Nelle ultime stagioni, in cui il fondo femminile italiano ha faticato nell’ottenere risultati importanti, Gaia Vuerich ha dato grandi speranze arrivando spesso vicino al podio e comportandosi molto bene anche alle Olimpiadi di Sochi. La specialista delle sprint, in particolare a tecnica libera, dopo un grande 2014 e delle buone prestazioni nell’anno successivo, si augurava di salire sul podio nell’ultima stagione, impresa che non gli è riuscita in un anno per lei molto complicato. L’azzurra ha intenzione di rifarsi quest’anno, come ha ammesso nella seguente intervista che ci ha rilasciato.
Ciao Gaia, stai affrontando la preparazione e hai disputato già le prime gare estive: come vanno le cose?
«Abbastanza bene, perché tradizionalmente d’estate faccio sempre un po’ di fatica e difficilmente riesco a ottenere dei buoni risultati nel corso della stagione estiva. Qualche buon segnale in queste gare l’ho comunque avuto, anche se speravo di fare un po’ meglio. L’importante in questo periodo è comunque allenarsi bene e sono contenta, perché fortunatamente le cose stanno procedendo senza alcun intoppo».
Quale obiettivo ti sei posta per la nuova stagione?
«Innanzitutto voglio continuare ad allenarmi come sto facendo adesso, perché sono soddisfatta per il lavoro svolto fin qui. Voglio arrivare alle prime gare in discreta forma, anche se quello di dicembre è sempre un mese ostico per la sottoscritta, perché faccio fatica a trovare la forma, che mi arriva man mano disputando le gare. Diciamo che voglio arrivare a dicembre con la mente libera, senza mettermi pressioni e pormi degli obiettivi particolari, perché voglio scendere in pista con tranquillità. Se avrò quest’ultima, sono certa che arriveranno anche i risultati».
Sei delusa per l’ultima stagione?
«Mi aspettavo di più dall’ultima stagione, perché a dicembre ero partita un po’ sottotono, ma quello me l’aspettavo dal momento che a inizio stagione faccio sempre fatica. A gennaio però mi sentivo bene e avevo delle buone sensazioni, tanto che a Planica ho fatto una bella gara. Purtroppo nel momento in cui stavo meglio, ho avuto la sfortuna che il calendario prevedesse tante gare sprint a tecnica classica, dove non riesco a rendere come nella libera. In generale, comunque, mi aspettavo di più perché ho ottenuto solo un buon risultato».
Hai sfiorato tante volte il podio.
«Si, infatti ho una gran voglia di salirci, perché mi alleno sempre con quell’obiettivo. Lo scorso anno a Planica ho capito che seppur in una stagione negativa, avevo nelle corde la possibilità di essere nelle prime posizioni. Insomma sono convinta che se tutto gira bene, ho i mezzi per entrare anche nelle prime tre. Certo, non è mai facile, perché soprattutto nelle gare sprint ci sono mille fattori».
Nel 2014, in un’Olimpiade difficile per l’Italia, come quella di Sochi, sei riuscita a cogliere un risultato positivo arrivando settima.
«Quella di Sochi è stata tra le mie gare migliori e sono rimasta per poco fuori dalla finale. Personalmente quei Giochi sono andati molto bene, anche se purtroppo per il resto della squadra non è stato così. Peccato che tra due anni la gara sprint alle Olimpiadi sarà in classico, dove devo migliorare tantissimo».
Cosa ti manca per salire quell’ultimo gradino che ti porterebbe più in alto?
«Anch’io vorrei saperlo. Ogni anno lavoro di più e faccio anche qualcosa di nuovo, provo sempre a cambiare. Anche quest’anno penso di aver lavorato bene e vediamo se quello che ho fatto porterà i suoi frutti».
Come mai hai scelto di specializzarti nelle gare sprint?
«Non è stata una vera e propria scelta, diciamo che la specializzazione è venuta un po’ da sé. Quando ero aspirante facevo anche le lunghe distanze, ma ho sempre raggiunto degli ottimi risultati nelle gare sprint, così con il tempo mi sono concentrata esclusivamente su quelle».
Ti aspetti che in questa stagione la squadra femminile possa fare un complessivo salto di qualità?
«L’anno scorso sono stata contenta che Virginia (De Martin Topranin ndr) ha fatto una buonissima stagione, soprattutto nella seconda metà. Secondo me lei ha i mezzi per fare qualcosa di più, perché è molto forte, soprattutto in classico e dovrebbe stare costantemente nelle prime dieci. Ilaria (Debertolis ndr) è polivalente e anch’essa può esplodere da un momento all’altro. Sinceramente non so cosa ci manca e perché non riusciamo ad avere continuità. Anche se siamo giovani non ci manca l’esperienza, perché quella te la fai partecipando alle gare e tutte siamo ormai da tempo in Coppa del Mondo. Insomma abbiamo 24-25 anni e già abbiamo preso parte a tante gare, quindi proprio non riesco a capire perché non riusciamo a essere costantemente nelle prime venti posizioni. So che ce la mettiamo tutta e una cosa è certa, al contrario di quanto dicono alcuni, non ci manca la grinta e la voglia di arrivare, perché altrimenti non ci alleneremmo con tanto impegno».
Gaia Vuerich sa cosa vuole: “Devo scendere in pista tranquilla e i risultati arriveranno da sé”
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