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Biathlon, Curtaz alla vigilia della Coppa del Mondo: “Alcuni atleti hanno fatto un bel salto di qualità”

La nazionale di biathlon è tornata dalla Norvegia dove ha svolto l’ultimo ritiro prima della partenza della Coppa del Mondo, che inizierà il prossimo 27 novembre a Oestersund in Svezia. A una settimana dal via abbiamo contattato Fabrizio Curtaz, allenatore responsabile delle nazionali azzurre maschile e femminile.
Buongiorno Curtaz, com’è andato il raduno di Trysil?
«Abbastanza bene, la squadra è rientrata giovedì. Siamo riusciti a lavorare in maniera soddisfacente, anche se ancora una volta qualcuno ha avuto qualche piccolo malanno di stagione. In questo caso è toccato a Lukas Hofer, che non è riuscito così a completare il programma che avevamo preparato. Gli altri però non hanno avuto alcun problema e abbiamo anche svolto due simulazioni di gara. La prima è stata molto positiva, la seconda un po’ meno, perché probabilmente la fatica ha inciso sulla prova degli atleti. Ora abbiamo una settimana di tempo per far recuperare i ragazzi prima della partenza per la Svezia»
Alexia Runggaldier e Nicole Gontier parteciperanno anche alle gare di Ibu Cup, che sono in programma dal 25 novembre a Beitostoelen, prima di raggiungere i compagni della nazionale A in Svezia. Come mai?
«È stata una scelta dettata dal fatto che queste due ragazze avevano bisogno di disputare un paio di gare di pre-ingresso nella Coppa del Mondo, per trovare i necessari ritmi ed entrare anche nella mentalità giusta. Un modo per consentire loro di rompere un po’ il ghiaccio, risolvere qualche problema tecnico e migliorare l’approccio alla gara».
Cosa si aspetta dalle gare di Oestersund?
«Più che delle aspettative, ho un po’ di curiosità, voglio vedere cosa succede. La stagione sarà lunghissima e ovviamente sarebbe importante partire bene, soprattutto in uno sport come il biathlon, nel quale quando prendi il ritmo lo tieni per molti mesi, non solo nel fisico ma soprattutto nella testa. In questo senso ci auguriamo di partire bene, ma se ciò non accadesse, avremmo tutto il tempo per aggiustare le cose. Una cosa è certa, non vogliamo creare aspettative troppo alte, perché la cosa più sbagliata che si possa fare nel biathlon è crearsi delle pressioni».
Ha visto qualche atleta in uno stato di forma particolarmente buono?
«C’è qualcuno che ha fatto vedere qualcosa in più nella parte finale del raduno, dimostrando maggiore sicurezza al tiro e di esserci sia fisicamente sia mentalmente. Per esempio ho visto molto bene sia Vittozzi che Windisch. Inoltre si sono viste delle bellissime cose da Thomas Bormolini e anche Karin (Oberhofer ndr) è in crescita. Ecco, in generale, possiamo dire che tutta la squadra sta crescendo e qualcuno è più in palla rispetto ad altri. Per quanto riguarda Dorothea (Wierer ndr), è sui suoi livelli, anche se è sempre difficile valutarla negli allenamenti, perché lei riesce sempre a tirare fuori il meglio di se stessa in gara. In questi giorni ha aiutato la squadra, trainando le altre ragazze».
Dal punto di vista personale, quanto le ha fatto piacere tornare a guidare la preparazione delle nazionali?
«Per me è sempre bellissimo seguire la squadra, è stata una grande soddisfazione tornare. Certo, sono mancato poco, quindi non ci sono stati tanti cambiamenti nell’ambiente, ma ho notato con grande piacere che alcuni atleti hanno fatto un bel salto di qualità in un paio d’anni. Per esempio Thomas (Bormolini ndr) e Lisa (Vittozzi ndr) mi hanno stupito. Anche Montello a tratti fa vedere delle grandi cose, anche se magari non è ancora maturo per avere quella costanza, che prima o poi arriverà. Inoltre mi ha fatto ripiacere ritrovare il gruppo dei tecnici, che è sempre di altissimo livello e formato da persone molto professionali».

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