C’è grande attesa, come sempre, per la staffetta maschile. Sulla carta è favorita la Norvegia, che punta alla nona vittoria consecutiva. Dal 2001, proprio a Lahti, la staffetta norvegese si è sempre imposta in questa gara. Ancora una volta è la squadra da battere con una formazione super competitiva con Toenseth, Dyrhaug, Sundby e Krogh. I norvegesi, però, non sono ancora riusciti a conquistare alcun oro in questo Mondiale.
Chi potrà disturbarli nella corsa all’oro? Innanzitutto la Russia, che per essere più competitiva possibile in questa gara ha fatto sacrificare Ustiugov, che non ha partecipato alla 15km di mercoledì. L’oro nello skiathlon e nella team sprint, argento nella sprint, sarà l’ultimo frazionista. Larkov e Bessmertnykh dovrebbero stare con i migliori in classico, così se Chervotkin dovesse reggere il ritmo di Sundby nella terza frazione o non essere staccato di troppo, allora Ustiugov potrebbe fare un regalo. Sogna ovviamente la Finlandia, che potrebbe cercare l’attacco in classico con Niskanen in seconda frazione. L’obiettivo è ovviamente il podio. Queste le tre favorite, poi ci sono le squadre che potrebbero inserirsi nella lotta. La Svezia non è apparsa in grandi condizioni, ma ha un quartetto molto competitivo. La Francia ha fatto bene nelle staffette stagionali, ma per ora sta deludendo nel Mondiale. Germania e Canada possono inserirsi nella lotta per il podio, così come l’Italia.
Rispetto alle due staffette stagionali fin qui disputate sono stati invertiti Noeckler e De Fabiani. Sarà il valdostano dell’Esercito il lancio e cercherà di tenere il passo dei migliori. Stesso compito anche per Noeckler, fin qui protagonista di un ottimo Mondiale, un atleta che si carica moltissimo soprattutto quando disputa gare di squadra. Poi Salvadori in terza, quando probabilmente il ritmo diventerà altissimo per l’attacco di Sundby. L’azzurro è l’atleta più in forma della squadra italiana e se dovesse ripetere la prestazione dello skiathlon, potrebbe reggere l’impatto. Infine toccherà a Pellegrino, che sogna di potersi giocare qualcosa in volata. Ha già dimostrato di poter fare bene in una distance, soprattutto quando può correre sull’uomo. Nelle due staffette stagionali, nelle quali però non c’è stato mai un attacco nelle prime due frazioni, l’Italia è sempre riuscita ad arrivare fino a pochi chilometri dall’arrivo in buona posizione. A La Clusaz, Pellegrino non era al meglio e così non ha potuto lottare fino all’ultimo per un podio, arrivando però sesto. A Ulricehamn, quando Chicco era assente, Sebastiano Pellegrin arrivò fino alla volata finale, chiudendo quinto. Ecco, il sogno sarebbe quello di giocarsi qualcosa in volata e puntare sul fantastico scatto di Chicco. Sulla carta l’Italia vale forse il quinto posto, ma sognare qualcosa in più non è un reato, soprattutto se De Fabiani dovesse ritrovare la sua condizione. LA START LIST: CLICCA QUI