimo in particolare al poligono in piedi. Sugli sci stretti, invece, sono andato abbastanza bene e ho avuto buone sensazioni».

Nella prossima stagione, quindi, vuoi riscattarti.
«Per me sarà un anno molto importante, perché di avvicinamento alla categoria senior, ma soprattutto potrebbe essere decisivo anche in vista di un futuro arruolamento, che mi permetterebbe di proseguire questo percorso».

Su dodici atleti delle nazionali “Giovani” e “Junior” siete sei valdostani: qual è il vostro segreto?
«È vero, siamo tantissimi. Sinceramente non saprei darti una spiegazione, magari sarà l’aria buona (ride ndr)».

Dove credi di dover migliorare? Quale ritieni sia, invece, il tuo punto di forza?
«Sono certissimo di dover migliorare al poligono in piedi, che nell’ultima stagione, come ho detto in precedenza, è stato il mio tallone d’Achille. Dall’altra parte considero il fondo come il mio punto di forza, ma sono ancora giovane, so che posso e devo sempre migliorare, anche in questo».

Torniamo indietro nel tempo: raccontaci com’è nata la tua passione per il biathlon e come hai mosso i primi passi.
«Abito a Bionaz, una località nella quale ogni abitante ha provato lo sci di fondo almeno una volta nella sua vita. Così ho cominciato giovanissimo e sono subito entrato nello Sci Club Bionaz Oyace, nel quale il nostro allenatore, Zenoni, ha deciso di farci provare anche il biathlon. Avevo cinque o sei anni, ho provato a sparare e me ne sono subito innamorato. Da lì in poi, le cose sono andate tutte molto in fretta. Ho iniziato a fare le prime gare, a ottenere risultati positivi, quindi sono entrato nella squadra ASIVA e cercato di arrivare sempre più in alto, fino al punto dove sono oggi, con l’augurio di salire ancora».
    
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Come ogni atleta sogno di partecipare, un giorno, alle Olimpiadi».

Chi è il tuo atleta preferito?
«A me piace tantissimo un ciclista, Contador. Nel biathlon, ovviamente, stimo moltissimo Martin Fourcade, perché è sempre molto sicuro di sé e così fa la differenza, soprattutto al poligono. Mi piace poi tanto anche il norvegese Svendsen, lo ritengo molto forte, anche se non ha disputato un’ottima stagione»

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