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Sci di fondo

NUOVI TALENTI – Ilenia Defrancesco, da Cavalese sognando la Coppa del Mondo

È cresciuta con pane e sci di fondo, come tante giovani della Val di Fiemme. Ilenia Defrancesco è nata a Masi di Cavalese, a pochi chilometri dal Lago di Tesero e ai piedi dell’Alpe Cermis, dove si chiude da anni lo spettacolo del Tour de Ski. Fin da bambina ha assistito alle tante gare che si sono disputate in Val di Fiemme, ha visto dal vivo numerosi campioni, li ha ammirati, si è innamorata di questo sport e ha cominciato a rubare con gli occhi i segreti di tanti grandissimi atleti. Così ha iniziato a mettersi in gioco, a inseguire un sogno, quello un giorno di essere anche lei protagonista in Coppa del Mondo sulle nevi di casa. I risultati stanno alimentando questo suo sogno, perché la trentina sta vivendo un’ottima prima stagione da Senior in Coppa Europa e si è comportata bene nei Mondiali Giovanili. L’abbiamo conosciuta attraverso questa intervista, scoprendo una ragazza davvero innamorata di questo sport.

Ciao Ilenia. Partiamo dall’esperienza che hai appena fatto al Mondiale Giovanile negli Stati Uniti. Sei soddisfatta per come sono andate le cose?

«Sono molto contenta, perché non mi aspettavo di arrivare tra le prime dieci in due gare, ma soprattutto per il fatto che non ho nemmeno subito dei distacchi molto alti dalle migliori. Parliamo di atlete che hanno già fatto gare di Coppa del Mondo e il fatto di non essere lontana da loro, mi ha messo molta fiducia».

È stata una bella esperienza?
«Per me è stata la prima volta negli USA. Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di visitare molto il posto, però è stata un’esperienza decisamente positiva perché noi italiani vivevamo tutti insieme, ci siamo conosciuti di più tra noi atleti e rafforzato molto i legami. Inoltre era bella anche la pista e abbiamo trovato un meteo positivo. Infine, personalmente, ho fatto amicizia anche con qualche ragazza straniera».

Complessivamente stai vivendo un’ottima stagione, dal momento che sei anche salita sul podio già al tuo secondo weekend in Coppa Europa.
«Si, il mio obiettivo, essendo al primo anno da senior, era di ottenere qualche buon risultato in Coppa Europa e invece è arrivato addirittura un podio. Non me lo sarei mai aspettato. Sono molto soddisfatta, perché in quasi tutte le gare sto riuscendo a entrare tra le prime dieci».

Nel frattempo la tua compagna di squadra Caterina Ganz, leader in Coppa Europa, sta partecipando al Mondiale.

«Sono molto contenta per lei perché se lo merita, sta andando forte. Per quanto mi riguarda, vedere una mia compagna di squadra che va ai Mondiali Assoluti mi dà fiducia, mi fa credere che un giorno anche io e le altre compagne di squadre potremo arrivare lì, se continueremo a lavorare e migliorare come sta facendo lei».  

La nazionale A è l’obiettivo.
«Si, arrivarci sarebbe il top, un sogno che si realizzerebbe. Oggi sono in squadra B, ma con il tempo, continuando a fare bene, spero di riuscire a entrarci anch’io».

Ti consideri un’atleta polivalente?

«Mi piace sia lo skating che il classico. Quest’anno sto andando bene in entrambi gli stili, anche se forse sto facendo qualcosa di più in skating, dove ho realizzato anche il miglior tempo nella skiathlon al Mondiale Giovanile. Per il momento ho invece difficoltà nelle gare sprint, ma ci lavorerò sopra».

Parliamo un po’ dei tuoi inizi. Com’è nata la passione per lo sci di fondo?
«Credo me l’abbia passata mio papà, che sciava e già da piccolina mi mise gli sci da fondo ai piedi. Poi sono nata a Masi di Cavalese, qui è impossibile non innamorarsi di questo sport. Da bambina sono andata tante volte a Tesero con papà, mamma e mio fratello. Ho visto i Mondiali del 2003 e quelli del 2013, ma anche diversi Tour de Ski».
Ti vedi un giorno come protagonista in una gara di Coppa del Mondo nella tua Val di Fiemme?
«È presto per dirlo. Però un giorno sarebbe bellissimo poter gareggiare in Coppa del Mondo sulle piste di casa, soprattutto disputare la tappa finale del Tour de Ski sull’Alpe Cermis, che è vicino a casa mia».

Ci sono delle atlete che ammiri particolarmente?

«Da piccola mi piaceva tantissimo Stefania Belmondo, l’ammiravo moltissimo. Ricordo che feci anche una foto con lei proprio qui in Val di Fiemme. Successivamente ho stimato tanto Marit Bjoergen, ma oggi mi piacciono in particolare le atlete americane, soprattutto Jessica Diggins, perché è sempre solare, ha il sorriso stampato sul suo volto. Si vede che lei e le sue compagne si divertono».

La tua carriera ha già avuto una svolta con l’ingresso nel Centro Sportivo Esercito. Deve essere stato bellissimo per te.
«Faccio parte del Centro Sportivo Esercito dal 2015 e sono molto contenta, perché grazie all’arruolamento ho trasformato la mia passione in un lavoro. Oggi posso fare ciò che più amo, lo sci di fondo, a tempo pieno e senza altri pensieri. Ringrazio il Centro Sportivo Esercito per avermi dato questa opportunità. Sono molto felice, perché mi trovo bene e ci sono con noi grandi campioni come Francesco De Fabiani ed Elisa Brocard. Lei è un esempio per tutte noi, è sempre gentile e disponibile con noi giovani, ci aiuta dandoci numerosi consigli».

Quando hai capito che lo sci di fondo poteva diventare qualcosa in più di una semplice passione?

«Fino a quando avevo 14-15 anni non ci pensavo, mi divertivo solo a fare le gare con il Comitato Trentino e stare insieme alle mie amiche. Le cose sono cambiate con il primo anno da junior, quando a fine stagione ho vinto il titolo italiano e lì ho iniziato a pensare che forse avrei avuto la possibilità di trasformarlo in un lavoro».

Hai concluso gli studi?
«Si, mi sono diplomata nel 2015. A dir la verità mi sarebbe piaciuto iscrivermi all’università, ma i corsi di laurea che avrei voluto seguire sono tutti troppo lontani da casa e richiedono anche la frequenza obbligatoria. A questo punto ho scelto di seguire la mia passione e magari in futuro riuscirò a trovare il tempo per riprendere gli studi».

È stato difficile conciliare lo studio con lo sport?

«A scuola per fortuna avevo certi professori che mi capivano e mi aiutavano, inoltre la mia compagna di banco mi mandava le foto con gli appunti quando ero fuori per le gare. La ringrazio tantissimo. Purtroppo c’erano anche professori che, non so perché, mi mettevano le verifiche proprio dopo le gare. Ma avendo altri compagni di classe che, come me, facevano le gare, ci aiutavamo a vicenda studiando insieme».

So che hai alcune persone che vuoi ringraziare per questa fase iniziale della tua carriera.
«Voglio ringraziare la mia famiglia, il mio primo allenatore Fabio Gabrielli e Stefano Corradini. Inoltre il Comitato Trentino, i tecnici della nazionale Marco Selle e Pietro Piller Cottrer, oltre a Francesco Semenzato. Infine il Centro Sportivo Esercito, che mi ha permesso di trasformare la mia passione in un lavoro».

Ci sveli il tuo sogno nel cassetto?
«Partecipare un giorno ai Giochi Olimpici e riuscire a ottenere qualche bel risultato in Coppa del Mondo».

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