Mesi di lavoro, sudore, fatica e rinunce, allenamenti pesanti e tanti sacrifici. È la vita di ogni fondista che si affaccia alla Coppa del Mondo. Non tutti riescono però a essere ripagati dalla bellezza di una medaglia da mettere al collo, da baciare, da lustrare. Dietmar Nöckler è tra coloro che questa medaglia ce l’ha. Anzi, ne ha due, perché la vinse già a Falun, bronzo in skating con Pellegrino nel 2015. Domenica ne ha collezionata un’altra, sempre in coppia con il suo amico Chicco, questa volta d’argento. Una medaglia corredata da una prestazione superlativa di Diddi, capace di tenere i ritmi altissimi imposti nella quinta frazione, quando in tanti si sono staccati. La sua soddisfazione è tanta, come ci ha confermato in questa intervista.
Ciao Dietmar e complimenti per questo splendido argento. Avete fatto una gara di altissimo livello.
«Sia io che Chicco (Pellegrino ndr) abbiamo disputato un’ottima gara. Penso che il livello in gara fosse molto alto e, dopo una prestazione del genere, saremmo stati orgogliosi di noi stessi anche se fosse arrivato un quarto posto. Certo, poi alla fine prendere la medaglia è sempre meglio (ride ndr)».
Come hai vissuto quel rocambolesco finale?
«Ho visto parte dell’ultimo giro, avevo capito che Iversen era in difficoltà perché stava patendo prima dell’ultima discesa. Ho iniziato a correre verso l’arrivo per accogliere Federico e in quel momento ho visto che Iversen e Niskanen erano caduti. Ho visto Chicco tagliare il traguardo in seconda posizione e sono stato felice, non ho pensato a nient’altro. Sicuramente non penso di aver rubato qualcosa».
Anche perché probabilmente Pellegrino avrebbe scavalcato un Iversen in crisi.
«Il norvegese faceva fatica a stare in piedi, stava crollando di brutto. Quando sei in calo e qualcuno ti supera, ti indurisci ancora di più, quindi penso anch’io che Federico l’avrebbe superato. Inoltre, anche nel confronto con Ustiugov, non dimentichiamoci che Fede ha perso velocità per evitare la caduta e lì il russo l’ha affiancato lanciando la volata».
Quanto siete felici?
«Noi siamo davvero felicissimi per questa gara, ci speravamo, ci abbiamo creduto da subito. Sapevamo che sarebbe stato difficile battere queste tre squadre, inoltre avevamo calcolato che ci sarebbe stata anche la Svezia, che invece non è riuscita a tenere il ritmo alto imposto da Klaebo, che è andato veramente forte. Tutto è girato bene».
A livello personale quanto ti fa bene questo risultato?
«Sicuramente moltissimo. Sono proprio soddisfatto per la mia prestazione, sono riuscito a far vedere sul campo quanto valgo, a raccogliere quanto seminato con gli allenamenti. Mercoledì avrò la 15km in classico e l’obiettivo è quello di fare bene, raccogliendo il massimo che mi è possibile. Inoltre ho acquisito maggior fiducia anche per la staffetta, perché anche Salvadori è in grandissima forma, ha fatto una gara pazzesca in skiathlon, la migliore della sua carriera».
Hai vinto due medaglie ai Mondiali e diversi titoli italiani: a questo punto quanto sogni di vincere una medaglia nella team sprint di Pyeongchang?
«Non ti dico una bugia: la team sprint di Pyeongchang ce l’ho in mente. Vorrei finire bene il mondiale e sicuramente nella prossima preparazione estiva cercherò di lavorare tantissimo sul pattinaggio per guadagnarmi il posto nella team sprint olimpica. Ci credo ed è sicuramente l’obiettivo per il prossimo anno. So che con Chicco si potrebbe prendere una medaglia olimpica, che è il sogno di tutti gli atleti».