È stato presentato martedì mattina “La Sportiva Epic Ski Tour”, l’evento di sci alpinismo che ispirandosi al Tour de Ski dello sci di fondo, coinvolgerà campioni di questo sport ma soprattutto tanti semplici appassionati, dal 13 al 15 gennaio tra le valli di Fiemme e Fassa. Tre splendide tappe su Alpe Cermis, Passo San Pellegrino e Passo Pordoi, che regaleranno mille emozioni ai tanti amanti di questa disciplina sempre più in crescita. Ne abbiamo parlato con Kurt Anrather, presidente della Curtes, agenzia specializzata nell’organizzazione di eventi, che insieme a Jurg Capol, creatore del Tour de Ski di sci di fondo, ha ideato questa manifestazione.
Buongiorno Anrather. Pochi giorni fa è stata presentata la prima edizione de “La Sportiva Epic Ski Tour”, la tre giorni di sci alpinismo che coinvolgerà le valli di Fiemme e Fassa. Com’è nata l’idea di creare una sorta di Tour de Ski dello sci alpinismo?
«È nato tutto da una lunga telefonata con Jurg Capol, ideatore del Tour de Ski, avvenuta nel settembre del 2015. Abbiamo parlato del più e del meno, formulato diverse ipotesi di possibili manifestazioni invernali e abbiamo discusso di quanto lo sci alpinismo sia in crescita nel numero di appassionati e anche come sport professionistico. Abbiamo così ipotizzato di organizzare una gara di sci alpinismo particolare, ispirandoci al Tour de Ski. Tre giorni dopo il primo progetto di un paio di pagine era già sul tavolo, poi le pagine sono diventate cinque e successivamente dieci. Abbiamo portato la nostra idea alle valli di Fiemme e Fassa, quindi migliorato il progetto e presentato il tutto a “La Sportiva” di Lorenzo Delladio, con cui abbiamo firmato un accordo di tre anni. Siamo così partiti ufficialmente, abbiamo preparato il sito dell’evento e preso contatti con i media, ci siamo messi in moto e ora siamo pronti. Ci siamo rivolti a personaggi di ski alp locali per l’organizzazione delle singole tappe dell’evento. Per quanto riguarda l’Alpe Cermis abbiamo Massimo “Macha” Dondio, icona dello ski alp italiano, che sarà responsabile tecnico del primo tracciato. Ci siamo quindi affidati ai due responsabili di Fassa Events, Thomas Zanoner e Riccardo Franceschetti, che organizzano ad aprile anche la “Pizolada delle Dolimiti”, una storica gara di sci alpinismo. Come vedete, ci siamo rivolti a tutti professionisti del loro settore, come Oswald Santin responsabile per il Passo Pordoi e presidente del Comitato Organizzatore della Ski Marathon SellaRonda, che si svolge a fine marzo. A supervisionare il tutto per i tre i tracciati abbiamo Giuseppe “Pepi” Ploner, personaggio molto importante per gli sport invernali ed ex allenatore della nazionale di fondo».
Insomma avete scelto tanti professionisti.
«Certo, vogliamo partire già con un’ottima organizzazione, perché solo in questo modo potremo raggiungere dei grandi risultati. È un evento molto importante per noi, perché lo sci alpinismo è in crescita, sarà presente alle Olimpiadi del 2022 e i numeri dicono che c’è stato un incremento nel numero dei praticanti addirittura del 179%. Per non parlare anche della crescita commerciale attorno a questo sport, per le attrezzature e tutto ciò che vi è legato. Nessuna delle altre discipline invernali ha avuto una tale crescita, anzi hanno tutte visto soltanto il segno meno. Quando ho parlato con Capol ho subito compreso le grandi potenzialità di questo sport. Ho la mia agenzia, la Curtes, con cui da 25 anni organizzo eventi, ma mi mancava un evento clou di sport invernali. Nel 2013 ho collaborato con gli organizzatori del Mondiale di Sci Nordico in Val di Fiemme, occupandomi della promozione dell’evento in Svizzera, Germania, Austria e nord del Trentino, insomma tutte le zone madrelingua tedesca. Ho conosciuto tante persone in quell’occasione, tra le quali Capol, con cui facemmo un grande lavoro e capimmo che un giorno avremmo fatto qualcosa insieme. Tornando alla sua domanda, devi sempre avere dei professionisti che lavorano nel campo dove sono esperti, altrimenti non vai da nessuna parte».
È un appassionato di sci alpinismo?
«Sono andato da La Sportiva, ho comprato tutto e fatto subito una decina di uscite di sci alpinismo. È stato amore al primo sguardo».
Pensa che in futuro questa competizione possa entrare a far parte del calendario della Coppa del Mondo di sci alpinismo, come il Tour de Ski fa parte di quello del fondo?
«Questo non posso saperlo, perché lo sci alpinismo al momento non fa nemmeno parte della FIS. Sicuramente puntiamo negli anni a diventare una sorta di Marcialonga dello sci alpinismo, nella quale c’è un numero ristretto, ma non troppo, di atleti che possono vincere, e dietro di loro la grande massa degli appassionati che fanno festa e si divertono. Dovremo essere fortunati con la neve e bravi nel saper attirare le persone. Vedremo come sarà accolta questa competizione, alla quale vogliamo portare i semplici appassionati, quelli da uscita domenicale. È la cosa più difficile, ma vogliamo far capire loro che non vanno a fare una gara, ma soltanto a divertirsi. Possono passare un fine settimane diverso, perché abbiamo organizzato tutte le serate con musica e divertimenti, ma soprattutto avranno l’opportunità di fare delle escursioni in sicurezza, perché le piste le abbiamo organizzate noi. Avranno l’occasione di godersi la bellezza di queste montagne e non saranno nemmeno costretti a fare tutte e tre le tappe. Volendo possono iscriversi esclusivamente a quella del 14 e riceveranno comunque il casco in regalo, oppure possono partecipare il venerdì e la domenica, saltando il sabato se non ce la fanno e non hanno interesse di classifica. Chi vuole entrare in classifica, invece, farà entrambe le gare di mass start del venerdì e sabato, oltre alla gundersen finale della domenica, la gara a inseguimento, come nel Tour de Ski. Ma la cosa più importante sarà godersi le montagne e lo stare all’aria aperta».
Qual è il vostro obiettivo, come numeri?
«Puntiamo a un numero di iscritti tra i 300 e i 500, perché essendo la prima edizione dovremo creare una sorta di fidelizzazione, poi punteremo a crescere e arrivare in futuro a 2000-3000 partecipanti. Abbiamo già avuto una bella risposta per essere alla prima edizione. Siamo contenti, perché la nostra sarà una gara per tutti, nella quale chi si iscrive potrà divertirsi, venire con i suoi amici, farsene di nuovi, godersi le serate che abbiamo organizzato, mangiando e bevendo, perché tanto il giorno dopo la partenza sarà alle 11. L’idea è questa: divertirsi, sudare, vivere le cose con passione».
Parteciperà anche lei?
«Alla prima edizione non potrò, perché dovrò assicurarmi che tutto funzioni per il meglio. Dalle prossime edizioni probabilmente lo farò anch’io, quando tutti i meccanismi saranno ben oliati. Sicuramente Jurg Capol parteciperà alla gara, non so se tutti e tre i giorni, ma ci sarà».
Sarete impegnati nell’organizzazione anche durante le feste?
«Si, stiamo controllando la situazione della neve, perché se non arriva dovremo pensare a un piano b. Poi mi sto occupando a tempo pieno della comunicazione. Abbiamo firmato alcuni contratti, come con “sportoutdoor.tv” che ci garantisce 30 minuti di servizi su 120 tv regionali. Andremo in onda anche per 45 minuti su Rai Sport, mentre già stanno trasmettendo servizi che parlano di noi su alcune tv locali. Alla fine avremo circa 55 ore di esposizione televisiva, non male per una prima edizione».