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Sci alpinismo

La protesta del team italiano: “Bastava che il giudice ammettesse l’errore”

È stata una giornata molto lunga per gli atleti che prendono parte alla Coppa del Mondo di sci alpinismo. Nell’individual race di Cambre d’Aze è infatti successo di tutto, errori in successione da parte dell’ISMF che non fanno certo bene a uno sport bello e in fase di lancio come lo sci alpinismo. Il tutto ha portato alle squalifiche dei primi tre classificati, Lenzi, Burgada ed Eydallin, che da uomini di sport non avevano certo accettato che la gara venisse decisa da una decisione esterna e per altro, si vedrà poi, anche errata. Per saperne di più abbiamo sentito il Direttore Tecnico della nazionale azzurra Stefano Bendetti, gentilissimo nel risponderci dopo una giornata per lui molto lunga.

Ciao Stefano e grazie per la disponibilità. Puoi spiegarci come è arrivata questa squalifica?
«Si poteva evitare. Bastava che il giudice che ha fatto erroneamente penalizzare Damiano (Lenzi ndr) ammettesse subito di aver sbagliato e la cosa si sarebbe risolta in un attimo. Quel giudice ha invece impugnato la sua decisione, nonostante noi avessimo affermato di avere un video che l’avrebbe smentito. A quel punto come Federazione abbiamo fatto reclamo, ma non avevamo ancora in mano il video, che abbiamo ricevuto più tardi. Si è quindi proceduto con la cerimonia floreale, ma nel caos generato nessun atleta si è presentato».

Quindi per la mancata premiazione gli atleti sono stati squalificati.
«Si, il regolamento internazionale costringe gli atleti a essere sempre presenti, ma in quel momento c’era molta delusione e rabbia negli atleti per la seconda penalizzazione in due gare che ha cambiato l’ordine di arrivo. Nessuno si è presentato e così Lenzi, Burgada ed Eydallin sono stati squalificati».
Sul podio quindi non è salito nemmeno Burgada, che sulla carta era colui a guadagnarci per la squalifica di Lenzi.
«Quando il giudice ha assegnato questa penalità, oltre a Damiano, non era d’accordo nemmeno lo stesso Kilian (Burgada ndr), tanto che la Spagna non aveva fatto alcun ricorso. I giudici hanno deciso di andare avanti per la loro strada e questo ha fatto arrabbiare gli atleti, perché sanno che oggi è accaduto a Lenzi, ma domani potrebbe accadere anche a qualcun altro».

Poi la beffa: è stato riconosciuto che il giudice si era sbagliato.

«Si il video ha chiaramente mostrato che avevamo ragione noi. Nessuno è contento per questa nuova classifica, nemmeno coloro che sono saliti sul podio, anche se poi sono stati costretti a farlo, altrimenti finiva che squalificavano tutti. Ma ognuno si è accorto che quanto accaduto non è stato giusto».

Ti sentiamo un po’ amareggiato.
«Lo sono parecchio, perché gli atleti si allenano tantissimo, vengono qui, si impegnano, faticano, poi un giudice sbaglia e non accetta di ammettere il suo errore, così finisce che ti salta la gara e magari anche la motivazione per tornare sugli sci il giorno dopo».

Domani non sarà facile per Lenzi.
«No, già non ama molto le gare sprint, poi adesso è anche deluso per quanto accaduto oggi».

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