Home > Notizie
Salto

Lidia Bernardi parla del suo Sci Club Gardena: “Siamo la prima società nel salto e nella combinata nordica”

Se l’Italia ha oggi una nazionale di combinata nordica molto competitiva e ha una bella squadra di salto, lo deve principalmente allo Sci Club Gardena, che tra le Dolomiti ha cresciuto un’intera generazione di atleti, passati poi alle nazionali azzurre. La formazione femminile è composta esclusivamente da atlete provenienti da questo sci club, dal momento che all’ombra delle Dolomiti sono cresciute Elena Runggaldier e le sorelle Malsiner. Anche nel salto maschile però non mancano gli atleti di livello, come l’astro nascente Insam e Joey Senoner, anche lui nel giro della nazionale. Per non parlare della combinata nordica, nella quale gran parte della squadra azzurra è formata da atleti di questo sci club, come Samuel Costa, Armin Bauer, Manuel Maierhofer, Lukas Runggaldier e il giovanissimo Aaron Kostner, al quale tutti pronosticano un grande avvenire. Anche il presidente Roda, nell’intervista a noi rilasciata alcuni giorni fa, si è complimentato con questo Sci Club, autentico creatore di talenti per le nazionali italiane. Per conoscerlo meglio abbiamo intervistato Lidia Bernardi, che da alcuni anni ne è la presidentessa.

Buongiorno Presidentessa, può descriverci in breve lo Sci Club Gardena?
«Siamo quasi centenari, essendo nati nel 1908. Abbiamo cominciato con la sezione di sci alpino, poi sono arrivate tutte le altre, tanto che attualmente abbiamo ben sei specialità: oltre all’alpino ci sono anche fondo, biathlon, salto e combinata, freestyle e sci alpinismo».

Negli ultimi anni però siete diventati fucina di talenti per il salto e la combinata nordica.
«Questo sport è diventato subito tra le principali attività del nostro sci club, poi ha avuto un calo per diverso tempo e negli ultimi quindici anni è ritornato in auge. Questo grazie al lavoro di Romed Moroder, che era nostro allenatore di fondo, ma ha voluto allargare la sua attività e ha così iniziato a lavorare sul salto. Lui ha fatto esperienze anche in Austria, che ha più tradizione di noi, imparando molti segreti e ha cercato di iniziare i bambini della zona a questa specialità. In questa maniera ha formato una bella squadra di combinata nordica e nel frattempo ha messo su anche quella femminile di salto, primo in Italia».
Cosa vi ha convinto a puntare su questa specialità?
«Avevamo i nostri piccoli trampolini e abbiamo ragionato sul fatto che in Italia queste specialità mancavano quasi completamente, mentre nella vicina Austria sono molto popolari. Così ci siamo detti: “dai, proviamoci”».
Anche Roda, in un’intervista che ci ha rilasciato di recente, ha riconosciuto il vostro grande lavoro.
«Questo ci fa molto piacere ed è un premio in più che riceviamo, per essere la prima società in Italia sia nel salto sia nella combinata nordica al maschile e al femminile».

I risultati dell’ultima stagione vi hanno soddisfatto?

«Direi proprio di si. Abbiamo Lara e Manuela Malsiner che sono in nazionale femminile di salto insieme a Elena Runggaldier, dominando tutte le gare italiane. Attenzione poi anche alla terza sorellina, Jessica, che sta venendo su molto bene. Chissà se in futuro non avremo un podio formato dalle tre sorelle, sarebbe stupendo. Non dimentichiamo poi tra le donne anche Evelyn Insam. Nel salto maschile abbiamo Alex Insam che sta esplodendo e dietro di lui tra i giovani stanno arrivando molte vittorie anche da Mattia Galiani e Ethan Senoner, oltre che da Daniel Moroder, il quale va bene anche nella combinata nordica. In quest’ultima specialità abbiamo in nazionale Samuel Costa, Manuel Maierhofer, Armin Bauer, Lukas Runggaldier, tutti atleti che oggi fanno parte dei Gruppi Sportivi, ma che sono cresciuti qui. Dietro di loro attenzione ad Aaron Kostner, che sta crescendo moltissimo e anche Samuele Comazzi. Ci siamo anche nel biathlon, con Alexia Runggaldier che è in nazionale e lo scorso anno è giunta decima ai Mondiali e sua sorella Carmen, più giovane, grande protagonista nei junior. Tra le giovani abbiamo ottenuto diversi successi anche da Irene Lardschneider, Nathalie Wiedenhofer e Elisa Demetz. Poi abbiamo raggiunto tanti ottimi risultati anche nel freestyle e nello sci alpino».
Tornando al salto, qual è la situazione degli impianti?
«Abbiamo il minimo indispensabile per far iniziare i bambini, avendo a disposizione dei trampolini di venti e trenta metri. Appena crescono dobbiamo organizzare numerose trasferte per portarli ad allenarsi a Predazzo o a Stams in Austria, perché non abbiamo trampolini più lunghi».
Avete in programma la costruzione di un trampolino più grande?
«Ci stiamo pensando, ma dove abbiamo i trampolini ci sono dei vincoli paesaggistici, quindi non si può costruire nulla. Abbiamo comunque questa idea di farli da qualche altra parte, sempre in zona, ma ci vorrebbe un investimento importante. Un luogo dove farli potrebbe essere il centro di fondo, salto e combinata nordica che c’è a Santa Cristina e viene gestito da noi. Chissà … ».
Molti comitati e sci club hanno un rapporto problematico con le scuole. Anche voi avete gli stessi problemi?
«No, noi abbiamo un ottimo rapporto con le scuole, perché ad Ortisei c’è la scuola sportiva nella quale viene dato molto spazio anche all’allenamento dei ragazzi. Addirittura ci sono delle mattinate completamente dedicate allo sport, nelle quali gli studenti/atleti vengono portati ad allenarsi nelle diverse specialità che fanno. Per esempio i saltatori vengono portati spesso a Stams. L’istituto è nato dieci anni fa e oggi conta 83 ragazzi, che vengono portati anche ad allenarsi sul ghiacciaio».
Le famiglie degli atleti che, ancora fuori da un Gruppo Sportivo, sono costrette a spendere soldi per i viaggi, vengono sostenute in qualche modo?
«Come sci club abbiamo alcuni sponsor che ci aiutano e inoltre la nostra scuola riceve il controbuto della Provincia – intendenza scolastica ladina, in quanto si insegnano tre lingue come italiano, tedesco e ladino. Insomma diciamo che gran parte delle spese che dovrebbero sostenere le famiglie, vengono già coperte in questa maniera».
Cosa vi augurate in vista della prossima stagione?
«Speriamo tanti atleti che appartengono o sono cresciuti nel nostro sci club possano  partecipare ai Mondiali di Sci Nordico a Lahti. Due anni fa furono ben dieci, a Sochi addirittura undici, quasi una piccola nazione. Per quanto riguarda i giovani, speriamo di vincere ancora molto e veder crescere questi ragazzi, senza sottovalutare coloro che parteciperanno all’Alpen Cup, un circuito di alto livello».

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image
Image