Tutto secondo pronostico nella staffetta femminile. Il dream team norvegese formato da Falla, Weng, Jacobsen e Bjoergen, che con questo successo si toglie la soddisfazione della diciassettesima medaglia d’oro in carriera, ha vinto con ampio margine sulle avversarie, dopo aver disputato tutta la gara nelle prime posizioni e aver preso il largo con Jacobsen in terza frazione. Dietro di loro è stata battaglia tra Finlandia e Svezia, con Nilsson che ha beffato in volata Parmakoski. Gli Stati Uniti hanno chiuso al quarto posto, non riuscendo a recuperare i 20” iniziali persi da Randall. Una disastrosa Kalsina in prima frazione ha condizionato non poco la staffetta della Russia, mentre l’Italia ha concluso al nono posto.
LA CRONACA
Justyna Kowalczyk alza subito il ritmo allungando il gruppo. Soltanto Falla, Saarinen e Haag tengono il ritmo, mentre faticano le altre, in particolare la Russia con Kalsina e Italia con Scardoni. Sul duro Falla va all’attacco e stacca tutti dando il cambio con 7” su Finlandia, Polonia e Svezia. Randall per gli Stati Uniti è quinta a 25”. In difficoltà la Russia a 1’27” in dodicesima e l’Italia tredicesima a 1’34”.
La seconda frazione vede come previsto subito il calo della Polonia con Marcisz, mentre Niskanen e Kalla recuperano Weng. Intanto Bjornsen riporta gli Stati Uniti al quarto posto e prova a riavvicinarsi al terzetto di testa, ma Niskanen e Weng tengono un ritmo altissimo, tanto che anche Kalla deve pagare dazio e staccarsi, dando il cambio ad Anderson con quasi 13” di distacco. Gli USA sono a 36”, mente per le medaglie sembrano tutte fuori dai giochi, compresa la Russia, che ha recuperato fino al 7° posto grazie a Belorukova. Ganz ha riportato l’Italia a in 11ª posizione, cambiando per Brocard a 2’22”.
In skating la Norvegia attacca con una fantastica Jacobsen, che stacca Mononen, mentre Anderson ha Stephen a 17” dopo i primi 2,5km. Intanto Lisa Brocard recupera altre posizioni. La finlandese accusa moltissimo l’azione della norvegese, che incrementa il suo vantaggio, mentre Mononen vede avvicinarsi da dietro Anderson e Stephen. All’ultimo cambio la Norvegia si presenta con la gara già ipotecata, tanto che Bjoergen parte con un vantaggio di 57” sulla svedese Nilsson, che ringrazia l’ottimo lavoro di Anderson capace di raggiungere la Finlandia. Dietro a Nilsson e Parmakoski, parte con 20” di svantaggio Jessica Diggins che va all’attacco. Brocard dà il cambio a Debertolis in nona posizione a 2’54” dopo una bellissima frazione nella quale è stata migliore anche di Anderson, Mononen e Stephen.
Per Bjoergen iniziano 5km, che rapprensetano soltanto un lento avvicinamento all’ennesima medaglia d’oro, la diciassettesima in un Mondiale. La vera battaglia è oltre un minuto dietro di lei. Nilsson non vuole tirare e continua a restare sulla coda degli sci di Parmakoski, mentre Diggins dà tutto per provare a recuperare qualcosa, ma deve presto abdicare. Bjoergen taglia il traguardo in solitudine sventolando la bandiera norvegese, intanto Parmakoski prova l’attacco in salita per evitare lo sprint, ma Nilsson non molla e resta a contatto, riuscendo a imporsi in volata e togliersi la prima soddisfazione nel Mondiale. Quarto posto per gli Stati Uniti, davanti a una Russia quinta e staccatissima, grande delusione della gara. L’Italia chiude in nona posizione a 3’42”, dopo una discreta ultima frazione di Ilaria Debertolis.
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