Sicuramente se la immaginava diversa la sua prima stagione da junior, soprattutto dopo aver vinto tante gare e titoli nella categoria aspiranti. Chiara De Zolt Ponte aveva aspettative molto alte, ma non è riuscita a entrare in forma e ritrovare quei risultati avuti negli anni precedenti, che l’hanno portata fino all’arruolamento nel Centro Sportivo Carabinieri. La veneta ha faticato, raramente ha avuto buone sensazioni, ma sa di avere un grandissimo talento, l’ha dimostrato più volte in passato, quindi è ancora più motivata in vista del prossimo anno, pronta a vincere in Italia e in Coppa Europa. L’atleta di Padola è molto intelligente e vuole cogliere il lato positivo anche dopo una stagione negativa, sa che si può imparare molto e trarre forza anche da un periodo difficile, perché la sua vita le ha già dimostrato come da situazioni negative possa arrivare qualcosa di molto bello.
Ciao Chiara. È da poco terminata la tua prima stagione da junior: qual è il tuo giudizio?
«Ho avuto troppi alti e bassi. Sono partita bene, ho ottenuto dei discreti risultati nelle prime uscite, superiori anche alle mie aspettative, poi sono andata in calando, da Natale in poi non ho più ottenuto risultati di rilievo. Nel finale di stagione mi sono un po’ ripresa, ma complessivamente ho raccolto meno rispetto a quanto mi aspettassi».
Anche perché venivi da un anno straordinario.
«Nella mia ultima stagione da “aspirante” avevo fatto benissimo, per questo motivo pensavo di ottenere qualcosa di più quest’anno».
Sei riuscita a darti una spiegazione?
«Ci sto provando, ma ancora non ho capito cosa sia andato storto. Nel corso della stagione mi sono ammalata tre volte e forse questo ha compromesso un po’ la mia condizione fisica».
Come hai reagito alla mancata convocazione ai Mondiali Giovanili?
«Mi è dispiaciuto parecchio, è stato abbastanza pesante, soprattutto quando me l’hanno comunicato. Purtroppo in questa stagione, quando ci sono state delle gare importanti, non sono riuscita a essere al livello delle mie compagne. Però non mi sono abbattuta, proprio delusioni del genere devono essere una spinta per cercare di migliorare, perché da queste situazioni ci si rialza più forti».
Cosa hai pensato quando le tue compagne di squadra hanno vinto l’argento mondiale in staffetta?
«Quella domenica stavo tornando dalle gare di Coppa Italia e le stavo seguendo sul cellulare. Quando hanno tagliato il traguardo mi sono commossa, ero molto felice per loro, anche se da una parte, mi dispiaceva ancora di più non essere lì».
Al termine di questa stagione, quanta voglia di rivincita hai?
«Ho tanta voglia di riscatto, voglio fare tutte le cose al meglio già a partire dall’estate, concentrarmi ancora di più per dare il massimo. Sono molto motivata, voglio dimostrare che valgo molto di più rispetto a quanto abbia fatto vedere nell’ultimo anno».
Torniamo indietro nel tempo: come hai iniziato a praticare sci di fondo?
«Da piccola facevo discesa, poi mi sono rotta il crociato e sono stata costretta ad abbandonare. A quel punto, avevo circa 11 anni, ho iniziato a fare sci di fondo e mi ha subito conquistata. Con il passare del tempo mi sono appassionata sempre di più, ho iniziato a sognare che diventasse il mio futuro e così è stato».
Vedendo dove sei arrivata oggi con lo sci di fondo, si può dire che il dolore di quell’infortunio ha portato qualcosa di positivo.
«Si, questo rappresenta un insegnamento importante per la mia vita, perché ho visto che da un evento negativo può nascere qualcosa di bello. Prima di rompermi il ginocchio, mai avrei pensato alla possibilità di avere una carriera nel fondo»
Due anni fa sei entrata nel CS Carabinieri, un evento importante per la tua carriera.
«Si, è stato davvero importante, perché tutti gli atleti cercano di ottenere buoni risultati per entrare in un gruppo sportivo e gareggiano quindi con molta pressione. Io ho avuto la fortuna di entrare nel centro sportivo molto giovane e questo mi ha tolto un peso enorme dalle spalle, perché mi alleno e gareggio concentrandomi soltanto sul risultato e senza altre distrazioni. Voglio ringraziare i Carabinieri per avermi dato questa possibilità, ma anche per il supporto che mi danno sempre nelle gare nazionali e internazionali, perché sono presenti sia con i materiali sia come supporto psicologico».
Frequenti l’ultimo anno delle superiori: riesci a conciliare sport e scuola?
«È abbastanza pesante, soprattutto nell’ultimo anno, perché in vista dell’esame di maturità devo studiare al meglio tutti gli argomenti di ogni materia, in quanto i professori potrebbero chiedermi di tutto. Mi sto impegnando tanto e ce la sto facendo, anche se non ho molto tempo libero».
Chi è la tua fondista preferita?
«Credo che Marit Bjoergen sia l’idolo di tutte noi giovani, perché è una grande campionessa. Anche quest’anno, tornata in gara dopo la maternità, ha ripreso subito a vincere e ha conquistato numerosi successi. È d’ispirazione per tutte noi, perché si impegna sempre al massimo cercando di fare le cose al meglio».
C’è uno stile che ti piace in modo particolare?
«Prediligo il pattinaggio, mi piace come stile e solitamente mi esprimo anche meglio. In questa stagione, però, stranamente, ho fatto meglio in classico».
Dove ritieni di dover migliorare?
«Sono ancora molto giovane, quindi devo migliorare un po’ in tutto e dovrò farlo sempre. Diciamo che in questa stagione sono andata meglio nelle sprint, quindi voglio crescere soprattutto sulle lunghe distanze».
Qual è stato il momento più bello della tua giovane carriera?
«Ne ho diversi. Uno di questi è l’arruolamento nei Carabinieri, poi la partecipazione alle Olimpiadi Giovanili e tutta la stagione passata, che non scorderò mai».
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
«Disputare le Olimpiadi e ottenere dei bei risultati in Coppa del Mondo».
Anche tua sorella Alessia, un anno più piccola di te, è fondista e sta ottenendo degli ottimi risultati. Insieme avete anche vinto la staffetta ai recenti Campionati Italiani; che effetto ti fa gareggiare con lei?
«È un po’ strano, visto che me la trovo anche in casa (ride ndr). Devo dire la verità, non mi piace molto quanto mi trovo a gareggiarci contro, ma dovrò farci l’abitudine, perché capiterà sempre più spesso. Un mese fa, gareggiando insieme, abbiamo vinto per il Veneto la staffetta dei Campionati Italiani ed è stata una bellissima soddisfazione, una festa in famiglia».
Nel poco tempo libero che hai a disposizione, cosa ti piace fare?
«Cose molto semplici e tranquille: fare quattro passi, andare a fare shopping oppure uscire con i miei amici. Inoltre, mi piace molto passare del tempo con i miei parenti».
Chi vuoi ringraziare per quanto hai raccolto fino a oggi?
«In primo luogo la mia famiglia che mi ha sempre sostenuta; i Carabinieri, che mi hanno dato un futuro; infine tutto lo staff della nazionale, perché mi ha accompagnata durante tutta la preparazione e successivamente anche nel corso della stagione».