Mentre in Canada sta per partire il tour che chiuderà la Coppa del Mondo, Virginia De Martin Topranin è in Italia per preparare i Campionati Italiani della prossima settimana. In questa stagione l’azzurra ha raccolto meno rispetto alle aspettative ed è reduce da un Mondiale deludente. Un anno negativo, una cosa che può accadere nella carriera di un atleta. Virginia, però, anche nei momenti più difficili, non perde mai la fiducia, ha la capacità di trovare sempre il lato positivo delle cose. L’abbiamo intervistata per conoscere le sue impressioni al termine di questa stagione e ancora una volta ci ha colpito la sua profondità.
Ciao Virginia. La tua stagione internazionale si è conclusa anticipatamente: come mai non sei andata prima in Norvegia e ora in Canada?
«È stata una decisione presa di comune accordo con i tecnici, perché non ero nelle condizioni fisiche e mentali per partecipare al tour di fine stagione, che è molto impegnativo. Inoltre penso che non mi sarei meritata di partecipare a queste gare togliendo il posto ad altre compagne, perché dal Tour de Ski in poi non sono più riuscita ad andare a punti. È giusto che ci sia chi lo merita veramente».
Sei riuscita a spiegarti come mai, in questa stagione, le cose non siano andate per il verso giusto?
«Me lo sono chiesto molto spesso, ho vagliato infinte volte quello che ho fatto, ho ragionato su tutta la preparazione. Sinceramente non ho ancora trovato la causa, mi sono allenata bene come non avevo mai fatto prima, sono anche andata negli Stati Uniti, mi sono allenata con gente più forte, ero molto motivata, poi non so cosa sia accaduto. Magari una causa reale non c’è. Posso ragionare sul fatto che al di là dell’essere atleti, siamo innanzitutto delle persone normali, abbiamo una nostra vita privata che, magari, se non sei un atleta al livello di Bjoergen o Pellegrino, può influenzare il tuo rendimento. Ecco, forse questa potrebbe essere la spiegazione. Ora mancano ancora i Campionati Italiani, poi mi prenderò il mese di aprile per recuperare le energie e fare il punto delle situazione».
Dal punto di vista fisico, in una stagione nella quale non hai mai trovato il picco di forma migliore, pensi che aver preso parte al Tour de Ski possa aver causato ulteriori danni?
«Questa ipotesi l’abbiamo discussa con il mio allenatore, Costantin, perché se da una parte il Tour de Ski ha portato qualcosa di buono, in quanto avevo avuto un miglioramento, tanto dall’aver ottenuto proprio in quel periodo i punti che mi hanno consentito di partecipare al Mondiale, dall’altra anche lui concorda che mi ha portato via tante energie. Per le prossime stagioni questo ragionamento andrà tenuto in considerazione, in quanto già lo scorso anno mi ero accorta, pur essendo io al massimo della forma durante il Tour, di aver pagato quello sforzo nel mese successivo».
Esserti allenata tanto, senza raccogliere i risultati previsti, ti ha dato un senso di frustrazione?
«Si, ho avuto questa sensazione per tutta la stagione, è stato un anno molto deludente per me, perché a volte faccio un po’ fatica a gestire queste cose. So che sono delle piccolezze di fronte ai veri problemi della vita, ma è il mio lavoro. Per me è stato difficile sopportare il fatto di non essere ripagata del tanto impegno e del lavoro che ho fatto. Ma bisogna andare avanti, tirare una riga, reagire e ripartire».
Cosa farai nelle prossime settimane?
«Innanzitutto devo recuperare le energie, soprattutto quelle mentali, perché la mia rincorsa a una condizione che non è mai arrivata, me le ha drenate tutte. Ora farò comunque gli italiani, lo devo al mio gruppo militare, poi ad aprile staccherò e avrò tempo per pensare».
Qual è il tuo obiettivo per la prossima stagione?
«Ripetere quanto ho fatto un anno fa, anzi, voglio fare anche meglio. Sai una cosa? Il bello di una stagione negativa è come questa ti restituisca i tuoi sogni e i tuoi obiettivi intatti, è come se in qualche modo li rispolverasse, li lucidasse un po’, così ho ancora più voglia di prendermeli».
Come ci hai ricordato in precedenza, nel corso della passata estate ti sei allenata con le atlete statunitensi. Sei contenta per i risultati che hanno ottenuto e per come siano riuscite a conquistare il pubblico?
«Non mi sorprende che conquistino il pubblico, perché non ho alcun dubbio sul fatto che, anche al di fuori dell’ambiente, si veda la loro forza. Hanno veramente una carica, una simpatia, un modo di approcciare le gare, che è unico, conquista la gente ed è trascinante. Sono molto felice per loro. Sono solo dispiaciuta per la mia amica Liz Stephen, che non è ancora riuscita ad esprimersi come può, perché due anni fa ottenne anche alcuni podi individuali, ma nell’ultima stagione non è riuscita a ritrovare il suo livello. Per le altre sono contentissima».