Prende il via la Coppa del Mondo di combinata nordica a Kuusamo. L’allenatore responsabile Paolo Bernardi ha convocato un solo atleta per l’esordio, Samuel Costa (che è riuscito questa mattina a passare con facilità il Provisional Competition Round, piazzandosi 17°). Il resto della squadra sta lavorando a Lillehammer per continuare la preparazione e esordire in Coppa del Mondo proprio nella località norvegese la settimana successiva. Una scelta di cui abbiamo parlato proprio con Bernardi in questa breve intervista, nella quale l’allenatore azzurro ha confessato anche quali sono le sue aspettative per la stagione al via.
Buongiorno Bernardi. A Kuusamo è in gara un solo italiano, Samuel Costa: come mai avete fatto questa scelta?
«Storicamente il trampolino di Kuusamo ha diverse problematiche, che sono legate al clima. Non è mai facile iniziare la stagione su questo trampolino, senza una buona base di salti e la giusta solidità tecnica. Samuel (Costa ndr) è più saltatore rispetto agli altri e sta saltando in maniera sufficientemente buona per iniziare su un trampolino così. Nei giorni scorsi è stato anche lui a Lillehammer con noi, per ultimare la preparazione. Meglio stare dieci giorni qui, dal momento che abbiamo piste e trampolini perfetti, oltre a delle condizioni di luce più presentabili rispetto a quelle di Kuusamo. Il resto della squadra sta ancora svolgendo un percorso di avvicinamento per fare il loro debutto nel prossimo weekend».
Ha visto dei miglioramenti da parte della squadra nel corso di questi mesi?
«I miglioramenti ci sono stati rispetto allo scorso anno da parte di tutto il gruppo, soprattutto dal punto di vista tecnico. La combinata nordica è sempre più sbilanciata sul salto, ci sono degli atleti molto giovani che sono specializzati sul salto e hanno spostato l’asticella in una maniera tale che rende difficile recuperare il gap con il fondo. Anche noi stiamo migliorando sul salto, ma sembra che qualcuno lo stia facendo più velocemente. Sarà un problema che non avremo solo noi, soprattutto sui trampolini grandi, mentre su quelli più piccoli possiamo giocarcela».
Nella passata stagione abbiamo visto un Pittin in grande difficoltà: quest’anno potrà tornare ai suoi livelli?
«Pittin ha lavorato tanto dalla primavera fino a oggi per ritrovare buone sensazioni e la stabilità sul trampolino che aveva perso a causa di alcune cadute subite in passato. Sta cercando di riaggiornare il suo sistema di salto, è migliorato nella stabilità e deve solo trovare la giusta continuità nei salti, perché a volte ancora ricade nei suoi difetti. Sembra essere sulla strada giusta, anche se è difficile far capire a un atleta del suo calibro, che deve avere pazienza sul trampolino, perché questa paga sempre. Deve continuare a seguire il suo lavoro senza aspettarsi subito dei risultati straordinari. Sul trampolino piccolo mi sembra già più competitivo e può risalire le gerarchie».
Pittin è seguito personalmente da Zwitter: il tecnico è con voi in Norvegia?
«No, in questo momento è con le ragazze. Pittin fino a metà agosto è stato quasi sempre con lui, ma successivamente è stato sempre più regolarmente con noi, visti anche i suoi impegni con le ragazze, raggiungendolo però in alcune giornate. Ora è con noi, ma prosegue però nel suo lavoro personale programmato».
Quali sono le condizioni generali della squadra?
«A parte Mattia Runggaldier, che ha subito una piccola distorsione in Val Senales, e Buzzi, che è convalescente dopo aver avuto i suoi storici problemi alla schiena, stanno tutti bene. Buzzi purtroppo tornerà soltanto a gennaio ed è un vero peccato, perché lui per noi è una carta importante, dal momento che fa parte di quel gruppo di saltatori nuovi, capaci di adattarsi alle basse velocità. Per quanto riguarda la squadra, abbiamo lavorato meno sul fondo, ma gli atleti non hanno patito in termini di velocità, stanno bene anche su questo».
A questo punto quali sono le sue aspettative in vista della stagione alle porte?
«Sicuramente di consolidare crescita di Costa, perché sul trampolino aveva raggiunto una stabilità medio-buona, e recuperare il gap nel fondo, dove aveva pagato alcuni problemi avuti lo scorso anno a causa di piccoli infortuni. Sono convinto possa restare con più costanza nei 15 e migliorare i suoi picchi. Da tutto il gruppo mi aspetto che più atleti siano in grado di entrare nei 15 e nei 10, perché lo scorso anno sono state veramente poche le nostre incursioni nella parte alta della classifica. Questo ci aprirebbe le porte per arrivare ancora più avanti, perché quando sei sempre nelle prime posizioni, può scapparci anche il giorno particolarmente positivo. Se riuscissimo a stare con più atleti attorno alla top ten, potremmo giocarci le nostre carte nella gara a squadre».
Parte la combinata nordica, Bernardi: “Vogliamo più piazzamenti nei primi 15”
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