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Bernardi analizza la stagione degli azzurri della combinata nordica

Due podi individuali conquistati da Samuel Costa, quello nella team sprint in Val di Fiemme con lo stesso Costa e Pittin, le ritrovate buone sensazioni di quest’ultimo sul trampolino nel finale di stagione. A questi risultati vanno aggiunti quelli ottenuti in Continental Cup che consentiranno all’Italia di schierare quattro atleti nella prossima Coppa del Mondo e la splendida vittoria di Aaron Kostner in Alpen Cup. La stagione 2016/17 della combinata nordica italiana può considerarsi positiva. Ne abbiamo parlato con Paolo Bernardi, l’allenatore responsabile della squadra azzurra.

Buongiorno Bernardi; è soddisfatto per come sono andate le cose nell’ultima stagione?
«Come dico sempre, è stata una stagione a tre marce. Abbiamo fatto delle cose ottime, alcune buone e altre meno. Siamo riusciti a raggiungere parecchi obiettivi che ci eravamo posti, una cosa per noi molto positiva. In particolare sono soddisfatto perchè siamo riusciti a salire tre volte sul podio in Coppa del Mondo. I Mondiali hanno avuto un sapore agrodolce. Chi, fino a quel momento, non era riuscito a esprimere molto di buono nel corso della stagione, ha avuto il suo picco positivo. Al contrario, Samuel (Costa ndr), che era stato il migliore dei nostri atleti nel corso della stagione, proprio in quel momento ha avuto un calo. Peccato, ha pagato un infortunio che ha subito dopo le sue splendide gare di Seefeld. Insomma, proprio al Mondiale ci è mancata la nostra punta di diamante della stagione, che si è innervosito per il calo di condizione e si è portato dietro gli strascichi a Lahti. Nel fondo era pronto, ma ha avuto meno brillantezza e gli è mancato qualcosina nel salto. Poi nelle ultime gare è tornato a saltare a un livello più alto. Sono soddisfatto anche per il finale di stagione di Alessandro Pittin, che con un po’ di fortuna avrebbe anche potuto raccogliere di più. Gli altri hanno fatto bene in Coppa Continentale, ma non sono riusciti a essere altrettanto competitivi in Coppa del Mondo. Comunque con la Coppa Continentale, soprattutto Bauer e Runggaldier ci hanno regalato la quarta quota in Coppa del Mondo per l’inizio della prossima stagione».

Cosa pensi della stagione di Pittin?
«La cosa più importante è che abbia avuto delle buone sensazioni. In questo ultimo anno e mezzo, ha fatto diverse peripezie e ha avuto una maturazione ulteriore come atleta e persona. Il fatto che abbia valutato positivamente le sensazioni avute nel finale di stagione, significa che è stata tracciata la via giusta per tornare a essere il vero Pittin».

Conferma che Alessandro tornerà ad allenarsi con la squadra?
«Si, lui ha la volontà di rientrare con il gruppo. Per noi è un piacere perché è importante avere un gruppo unito e coeso. La sua presenza sarà un beneficio per lui e per i compagni».

Concludiamo parlando di due giovani: Raffaele Buzzi e Aaron Kostner.
«Buzzi deve chiaramente riprendersi al cento per cento. Se, come crediamo, ha risolto tutti i problemi, da qui in poi può iniziare la sua seconda carriera. Ha avuto un problema pregresso e annoso, che l’ha sempre limitato, anche quando stava raccogliendo ottimi risultati. Prima, quindi, si doveva allenare con limiti fisici importanti, se questi sono definitivamente spariti o drasticamente diminuiti, lui è molto motivato e un gran lavoratore, può togliersi e toglierci soddisfazioni. Quello che ha fatto nella seconda parte di stagione, nonostante i problemi avuti e l’operazione, la dice lunga sulle sue qualità. Mi ha impressionato il suo modo di interpretare le gare senza un allenamento sufficiente, la sua capacità di iper performare. Per quanto riguarda Kostner, confermo quanto dissi la scorsa estate: siamo di fronte a un combinatista completo, malgrado la giovane età. Nel salto è bravissimo, non ha limiti, va bene su ogni tipo di trampolino e nel fondo è ancora più bravo rispetto al salto. È veramente un ottimo prospetto, anzi si può dire che è già una realtà. È ancora giovane, quindi dovremo gestirlo bene e farlo crescere senza fretta, seguendo la sua velocità, che è già notevole».

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