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Sci di fondo

Con Ivar Formo comincia la controversa storia della Coppa del Mondo. Il libro di Carlo Caianiello

Già alla fine degli anni 60 (più precisamente nel 1969) all’interno della FIS il cecoslovacco Vladimir Pacl (foto sotto) aveva iniziato a stilare delle liste di merito in base ai risultati delle principali gare di sci di fondo con punteggi assegnati agli atleti secondo i piazzamenti ottenuti.
L’intenzione era quella di creare una Coppa del mondo di sci di fondo quando i tempi fossero maturi. Ma a causa della invasione dei carri armati sovietici durante la Primavera di Praga, dovette abbandonare la sua patria per fuggire in Italia. A quel punto Pacl aveva troppi problemi per poter continuare a sviluppare il proprio lavoro a livello internazionale.
Le sue brillanti idee furono proseguite da un gruppo di giornalisti capeggiati dal tedesco Werner Kirchofer con ilvladimir pacl quale c’erano anche Bruno Moravetz, Josef Ausserdorfer, Gerd Mehl e Rolf Arne Odiin. Il loro obiettivo era quello di convincere le federazioni dei vari paesi e gli stessi atleti sulla validità dell’introduzione della Coppa del mondo, per l’intero universo dello sci nordico. Essi erano molto combattivi e promisero che se la FIS non avesse collaborato, avrebbero creato la Coppa anche contro il loro volere.
Questo progetto incontrò l’opposizione delle federazioni dei paesi scandinavi poiché minacciava l’importanza dei loro famosissimi Sci festival, dei paesi dell’Europa dell’Est che avevano paura che questo avrebbe trasformato il fondo in una miniera d’oro commerciale contraria alla loro ideologia politica (i più maliziosi dicono che la contrarietà era invece legata alla paura di maggiori controlli contro il doping), e anche dei paesi alpini che lo vedevano in contrapposizione con lo sci alpino. Ma gli atleti avevano idee totalmente differenti e supportarono le idee dei giornalisti.
Il gruppo di giornalisti continuò a lavorare in clandestinità dal 1970 al 1973, continuando però a confrontarsi con il più importante organo internazionale degli sport invernali. Siccome la risposta della FIS continuava ad essere negativa, nel 1974 pubblicizzarono e decisero di creare ugualmente la prima Coppa del mondo di sci di fondo. In quel primo anno la competizione era composta da 10 gare divise in 15 km, 30 km e 50 km, in sei località differenti. Castelrotto in Italia, Le Brassus in Svizzera, Reit im Winkl in Germania Occidentale, Falun in Svezia (Mondiali), Lahti in Finlandia ed Oslo in Norvegia (sulla collina di Holmenkollen).
braa cadutaGli atleti erano classificati sulla somma dei loro migliori sei punteggi. Il primo di ogni gara riceveva 26 punti, il secondo 22, il terzo 19, il quarto 17, il quinto 16 e così via fino al ventesimo che otteneva un punto.
Gli atleti erano entusiasti e anche la FIS non sembrava mostrare una significativa contrarietà. Ma al termine dell’ultima gara della Coppa, la mitica 50 km di Holmenkollen, per la premiazione finale gli organizzatori e la stessa FIS negarono l’accesso al gruppo di giornalisti. Gli sciatori, che avevano un’alta considerazione per il lavoro dei giornalisti, lasciarono la cerimonia ufficiale della gara e raggiunsero il Grand Hotel In Oslo dove era stato organizzato un banchetto con la premiazione per la prima Coppa del mondo non ufficiale.
Il vincitore, il norvegese Ivar Formo (foto in alto), ricevette come primo premio dallo sponsor Dextro Energen un trofeo in oro bianco, oro rosa ed oro normale. Al secondo posto giunse il finlandese Mieto (foto), al terzo lo svizzero Edi Hauser, al quarto il cecoslovacco Stanislav Henych, al quinto il norvegese Magne Myrmo e al sesto il tedesco dell’est Gerhard Grimmer. Formo si impose senza aver vinto alcuna singola competizione, ma in virtù di una grande regolarità nei piazzamenti di vertice.
Il presidente del comitato dello sci di fJuha-Mieto 1980ondo della FIS Bengt Herman Nilsson continuò a resistere alla volontà degli atleti che ormai appoggiavano apertamente la creazione di una Coppa del mondo ufficiale. I migliori atleti norvegesi Martinsen, Formo, Brå e Myrmo si fecero da mediatori tra la stampa e le federazioni nazionali. Ci furono dei progressi, ma i problemi rimanevano. L’anno successivo la Coppa del mondo non ufficiale fu salvata dal giornale norvegese Verdens Gang e dal suo giornalista Rolf Arne Odiin che sponsorizzarono l’evento.copertina
Le vittorie negli anni successivi di campioni come Oddvar Brå (1975 – sopra, a destra, merntre cade sul traguardo), Juha Mieto (1976), Thomas Wassberg (1977) e Sven Åke Lundbäck (1978), il continuo successo di pubblico e il crescente interesse dei mezzi di informazione fecero sì che le federazioni si convinsero di dover prender questo sistema in seria considerazione. I giornalisti avevano dato loro un prodotto già pronto e così nel 1979 la FIS decise di appoggiare la creazione della Coppa del mondo in prova (non era ancora totalmente ufficiale). In quella stagione la Coppa se l’aggiudicò Oddvar Brå.
L’anno successivo fu data priorità alle Olimpiadi invernali di Lake Placid e così si tornò ad un’altra Coppa del mondo non ufficiale che fu vinta da Juha Mieto.
Nel 1981 la Coppa ritornò ad essere “quasi ufficiale” e finalmente nel 1982 ottenne la totale ufficialità. Questo insieme ad altri articoli e più di 500 pagine con tutti i risultati delle gare di sci di fondo maschile 1970-81 si possono trovare sul mio libro “Sci di fondo Cross country skiing, Skidor, ski hiihto 1970-81” che si può trovare in vendita su www.lulu.com.
                                                                                                                                           Carlo Caianiello

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