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Biathlon

Biathlon, il telecronista Dario Puppo (Eurosport) ci presenta la stagione

Con le due staffette in programma domenica pomeriggio, prenderà il via la Coppa del Mondo di biathlon, che ancora una volta sarà trasmessa da Eurosport. Per questo motivo abbiamo intervistato Dario Puppo, telecronista della tv satellitare, che è pronto a raccontare a tutti gli appassionati un’altra grande stagione.
Ciao Dario e grazie per la disponibilità. Alla vigilia della passata stagione ti saresti mai aspettato di commentare la vittoria di Dorothea Wierer nella Coppa del Mondo Individuale?
«No, perché nelle individuali non aveva mai ottenuto dei risultati così importanti prima della passata stagione, invece ha vinto due gare su tre e nella terza è stata un po’ sfortunata, ma per fortuna ha portato a casa ugualmente la coppa, anche se di un soffio. Alla vigilia magari pensavo potesse raggiungere un risultato del genere nell’inseguimento o nella mass start. I suoi miglioramenti erano già evidenti e la coppa di specialità ne è la definitiva prova. Sono convinto che farà ancora bene, anche se non dobbiamo esagerare nel metterle troppa pressione, perché il biathlon è uno sport molto particolare. Nella passata stagione però, oltre alla bella vittoria della coppa individuale, bisogna ricordare il fantastico successo che ha ottenuto nella mass start di Canmore, che è stata la sua gara migliore, è arrivata al poligono con le sue rivali di Coppa del Mondo e le ha battute».
Passiamo alla stagione che sta per iniziare: cosa ti aspetti dalla squadra maschile?
«Innanzitutto sarà la prima stagione senza De Lorenzi, che è stato uno dei quattro protagonisti del successo della staffetta a Oberhof nel 2012 e ha anche ottenuto qualche piazzamento sul podio. Lui era un punto di riferimento per la staffetta. Comunque abbiamo alcuni elementi di buon livello. Hofer deve dimostrare di essersi lasciato spalle le ultime due stagioni in cui ha fatto fatica. Da lui ci aspettavamo un processo di crescita diverso, che non c’è stato per diversi motivi, un po’ per sfortuna e un po’ per alcune scelte sbagliate, molto strane per una persona meticolosa come lui. L’esplosione di Windisch può aiutarlo, dandogli qualche stimolo in più per ritrovare le prestazioni passate. Dominik è l’atleta perfetto per regalare delle sorprese, soprattutto se dovesse trovare continuità al poligono. È il classico atleta che piace al pubblico, soprattutto per quell’ultimo giro prepotente che gli permette di recuperare posizioni. Mi aspetto quindi conferme da lui, anzi forse anche qualcosa in più».
E il resto della squadra?
«Sicuramente c’è da lavorare e senza De Lorenzi perdiamo qualcosa in staffetta. Bormolini mi piace, perché è un ragazzo umile e molto determinato. Per lui sarà importante avere finalmente l’occasione di lavorare bene a casa, grazie al nuovo poligono di Livigno. Mi aspetto che faccia dei miglioramenti. Sono convinto che anche da Montello arriveranno dei segnali di crescita. Purtroppo lo scorso anno ha vissuto uno shock quando è stato buttato dentro nella staffeta in quel modo, soprattutto ad Anterselva. Ecco, onestamente, devo dire che forse sono stato un po’ duro quel giorno nei suoi confronti durante la telecronaca, magari non ho detto cose sbagliate, però sicuramente non stava vivendo una situazione facile dal punto di vista psicologico. Spero riesca a gestire meglio le emozioni in gara, soprattutto in contesti più importanti, se dovesse trovarsi in certe posizioni. Complessivamente ritengo che sia molto importante ottenere dei buoni risultati già nelle prime gare». 
Per quanto riguarda le ragazze?
«Sono convinto che ritroveremo la miglior Karin Oberhofer, che è stata frenata da alcuni problemi personali. Ha avuto bisogno di tempo e credo che tornerà competitiva, migliorando i risultati della passata stagione. Lisa Vittozzi può proseguire il suo processo di crescita, ci si può aspettare molto da lei nei prossimi anni. Inoltre ha anche un un grande seguito, che non guasta, perché è una cosa che in Italia solitamente non abbiamo in questo sport. Federica Sanfilippo è salita presto sul podio e in modo forse inaspettato. Questa cosa paradossalmente le è un po’ pesata e spero che non abbia troppo in testa di ripetere quel risultato, ma cercare di rimettere insieme i pezzi del puzzle in gara, perché le sue qualità non si discutono. Deve trovare l’approccio giusto al poligono. Spero poi che torni a fare bene Nicole Gontier, alla quale non va messa fretta. Alexia Runggaldier ha sempre un approccio perfetto alla gara, anche se chiamata all’ultimo momento, riesce sempre a fare quello che le se chiede, anche di più. Secondo me potrà ripetersi e darci delle soddisfazioni, nonostante abbia avuto qualche problema durante la preparazione. Magari non otterrà i risultati subito, ma nel corso della stagione crescerà e farà molto bene. Poi c’è Dorothea Wierer che ha un calendario secondo me abbastanza vantaggioso. Lei tende spesso a calare a febbraio, ma sono fiducioso per il Mondiale perché la pista le è adatta. Per lei non sarà facile confermarsi dopo quanto ha fatto lo scorso anno, sarà importante partire bene nelle prime tre gare dove non deve uscire dalle prime dieci posizioni e magari entrare tra le prime cinque. Può puntare alla Coppa del Mondo, ma dipende anche dalle altre».
Per il Mondiale di Hochfilzen ci si aspetta grandi cose dalla staffetta femminile, che lì vinse lo scorso anno in Coppa del Mondo.
«Non sarà facile però, perché in quella staffetta, che le nostre ragazze vinsero con merito, non tutte le altre squadre schierarono le migliori, a differenza nostra. Comunque noi dobbiamo far capire una cosa importante al pubblico italiano: ogni risultato che le nostre squadre raggiungono, va considerato straordinario, perché non siamo un movimento che gode di numeri alti. Per esempio in questo periodo sto commentando il curling e in campo maschile la nostra squadra sta facendo dei miracoli, in quanto i nostri numeri non sono paragonabili a quelli degli altri paesi. Lo stesso vale per il biathlon. Fatta questa doverosa premessa, dal punto di vista emotivo aver vinto lo scorso anno può essere un vantaggio. Certo dipende poi da come si arriva al Mondiale: se le nostre ragazze avranno ottenuto risultati importanti, ci saranno molte aspettative, che però si potranno gestire. Sarà più complicato, invece, se questi non saranno arrivati. Solitamente, però, in quel periodo le nostre atlete sono in forma».
Guardiamo alle avversarie: chi sono le favorite per la stagione?
«Arrivano indicazioni circa la possibilità che le finlandesi Makarainen e Laukkanen possano partecipare ai Mondiali di sci nordico a Lahti, che le porterebbe a saltare le preolimpiche. Questo potrebbe complicare le cose alla Makarainen per la vittoria della Coppa del Mondo, perché anche se ci sono gli scarti, saltare quella gara non le consentirebbe di avere margine per commettere errori. La Soukalova viene da una stagione clamorosa, ma non mi aspetto che si ripeta, anche perché ha perso un paio di mesi di preparazione, quindi sarei sorpreso se dovesse partire bene. Secondo me ragionerà soprattutto sui Mondiali, perché vuole centrare un titolo individuale in un evento importante, una cosa che le manca. Secondo me la favorita è Laura Dahlmeier, ma se i suoi continui malanni la lasceranno stare. Ovviamente ci sono molte aspettative attorno a Marie Dorin Habert, anche se il mal di schiena l’ha fermata nel corso dell’estate. In generale, proprio come squadre, mi aspetto grandi cose da Francia e Germania. Per quanto riguarda le norvegesi, se non avesse avuto l’appendicite, avrei puntato decisamente su Marte Olsbu. Se dovesse trovare subito la forma migliore, allora potrebbe essere il nome nuovo per le prime cinque posizioni. Mi aspetto poi il ritorno della Russia, perché ha troppo deluso lo scorso anno, anche se la Yurlova è diventata mamma. Per quanto ci riguarda, Doro (Wierer ndr) può sorprendere ancora, perché ha cominciato a prenderci gusto, si è preparata bene, è molto professionale ed è un esempio per i giovani».
Chiudiamo con i favoriti per la Coppa del Mondo maschile.
«Qui potrebbe non esserci storia, perché Fourcade è nettamente favorito. Mi auguro che Schempp e Sipulin possano stargli vicino. Bisogna poi avere un occhio di riguardo per Johannes Thingnes Bo, che in futuro vincerà sicuramente la Coppa del Mondo, ma deve trovare più continuità e soprattutto riuscire a battere un Fourcade, che ha affermato di voler pensare soltanto al biathlon nei prossimi due anni, senza lasciarsi distrarre dal fondo. Insomma il francese potrebbe vincere la sesta Coppa del Mondo di fila. Inoltre so che i francesi sono stati straordinari nei test in Norvegia e proprio tutta la squadra sarà protagonista. Mi auguro possa vincere anche Bjorndalen, perché questo gli consentirebbe di spostare ancora più in là il record di longevità. In generale, come già detto, mi auguro possa essere un anno più combattuto e in particolare mi auguro di vedere Sipulin protagonista, ho un debole per lui come atleta».  

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