Al termine dell’evento “Una giornata d’oro” nel quale ha ringraziato tutti coloro che gli sono stati vicino nel corso della stagione che l’ha portato all’oro mondiale di Lahti, giornalisti compresi, Federico Pellegrino ha rilasciato alcune dichiarazioni.
“Ho sempre più voglia di continuare e vincere – ha affermato il campione del mondo sprint – ogni anno ci sono sempre più persone coinvolte nella mia vita sportiva. Quello che vinco non è soltanto mio, perché io sono lì che devo far muovere le gambe, devo metterci l’ultimo 10%, ma il 90% delle cose le fanno gli altri. Alle Olimpiadi sto già pensando da tempo, anche se prima c’erano altri obiettivi a breve termine che volevo portare a casa. Una volta raggiunti questi, posso dedicarmi ai Giochi. Non ci sarà alcun cambiamento nel programma, l’allenatore, come sempre, ci stimolerà a dovere. Per quanto mi riguarda mi sto già preparando, ho visto più volte la gara preolimpica alla quale non ho partecipato e, grazie ai video che mi ha messo a disposizione il service della Rossignol, mi sto studiando tutte le curve e le pendenze della pista coreana. Già ieri, mentre mi allenavo con gli skiroll, mi immaginavo il rettilineo conclusivo della sprint, i falsipiani della team sprint e il percorso della staffetta. È importante farsi entrare in testa, oggi, quello che poi vivrai tra qualche mese ed essere pronto”.
Ovviamente, dopo la vittoria di Lahti, le aspettative nei confronti di Pellegrino saranno ancora maggiori. L’azzurro non si tira indietro, anche se ci tiene a sottolineare una cosa: “Sarà uno sprint in classico, format in cui ho vinto soltanto una volta, due anni fa. In un grande evento, per ora, non sono mai andato oltre un quinto posto ottenuto a Falun. Non sono, quindi, il grande favorito, ma ho tutte le carte in regola per farcela, è il mio primo obiettivo. L’Olimpiade, però, è lunga, io andrò lì per giocarmi tutto su sprint, team sprint e staffetta. Mi allenerò per queste tre gare, il mio obiettivo estivo sarà quello di prepararmi al meglio per questo evento. Per quanto riguarda la team sprint, sembrerebbe la gara meno da curare, perché io e Diddi (Nöckler ndr) non scendiamo dal podio ormai da tre anni, un record, siamo una coppia affiatata. La squadra nazionale, poi, è la stessa della passata stagione, quando ci siamo allenati molto bene, anche se c’è stata qualche pecca, perché a volte abbiamo esagerato nell’allenamento. In inverno, purtroppo, ci siamo trovati in difficoltà, ma per fortuna sono riuscito a tirarmi fuori. I miei compagni sono molto affamati e penso che la squadra maschile italiana alle Olimpiadi farà molto bene”.
Pellegrino è consapevole di avere un ruolo importante in squadra: “Sono forse l’elemento più esposto grazie alle vittorie che ho ottenuto, cerco di prendermi le mie responsabilità, perché ormai ho le spalle forti. Sicuramente cerco di lavorare molto bene con il mio team, così come con i miei compagni di squadra, che danno sempre il massimo e lo faranno anche in staffetta. Io cercherò di prendermi le mie responsabilità e di farli stare tranquilli”. La gara sprint, come già detto, sarà in classico e ovviamente Pellegrino dedicherà molta attenzione a questo stile nel corso della preparazione: “Lavorerò molto sullo sprint in classico, so che posso migliorare da quel punto di vista, tanto che farò una preparazione specifica sia in palestra sia sugli skiroll e gli sci. Certo, come stile è sempre difficile per me dal punto di vista fisico, perché in classico è facilitato chi ha leve più lunghe, mentre io sono solo 1.73. Però questo limite fisico sarà uno stimolo in più per me, perché ogni volta che vedo un limite voglio superarlo».
Da mercoledì gli azzurri saranno in Norvegia, dove svolgeranno alcuni allenamenti sulla neve, nei quali Pellegrino cercherà subito di prendere confidenza dopo essere stato lontano dalle piste nell’ultimo periodo. Il valdostano non ha dubbi su quali saranno i suoi avversari stagionali: “Ai Giochi, ovviamente, i due avversari principali saranno Ustiugov e Klaebo. Dovrò fare molta attenzione soprattutto ai russi, perché nell’anno olimpico escono sempre fuori, sono medaglie a cui danno molto peso. Mi aspetto molto, poi, da Nikita Kriukov, oro olimpico nel 2010, che ha dato altri colpi nelle ultime stagioni e alle Olimpiadi sarà pericoloso. Oltre a Klaebo, ci saranno tanti norvegesi fortissimi, ma dovranno spremersi per prendersi il posto in gara e questo potrebbe creargli qualche problema”.
Pellegrino ha anche commentato la scelta della Federazione, di cancellare, di fatto, la squadra femminile, facendo allenare la sola Debertolis con le under 23 e le altre con i corpi militari. “Quella sulle donne non è stata una scelta facile, ma questa è la linea della federazione. Per me è un punto di domanda, perché non creare un gruppo senior femminile ha i suoi rischi. Certo, nelle ultime stagioni le donne hanno raccolto poco, meno rispetto alle aspettative, così la Federazione ha deciso di fare questo passo indietro, ha aggregato Ilaria Debertolis, che ha fatto meglio nell’ultimo anno, alla squadra under 23, mandando le altre nei rispettivi corpi militari. Soltanto l’inverno ci dirà se questa scelta avrà portato i suoi frutti”. Dall’altra parte la Federazione ha anche inserito una squadra sprint maschile Under 23. “Se i miei risultati danno una mano anche ai giovani rivolti alla velocità sono felice – ha ammesso l’azzurro – anche perché il prossimo anno avremo probabilmente un tecnico di riferimento per le sprint nel corso della stagione, che ci sarà di aiuto nel discorso tattico, una cosa che ho richiesto, perché so che in questo possiamo migliorare”.
Il 14 giugno Pellegrino riceverà anche un’onorificenza, insieme a Federica Brignone, quella di Cavaliere dell’Autonomia Valdostana e nel frattempo sorride pensando al ritorno della Coppa del Mondo in Valle d’Aosta: “Ci saranno due tappe nell’ultimo weekend prima dei Mondiali di Seefeld del 2019 – ha ricordato Pellegrino – e da quanto ho capito è prevista proprio una sprint in skating (ha riso ndr). Il mio obiettivo è di perseverare nelle sprint fino al Mondiale del 2019, quando avrò 29 anni e mi presenterò come detentore del titolo. Nessuno ha mai vinto due titoli mondiali nella sprint. Però, ora stiamo andando troppo in là”.