De Fabiani non qualificato nello sprint e lontano nella distance, due soli azzurri, Pellegrino e Noeckler, a punti nell’avvio della stagione di Coppa del Mondo che ha preso il via nel fine settimana a Kuusamo in Finlandia e continuerà da venerdì a domenica in Norvegia, a Lillehammer. Pellegrino 18°nello sprint e 16° nella 15 km a tecnica classica, Noeckler 21° in questa seconda gara. Il primo, va sottolineato, era reduce da uno stiramento. Non grave, ma sicuramente fastidioso. Come siano andate le cose lo hanno spiegato gli stessi atleti nelle interviste riportate su questo sito. Nulla da obiettare. Anche se, sinceramente, a livello generale, ci si aspettava qualcosa di più dopo i riscontri positivi del lavoro effettuato a Davos che avevano convinto anche l’allenatore Chenetti di essere sulla strada giusta. Se lo dice lui, c’è da credergli: non è tipo da bluffare.
Un mezzo passo falso, dunque, che non crea preoccupazioni ma aspetta comunque un’immediata smentita fra pochi giorni. Le possibilità ci sono considerando che la preparazione fin qui effettuata si è sviluppata secondo le previsioni dei tecnici che, va sottolineato, dispongono di atleti sui quali si può lavorare nella certezza che i risultati arriveranno. La classe c’è, la voglia di fare pure. Un gruppo più coeso di quanto fosse nel recente passato e che, in più occasioni, ha dimostrato ampia disponibilità ad affrontare difficoltà create da una situazione economica obiettivamente difficile per la Fisi, che ha comportato rinunce che, in altri tempi, avrebbero suscitato reazioni da parte degli atleti. Atmosfera tesa negli uffici: bisognerebbe cambiare manico. Considerando che di sole chiacchiere non si può continuare a vivere, si sente la necessità di un manager. Roda, ex tecnico, non lo è di sicuro. E’ anche per questo che, oltre che i soldi, mancano le idee su come reperirli. Tanto è vero che Sandro Pertile, il CT, è costretto a fare salti mortali che gli specialisti del trampolino gli invidiano.
Tempi duri per tutti, ovviamente, ma il nostro sci nordico può ugualmente guardare al futuro con un certo ottimismo, tanto più se si considera la situazione che si trova ad affrontare in vista dei Mondiali che si terranno a Lahti. Su una neve che in passato ci ha creato qualche difficoltà ma ci preoccupa relativamente in quanto abbiamo un bel gruppo di skimen.
Per quanto riguarda gli avversari, da ciò si è potuto vedere in queste due prime giornate di gara non è che gli altri abbiano fatto passi giganteschi o presentino elementi nuovi e fuori portata dai nostri portacolori: sono sempre le stesse facce che girano. Sono cambiati solo i colori delle tute, il che crea qualche difficoltà ad identificare la nazionalità. Bisognerà farci l’occhio. E’ tornata Marit Bjoergen dopo la maternità: sempre forte ma, almeno per ora, non fa sfracelli come prima. E lo stesso, in campo maschile, si può dire di Sundby. Stilisticamente ancora bello da vedere , ma meno efficace. Non c’era Northug: lo si dovrebbe vedere a Lillehammer. Avanti dunque con fiducia: c’è spazio anche per noi perché il tricolore continui a salire sul pennone.
L’opinione di Brusadelli: “Tempi duri per tutti, ma si può guardare al futuro con un certo ottimismo
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