Tra pochi giorni compirà 22 anni (il 4 febbraio) e gara dopo gara è sempre più protagonista della Coppa del Mondo di biathlon. Lisa Vittozzi sta confermando di essere qualcosa in più di un’atleta dalle grandi potenzialità, come ha dimostrato a Rupholding ottenendo il suo miglior risultato in carriera in una gara individuale di Coppa del Mondo, tagliando il traguardo in decima posizione. Di lei colpisce soprattutto la freddezza nelle gare in cui deve correre sull’avversaria, come dimostrano gli ottimi risultati ottenuti nelle gare a inseguimento cui ha preso parte in questa stagione. Con la sola eccezione di Oestersund, infatti, Lisa Vittozzi si è sempre trovata a recuperare diverse posizioni: da 35ª a 22ª nella gara di Pokljuka, da 38ª a 14ª nell’inseguimento di Nove Mesto, da 27ª a 10ª in Germania a Ruhpolding. Una capacità, la sua, che esce fuori anche in staffetta, come confermato ad Anterselva. Proprio dalla bella gara di dieci giorni ha preso il via questa intervista, nella quale Lisa Vittozzi ha affrontato diversi argomenti.
Ciao Lisa e ancora complimenti per lo splendido podio ottenuto ad Anterselva con le tue compagne. È stata un’emozione simile a quella provata un anno fa in occasione della vittoria di Hochfilzen?
«È stata un’emozione diversa, perché quella austriaca è stata la prima vittoria della staffetta italiana in Coppa del Mondo, un risultato del tutto inatteso. Ad Anterselva siamo partite invece con la consapevolezza di poter salire sul podio, sapevamo di dover fare tutto perfettamente per ottenere un bel risultato. Ci tenevamo perché era la gara di casa ed è stato molto emozionante grazie al pubblico, però dentro di noi sapevamo di potercela fare, c’era una maggior consapevolezza rispetto a un anno fa quando rimanemmo soprese del successo di Hochfilzen. Oggi siamo convinte, visti i nostri risultati, che se tutte noi facciamo del nostro meglio possiamo salire sul podio».
Tolta Alexia Runggaldier, che ha vissuto un weekend straordinario, voi altre avevate sofferto nelle gare individuali. Dove avete trovato le energie per fare una gara del genere in staffetta?
«Ad Anterselva non era facile esprimersi al meglio, perché molti errori fatti nelle gare individuali erano dovuti al vento che ha condizionato molte atlete. Quindi non eravamo abbattute, avevamo grande voglia di riscatto e soprattutto sapevamo di avere tante energie e molto da dare. Poi ci tenevamo particolarmente alla staffetta, in quanto è importante per noi atlete, per lo staff tecnico e soprattutto per la tanta gente che era lì a seguirci e sostenerci».
Sei soddisfatta per come sta andando la stagione?
«Si nel complesso sono contenta, con la sola esclusione del weekend di Oestersund, quando ho fatto molta fatica e non me l’aspettavo visto che fino a una settimana prima mi sentivo proprio bene. Da Pokljuka in poi le cose sono andate sempre meglio, magari sono stata un po’ sfortunata in alcune gare, ma nell’inseguimento sono riuscita a dare sempre il meglio delle mie capacità, entrando sempre nelle venti e due volte anche nelle quindici».
Hai quasi 22 anni e sei ancora giovanissima. Ti trovi dove ti aspettavi di essere a questo punto della tua carriera?
«Io ho sempre grandi aspettative, chiedo sempre il cento per cento a me stessa. Voglio migliorare, perché ho ben fissi quali sono i miei obiettivi. So di essere giovane, ma questa non deve essere una giustificazione per aspettare, fare le cose lentamente e accontentarsi. Devo dare tutto e ottenere sempre il cento per cento da me stessa».
La prossima settimana inizieranno i Mondiali: qual è il tuo obiettivo?
«Voglio confermare quanto ho fatto vedere fino a oggi e arrivare nelle prime quindici, ma soprattutto tagliare il traguardo sapendo sempre di aver dato tutto e ottenuto il massimo da me stessa».
La staffetta può arrivare a medaglia?
«È quello che spero. Abbiamo le capacità per riuscirci, ma dovremo essere perfette, non potremo permetterci di ripetere gli errori commessi in altre occasioni perché in una competizione del genere si pagano. Dovremo avere la giornata giusta, ma ce la possiamo fare».
Anche a Hochfilzen sarai seguita dal tuo fan club.
«Loro sono speciali. Quest’anno mi hanno seguita moltissimo e sono contentissima per questo. Ho un rapporto bellissimo con loro, sono miei amici, ma soprattutto sono appassionati di biathlon come me. Sono contenta di averli vicino, perché fa molto bene avere qualcuno che ti segua anche nelle trasferte, ti appoggi e magari ti consoli quando le cose vanno male».