I Mondiali Giovanili di biathlon, che si sono disputati a Brezno Osrblie in Slovacchia, dal 22 al 28 febbraio hanno regalato numerose soddisfazioni all’Italia. Sono arrivati tre ori, i due conquistati da Irene Lardschneider nella sprint e nell’inseguimento “giovani”, oltre a quello vinto da Michela Carrara nella sprint junior. Ma non solo, Carrara ha anche vinto l’argento nell’inseguimento junior, mentre Christille ha fatto lo stesso nell’inseguimento giovani maschile. Poi i tre bronzi, due di Samuela Comola e quello della staffetta femminile giovani.
Ottime notizie per il movimento italiano, che ha concluso al terzo posto nella classifica del medagliere. Davanti agli azzurri soltanto la Russia, con 5 ori, 4 argenti e 2 bronzi, e la Norvegia con 3 ori, 4 argenti e 2 bronzi. Insomma 3-2-3 per l’Italia, un risultato che dimostra quanto il biathlon italiano possa guardare con fiducia al futuro.
Ci concentriamo, in questo caso, soprattutto sul settore femminile, dove si è detto spesso che l’Italia non avrebbe un ricambio generazionale. In realtà questi Mondiali dimostrano che presto molte giovani arriveranno in IBU Cup e lo faranno dopo aver raggiunto ottimi risultati. Senza mettere pressione a Lardschneider, Carrara, Comola e le altre (fantastico l’ultimo poligono di Vigna nella staffetta femminile), c’è un futuro. Anche perché queste ragazze avranno tempo per crescere, guardando anche all’età delle azzurre oggi in Coppa del Mondo. Dorothea Wierer compirà 27 anni il prossimo 3 aprile, Alexia Runggaldier ne ha fatti 25 a novembre, anche Federica Sanfilippo ha festeggiato i suoi 26 anni a ottobre, Lisa Vittozzi ne ha appena compiuti 22, anche Nicole Gontier ha 25 anni e Carmen Runggaldier, a 22 anni, si sta affacciando in IBU Cup dopo grandi risultati in Coppa Italia. La più “anziana” è Karin Oberhofer, che ha comunque appena 31 anni e ancora diverse stagioni davanti a sé. Insomma Irene Lardschneider ha 19 anni, Samuel Comola la raggiungerà il prossimo aprile, Martina Vigna diventerà maggiorenne a giugno, Michela Carrara 20 a maggio. Senza dimenticare Rocchia, Fanesi, Sartor e tutte le altre. L’Italia ha un futuro.