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Sci di fondo

A Passo d’oro: arriva il film documentario su Franco Nones

A PASSO D’ORO: non si poteva trovare un titolo migliore per il film documentario che sabato 7 gennaio a mezzogiorno, nel salone dello stadio del fondo di Lago di Tesero, verrà presentato in anteprima ai giornalisti che seguiranno poi la penultima tappa del Tour de Ski della Coppa del Mondo di fondo. Racconta infatti la vita di Franco Nones, vincitore dell’oro olimpico della 30 km a Grenoble nel 1968. Primo oro del fondo italiano ma, in assoluto, anche delle Fiamme Gialle delle quali Nones, trentino di Castello di Fiemme, era entrato a far parte da qualche anno dopo che da ciclista promettente si era trasformato in fondista di tutto rispetto.

Né poteva essere diversamente in una vallata che di campioni ne ha sempre visti crescere parecchi. Una razza che, per quanto riguarda l’oro, ha poi trovato continuità in Giorgio Vanzetta e Christian Zorzi. Ma Nones è stato il primo in assoluto: non solo a salire sul più alto gradino di un podio olimpico, ma primo europeo “continentale” a battere i nordici. Un’impresa che ha fatto storia e ha contribuito alla diffusione dello sci di fondo in Italia. Del resto era partito con il piede giusto vincendo nella staffetta il primo campionato italiano nel 1960, al quale avrebbero fatto seguito 15 titoli nazionali, vittorie e ottimi piazzamenti in tutte le più importanti classiche nei Paesi Scandinavi. Debutto alle Olimpiadi di Innsbruck nel 1964 con un 5° posto nella staffetta e 10° nella 15 km, mentre, per quanto riguarda i Mondiali, nel 1966 a Oslo vinceva il bronzo sempre nella staffetta con Giulio De Florian, Gianfranco Stella e Franco Manfroi, dietro Norvegia e Finlandia, e lasciandosi alle spalle Svezia e URSS.

Questo film, dunque, vuole essere un omaggio all’uomo e all’atleta, da sempre simbolo di tenacia e determinazione nel superare delle difficoltà sportive e della vita; e uno sguardo alla diffusione dello sci di fondo in Italia, a seguito dell’entusiasmo per le sue vittorie. La Marcialonga avrebbe poi fatto il resto, contribuendo alla nascita e alla crescita di aziende di abbigliamento e di sci. Di queste ultime ad un certo momento se ne sono contate ben 23. Purtroppo ne restano ben poche. Il fondo, che ha avuto il suo massimo sviluppo un quegli anni, tuttavia non si è fermato: sono cresciute le grandi manifestazioni (la Marcialonga ha fatto il record di partecipanti ritornando alla tecnica classica accantonando lo skating), e contemporaneamente ha aperto nuove strade ai giovanissimi. Lo prova il successo sempre maggiore del Trofeo Topolino in Val di Fiemme, una fucina di futuri campioni della quale Nones è stato il promotore.

Pur consapevole di aver dato avvio a un’avventura molto più grande della sua storia di singolo, Franco ha sempre mantenuto l’umiltà che è dei grandi. Ha avuto la fortuna di avere incontrato – e poi sposato – la svedese Inger in uno dei tanti ritiri che la nazionale di fondo di quei tempi faceva a Volodalen: una grande donna che ha saputo rimboccarsi le maniche e coadiuvarlo nella gestione della sua attività imprenditoriale – Nones sport – che ora viene portata avanti anche dal figlio Francesco.

A Passo d’oro è una produzione auto-finanziata di Aurora Vision, con la collaborazione del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, della Guardia di Finanza. La regia è di Lia e
Alberto Beltrami, la fotografia di Denis Morosin. Vede il patrocinio gratuito della Provincia Autonoma di Trento e del Trentino Fiemme Ski World Cup e la collaborazione dell’APT Val di Fiemme e del centro Fondo Lago di Tesero, nonché di Monograno Felicetti, Vemas, Karpos e Nones Sport. È in definizione la distribuzione homevideo in Italia con Multimedia San Paolo.

Il racconto si sviluppa nelle memorie dello stesso Franco Nones, la moglie Inger, e con i contributi di amici e collaboratori come Umberto Macor, primo allenatore delle Fiamme Gialle, il giornalista Giorgio Brusadelli, Padre Serafino Tognetti, Roberto Campaci, Pietro De Godenz e Cristian Zorzi.

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