La Val di Fiemme è stata grande protagonista nell’ultimo weekend con la chiusura del Tour de Ski sul Cermis, con due ali di folla che hanno accompagnato gli atleti e la solita organizzazione perfetta, questa volta aiutata anche da un buon meteo. Ma la Val di Fiemme non si ferma e il prossimo weekend ospiterà anche la Coppa del Mondo di combinata nordica, oltre alla prima edizione dell’Epic Ski Tour, gara di sci alpinismo, che si ispira al Tour de Ski del fondo e la coinvolgerà insieme alla Val di Fassa. Di questo e tanti altri argomenti abbiamo parlato con Bruno Felicetti, diretto dell’APT Val di Fassa.
Buongiorno Felicetti, si è appena concluso il Tour de Ski con le due tappe che si sono disputate sulle vostre nevi: è soddisfatto per come sono andate le cose?
«Quest’anno siamo stati più fortunati con il meteo, abbiamo avuto due giornate di sole, con temperature accettabili, che hanno spinto molte persone a bordopista per vedere le gesta di questi grandi campioni. Ringrazio l’esercito di volontari che sanno cosa fare e riescono a esprimersi sempre al meglio. È filato tutto liscio, senza nessun imprevisto, dopo due anni in cui il meteo ci aveva complicato la vita. Ci saremmo aspettati qualcosa in più come risultati dagli italiani, ma la forma attuale del Tour de Ski premia un po’ i soliti campioni. Forse bisognerebbe rivedere anche la formula, per avere un maggior equilibrio fino all’ultima gara. Si dovrebbe prendere esempio da altri sport, dove c’è incertezza fino alla fine, come accade nel biathlon. Questa aiuta lo spettacolo, aumenta l’interesse della gente e la possibilità di far crescere il prodotto. Dovremmo sederci a un tavolo e ragionare su come si potrebbero riequilibrare un po’ le cose, per avere un finale di gara più emozionante. A tutti interessa la suspense».
La Val di Fiemme è sempre attiva nell’organizzare eventi del genere.
«Abbiamo scelto questa strada per creare notorietà al nostro marchio. Oggi per promuovere se stessi bisogna avere molti soldi, oppure si devono percorrere altre vie. Una di queste è l’organizzazione del grande evento, che crea notorietà sui mercati ed è la scelta che abbiamo fatto noi. Si sta rivelando quella giusta, ma bisogna sempre diversificare gli eventi e creare nuove opportunità. Per questo motivo abbiamo puntato sull’Epic Ski Tour, perché lo sci alpinismo è una specialità in forte crescita, che unisce il piacere dell’andare sugli sci a quello per la natura. Bisogna saper interpretare le tendenze del mercato e oggi alla gente piace divertirsi, ma tenendosi in forma, faticando in maniera sana. Siamo coordinatori insieme alla Val di Fassa di questo evento per celebrare la bellezza di uno sport che sta uscendo dalla nicchia».
Qual è stata la risposta della gente alla prima edizione di questa manifestazione, che inizierà il prossimo 13 gennaio?
«Positiva, nonostante questo inverno un po’ anomalo non ci abbia aiutato. Dar vita a un nuovo evento non è mai facile, farlo in queste condizioni rende tutto più difficile. Comunque arriveremo a 250-300 iscritti, un numero positivo se si considera che siamo al primo anno. Questa manifestazione in condizioni normali offrirebbe dei paesaggi da favola e meriterebbe un parterre di un migliaio di persone. Questo è il nostro obiettivo futuro, vogliamo diventare la Marcialonga dello sci alpinismo. Anche la storica gara di fondo è partita con poche centinaia di persone alla sua prima edizione e ora va oltre i 7500 iscritti in un batter di ciglia. Vogliamo portare sulla neve amatori e appassionati, che lo fanno per il gusto di esserci. Come tutte le cose nuove vanno spinte e promosse, sperando in inverni normali».
Nel weekend ospiterete anche la combinata nordica.
«Siamo stati costretti a questa sovrapposizione per una richiesta della FIS. Solitamente il weekend di coppa del mondo della combinata nordica è previsto a febbraio, ma per rendere più comodi gli spostamenti degli atleti, che andranno alle preolimpiche in Corea del Sud, ci hanno fatto anticipare l’evento. Comunque non ci sarà alcun problema di sovrapposizione, perché queste due gare attraggono un pubblico diverso. Ci sarà un impegno in più organizzativo per ospitare chi seguirà entrambi gli eventi, ma siamo allenati nel gestire più cose. Abbiamo un doppio team, uno per la combinata e l’altro per l’Epic Ski Tour. La cosa positiva poi è che gli orari di gara saranno diversi, quindi i due eventi non si sovrapporranno».
L’Epic Ski Tour unirà le due valli di Fiemme e Fassa.
«Siamo partiti proprio dall’idea della Marcialonga, che da 44 anni unisce le due valli, l’abbiamo unito allo sci alpinismo e abbiamo deciso di gestire e far crescere questo progetto assieme. Questa collaborazione permetterà alla gara di avere uno degli scenari più belli delle Dolomiti».
Torniamo al fondo: è possibile un quarto Mondiale in Val di Fiemme?
«Ci stiamo pensando perché ci rendiamo conto che dobbiamo coinvolgere i giovani se vogliamo garantire un futuro alla nostra valle. Per farlo dobbiamo ambire a dei traguardi ambiziosi. Il quarto Mondiale è un sogno che vogliamo portare avanti per i nostri giovani, per dargli la possibilità di mettere a frutto le loro idee e dare una svolta alla crescita della valle. Abbiamo raccolto l’interesse di diverse realtà economiche e questo evento ci permetterebbe di pianificare il futuro della Val di Fiemme per i prossimi 20 anni. I giovani saranno fondamentali in questo progetto e per questo motivo in primavera faremo un incontro con loro per capire se hanno voglia di tuffarsi in questa avventura».