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Sci di fondo

Caterina Ganz: “L’urlo di domenica mi è venuto fuori dal cuore”

Ha terminato la sua splendida stagione con una bella vittoria nella 30 km valida per i Campionati Italiani, che si sono disputati a Santa Caterina Valfurva. È stato un 2016/17 bellissimo per Caterina Ganz, nel quale ha vinto numerose gare, ha conquistato due titoli italiani, la vittoria della classifica generale in Coppa Europa, esordito in Coppa del Mondo e partecipato anche ai Mondiali di Lahti. La sua esultanza nel momento in cui ha tagliato il traguardo (vedi foto) descrive a perfezione la gioia di una stagione per lei splendida. Ne abbiamo parlato con la diretta interessata, della quale vi proponiamo anche una piccola fotogallery a fondo pagina, per riassumere, attraverso le immagini, questa sua splendida stagione.

Ciao Caterina. Domenica hai chiuso la stagione agonistica con la vittoria del titolo italiano nella 30 km. La tua esultanza nel momento in cui hai tagliato il traguardo non è passata inosservata.
«Vero, ero così contenta che mi è venuto fuori anche un pianto spontaneo. Non lo so, forse sarà stata anche la stanchezza, ma dal cuore mi è venuto fuori questo urlo. Quando sono tornata dal Canada, dopo le finali di Coppa del Mondo, sono andata in Francia con le Fiamme Gialle per la “5 Nazioni”, poi subito a Santa Caterina per gli italiani. Sono stata lontana da casa per tante settimane, così già in Francia ero rimasta con poche energie. Sono arrivata a Santa Caterina che non ne avevo più, già sabato in staffetta ho sentito tutta la stanchezza, ma mi sono impegnata al massimo perché quando gareggi per la tua squadra, vuoi sempre tenere duro per le tue compagne. Con mia grande sorpresa, domenica, nel corso della trenta, mi sono sorprendentemente sentita bene e ho vinto. Forse la mia esultanza è dovuta proprio alla felicità di esserci riuscita, nonostante tutto».

Come hai battuto questa stanchezza?
«Una volta arrivata a Santa Caterina, ho detto agli allenatori che mi sentivo poche energie, avrei dato tutto per la staffetta, ma non ero certa di fare un’ottima trenta. Sabato pomeriggio, dopo la staffetta, ho dormito qualche ora e quando mi sono svegliata, improvvisamente mi sono detta: “Sono qui, domani è l’ultima gara della stagione e voglio vincere”. Nel corso della riunione serale, ho detto ai miei allenatori che il giorno successivo avrei provato a vincere. Mi sono autoconvinta di potercela fare, è impressionante quanto in questi casi la testa faccia la differenza. Domenica mattina ci siamo svegliate prestissimo, alle 5, perché il via della gara era alle 8.30 e per il cambio dell’ora abbiamo anche dormito un’ora in meno. Con la mia compagna di stanza, Francesca (Baudin ndr), ci chiedevamo come sarebbe stato possibile fare una trenta chilometri, dopo aver dormito così poco. Alla fine, però, questo problema l’avevamo tutte. Nei primi giri mi sono messa dietro, per non tirare, poi chilometro dopo chilometro mi sono sentita sempre meglio, anche gli sci miglioravano giro dopo giro e ringrazio gli skiman della Finanza per il materiale che mi hanno messo a disposizione. Alla fine ci siamo trovate in quattro e ce l’ho fatta a vincere. La testa mi ha aiutato tanto».

All’inizio di stagione ti saresti mai aspettata di vincere il Campionato Italiano senior?
«Sinceramente nemmeno ci avevo mai pensato. Sicuramente non me lo sarei mai aspettato, ma ho avuto tanta testa nel corso dell’inverno e tutto quello che ho ottenuto, l’ho voluto e ci ho creduto. Certo, poi mi ha aiutato anche il fatto che sono stata sempre bene fisicamente. Alla vigilia era difficile immaginare una stagione così».

Torniamo indietro. Quando eri in Canada per le finali della Coppa del Mondo e ti sei svegliata il venerdì mattina, qual è stata la prima cosa che hai fatto? Sei andata subito a vedere se avevi vinto la Coppa Europa?
«Ammetto che ho messo il telefono silenzioso prima di addormentarmi, perché sapevo che mi sarebbero arrivati tanti messaggi in caso di vittoria. Così è stato: quando ho guardato il telefono, ho visto che c’erano tantissimi messaggi e sono stata felice. Non poteva esserci un finale migliore: avere la certezza di vincere la Coppa Europa, mentre ero in Canada per le finali di Coppa del Mondo. È una cosa che mi sono conquistata, mi piaceva l’idea di portarmela a casa, anche perché le mie sorelle ci tenevano da morire. Alla fine ho pensato: vanno a ritirare il premio loro, almeno si fanno una serata diversa (ride ndr)».

Le tue sorelle, infatti, sono salite sul palco a ritirare il tuo pettorale giallo; è stato un momento che ha coinvolto tutti i presenti.
«Si, quella è stata un’emozione grandissima, anche per loro. Sono stata molto contenta, perché loro non hanno mai fatto parte di questo mondo e non erano mai salite sul podio, così hanno fatto un’esperienza nuova grazie a me (ride ndr). Sono felice, perché le ho rese partecipi della mia vita e se lo meritano, perché mi danno sempre tanta forza. Quando ho visto le foto con loro sul podio, sono scoppiata a ridere. Tutto avrei immaginato all’inizio della stagione, tranne che avrei vinto la Coppa Europa e al posto mio avrebbero ritirato il premio le mie sorelle. Anche le tedesche, Theresa Eichhorn e Pia Fink, giunte seconda e terza, si sono divertite in quel momento».

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