Sergio Bonaldi, 36 anni, bergamasco, alpino del Centro sportivo Esercito di Courmayeur, già campione europeo di skiroll in salita e tuttora uno dei massimi esponenti di questa specialità, ha vinto la 36.a edizione del Gran Prix Sportful. Farà storia poiché è il primo skirollista a imporsi in questa gara, organizzata con l’ormai tradizionale “grandeur” dalla famiglia Cremonese, traguardo mancato persino da Alfio Di Gregorio,che per anni è stato il massimo interprete di questa disciplina. Ma anche da Simone Paredi, il più titolato fra Mondiali e Coppa del Mondo, che quando avrebbe potuto puntare al successo vi aveva rinunciato per partecipare al concomitante matrimonio dei commilitoni Valerio Theodule e Anna Rosa
Bonaldi questa gara l’aveva preparata bene, e l’aveva dimostrato in settimana tirando il collo proprio a Paredi negli allenamenti sui tornanti del Piccolo San Bernardo. Così si è messo in testa al gruppo fin dalle prime battute dettando il ritmo e creando la selezione con Clara, vincitore l’anno scorso e dato come favorito. Quando quest’ultimo ha ceduto, non ha perso un colpo e ha resistito al gran ritorno di Di Centa (che proprio oggi ha compiuto 42 anni a Oberhof dove si trova con gli azzurri del fondo – auguri!) chiudendo in poco più di 31 minuti, 3° tempo assoluto sul nuovo percorso di km 9,5 dalla birreria di Pedavena a Croce d’Aune, a poco più di 20 secondi dal primato stabilito due anni fa dallo stesso Di Centa.
Per Bonaldi, che ora torna a puntare allla FIS Marathon Cup già vinta nel 2013 e che affronterà con un team personale visto che la Fisi ha rinnegato la squadra lunghe distanze ed è venuto a mancare il team Molinari, è stata l’ennesima dimostrazione dei traguardi che può raggiungere chi, alla classe, abbina serietà, voglia di fare, capacità di sofferenza di fronte alla fatica. E i bergamaschi ne sono un esempio.
Al terzo posto il russo Chervotkin, ancora junior, che ha preceduto Federico Pellegrino, che aveva vinto il giorno prima lo sprint di Feltre in Campo Giorgio, e ha dimostrato di trovarsi a suo agio anche sulle rampe che, a suo tempo, misero in crisi il mitico Tullio Campagnolo. Il quale, poi, pensò bene di inventare quel cambio che ha lanciato la sua industria che ha contribuito a fare la storia del ciclismo e proprio in zona arrivo viene ricordato con un monumento.
Tenuta alle volate ripetute sui 200 metri (riservate ai fondisti) e alla distanza. Per Pellegrino (foto) è stata l’ultima dimostrazione del salto di qualità personale che va di pari passo con quello della squadra azzurra di fondo sotto la direzione di Sepp Chenetti, confermato dal 6° posto di Francesco De Fabiani, che evidentemente va forte anche a skating, e dal secondo di Maicol Rastelli nello sprint, non ribadito però in salita. Preferisce il classico, l’alpino de Le Prese, l’ha presa più per defaticamento che per puntare ad un piazzamento, tanto più alla vigilia dello stage di allenamento a Oberhof che si presenta indubbiamente pesante.
Fra le donne ha vinto la spagnola Laura Orgue. Gran motore, non suffragato purtroppo da altrettanta buona tecnica. Diversamente potrebbe fare sfracelli. Ha fatto corsa con Marina Piller (sotto) e l’ha staccata nel finale. Insieme si sono perse per strada Valentina Shevchenko, che godeva dei favori del pronostico e alla fine ha potuto spuntarla solo per pochi metri sulla sorprendente Francesca Baudin. Più indietro il resto della squadra azzurra femminile del fondo: il che preoccupa. Anche se lo skiroll è tutt’altra cosa, Chenetti dovrà lavorarci, e non poco. Il materiale umano di cui disponiamo è tutto da formare. Ha già cominciato a farlo e sta continuando sotto il tunnel di Oberhof dove si prospettano giornate di duro lavoro personalizzato.
Per il fondo, comunque, le premesse sono positive dopo la magra delle ultime stagioni. Prima di tutto perché, finalmente, c’è una linea precisa da seguire, suffragata da quel testo predisposto dalla scuola tecnici federali con la direzione agonistica. Che è poi la stessa che due anni fa avevamo indicato al presidente della Fisi ma che Roda aveva snobbato. Indicazioni di preparazione e di tecnica che sono state proposte all’ultimo corso per allenatori di 3°livello (un bel gruppo…) e che costituiranno il “vangelo” delle prossime generazioni di livello tecnici e di atleti.
Evidentemente Roda, meglio consigliato dopo la rielezione, ci ha ripensato quando ha affidato – in via temporanea – l’incarico di direttore sportivo dell’intero settore nordico a Sandro Pertile dopo che questi è stato eletto consigliere federale. Persona seria e competente, secondo per numero di voti: il che ha dimostrato la stima di cui è circondato. In questi mesi, affiancato dai riconfermati Gabriella Paruzzi e Marco Mapelli, nel suo duplice ruolo ha avviato la ricostruzione del settore, ma alla fine è stato indotto a dimettersi dal ruolo “politico” in quanto ritenuto “incompatibile” (ma non è affatto vero) con quello tecnico.
Tre mesi fa avevamo anticipato che si stava “giocando sporco” e la cosa si è puntualmente verificata. “Etica del rispetto dei ruoli, illogica posizione di controllore e controllato, che avrebbe creato un “precedente intollerabile” è stato scritto nella lettera di Roda pubblicata sul sito della Fisi. Così con le sue dimissioni rientra in consiglio federale Guido Carli, primo dei non eletti.
Roba da compagni di merende, che dovrebbe invece essere incompatibile in una federazione che si rispetti. Del resto da Roda, che pretende di impersonare la figura di quell’uomo solo al comando che si richiama alle gesta sportive di Fausto Coppi, non si poteva attendere di meglio. L’hanno voluto rivotare, se lo tengano e se lo coccolino come sta facendo qualche furbo che spera in ricadute positive per il proprio comitato e che rilancia per la quinta volta la ricandidatura di Cortina mondiale.
Ma alla fine ci saranno dei danni, con relativi debiti che la Infront difficilmente coprirà se la Fisi non sarà prima commissariato dal Coni: chi li pagherà insieme a quel milione e 700 mila euro del fondo di dotazione da ricostruire entro 4 anni? E non ci si dica che non l’abbiamo preannunciato: come a suo tempo con Coppi. E si è visto come sarebbe andata a finire se non fosse sopravvenuto Morzenti….
(Foto di Flavio Becchis)
Classifica assoluta maschile
1. Bonaldi Sergio (Esercito) 31.05.3; 2. Di Centa Giorgio (Carabinieri) +9.8; 3. Chervotkin Alexey (Russia) +21.1; 4. Pellegrino Federico (Fiamme Oro) +28.0; 5. Dolidovich Sergei (Bielorussia) +52.6; 6. De Fabiani Francesco (Esercito) +55.9; 7. Clara Roland (Fiamme Gialle) +56.2; 8. Bertolina Mirco (Forestale) +1.13.1; 9. Semenov Michail (Bielorussia) +1.18.1; 10. Rojo Imanol (Spagna) +1.27.8; 11. Pasini Fabio Esercito) +1.29.9; 12. Galassi Michael (Forestale) +1.37.2; 13. Martinelli Alan (Carabinieri) +1.40.3; 14. Paredi Simone (Esercito) +1.43.0; 15. Kostner Florian (Carabinieri) +1.43.8; 16. Yeuilla Daniel (Esercito) +1.46.9; 17. Pittin Alessandro (Fiamme Gialle) +2.03.6; 18. Pellegrin Mattia (Fiamme Oro) +2.15.2; 19. Krasovskiy Olexsiy (Ukraina) +2.15.5; 20. Orlandi Luca (Fiamme Oro) +2.40.8; 21.Lazytkin Alexander (Bielorussia) +2.41.5; 22. Scola Fulvio (Fiamme Gialle) +2.47.8; 23. Altimiras Irineu Esteve (Andorra) +2.48.1; 24. Ronc Cella Fran?ois (Esercito) +3.27.5; 25. Fanton Paolo (Fiamme Gialle) +3.33.4; 26. Rastelli Maicol (Esercito) +3.38.4; 27. Martinelli Cristian (Carabinieri) +3.48.8; 28. Gullo Giovanni (Fiamme Gialle) +3.55.1; 29. Noeckler Dietmar (Fiamme Oro) +4.02.6; 30. Polosin Ivan (Russia) +4.03.9
Classifica assoluta femminile
1. Orgue Laura (Spagna) 37.47.0; 2. Piller Marina (Forestale) +15.7; 3. Shevchenko Valentina (Ukraina) +1.44.3; 4. Baudin Francesca (Fiamme Gialle) +1.46.0; 5. De Martin Topranin Virginia (Forestale) +2.25.8; 6. Debertolis Ilaria (Fiamme Oro) +2.55.4; 7: Serdyuk Kateryna (Ukraina) +3.31.5; 8. Vignaroli Martina (Esercito) +3.59.0; 9. Brocard Elisa (Esercito) +4.09.5; 10. Di Sopra Francesca (Fiamme Gialle) +4.30.3; 11. Sturz Giulia (Fiamme Oro) +5.15.0; 12. Pellegrini Sara (Fiamme Oro) +5.31.4; 13. Scardoni Lucia (Fiamme Gialle) +5.52.1; 14. Tikonova Ulj (Russia) +6.15.3; 15. Roncari Deborah (Carabinieri) +7.25.0; 16.Bolzan Anna (Orsago) +10.02.3; 17. Paltrinieri Ilaria (Brianza Skiroll) +10.08.6; 18. Piasco Emanuela (Esercito) +10.24.1; 19. Bolzan Lisa (Orsago) +10.25.4; 2°0. Tommasini Monica (Cauriol) +10.50.4