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Sci di fondo

Auguri Stefania! 25 anni fa la sua medaglia d’oro ad Albertville

Sono passati 25 anni dal 21 febbraio del 1992, giorno in cui si disputò la 30km a tecnica libera che chiuse il programma femminile dei Giochi Olimpici di Albertville. Quel giorno Stefania Belmondo si presentò al via pronta a spendere le ultime energie rimaste dopo una settimana da sogno nella quale la cuneese aveva regalato all’Italia la prima storica medaglia nel fondo femminile, l’argento nella 15km a inseguimento il 15 febbraio, e uno storico bronzo in staffetta con una fantastica rimonta nella sua ultima frazione.
La cuneese voleva ancora provarci, attaccare sin dall’inizio per tentare l’impossibile: essere la prima italiana a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi. Così fece. Andò subito all’attacco e guadagnò presto diversi secondi sulle sue avversarie Egorova e Vialbe. La prima delle due russe però iniziò un lento, ma costante, recupero, fino ad arrivare a soli 8” dall’azzurra a 6 chilometri dalla fine. Stefania Belmondo, però, ha sempre saputo combattere fino allo stremo, andare oltre ogni sofferenza, lottare per conquistarsi qualsiasi cosa. Così nel finale ricominciò a spingere, trovando quelle energie che non sembravano esserci, chiedendo al proprio fisico di dare il massimo e tagliando il traguardo stremata davanti a Valbe. A quel punto restava soltanto la Egorova, alcuni minuti di attesa per capire se quello sforzo avrebbe portato quella splendida medaglia da appendere e lustrare ogni giorno, da guardare con orgoglio e mostrare ai figli a distanza di anni, a insegnare come con la volontà si possa arrivare ovunque. Quando la russa apparve all’orizzonte, fu subito chiaro che il sogno era realizzato, che quella piccola cuneese era riuscita ad arrivare a quel traguardo clamoroso: la medaglia d’oro olimpica.
Sono passati 25 anni e il ricordo di quell’impresa è ancora vivo in tutti coloro che amano il fondo e le imprese sportive, perché Stefania era, è e sarà sempre un esempio da seguire non soltanto nello sport, ma in ogni ambito, perché con la sua forza di volontà, quella capacità di saper soffrire, si possono raggiungere risultati grandiosi. 
GUARDA IL VIDEO DEL FINALE DI GARA (AUDIO IN RUSSO)

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