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Nuova “porcata” della RAI: chiude una diretta del fondo per un revival di nuoto

Caro Giorgio, dopo una giornata splendida per lo sci di fondo italiano , invece di festeggiare con tutti
gli appassionati, ci troviamo ancora a rammaricarci per la pessima gestione dei programmi sportivi
in televisione .
In programma , una diretta delle fasi finali della Coppa del Mondo di sci di fondo a Drammen in Norvegia , culla dello Sci Nordico
Con quale metodo o conoscenza tecnica hanno deciso di sospendere il programma per andare a raccontare delle storie antiche?.
Potevano sapere, indipendentemente dal risultato finale, che tre atleti si erano qualificati per le fasi finali .
A pensare che avevamo radunato un certo numero di appassionati ( circa 20 persone ) presso un bar di Sondalo, per vedere le fasi finali di Maicol , sapendo che nelle qualifiche era 21°. con solo 2″ e rotti dal primo. Il gruppo era “gasato “per riuscire a vedere il nostro giovane talento valtellinese .
Ma sul più bello succede che Rai Sport interrompe il collegamento per trasmettere storie antiche che non avevano nessuna attinenza con la stessa programmazione. .
Non vorrei ripetere cosa si è detto sulla Rai. I soliti mafiosi romani, alcuni più arrabbiati urlavano: “perché paghiamo il canone?” Non proseguo per non essere indecente .
C’è voluta tanta calma per calmare gli animi ed organizzarci per trovare EUROSPORT.
Domanda: a che cosa serve la Rai?
Caro Giorgio, questo nostro disappunto dovrebbe arrivare alla Direzione RAI. Cosa ne pensi?

Chi firma questa lettera è Ippolito Rastelli, un galantuomo come pochi. Posso dirlo con certezza in quanto lo conosco da una vita. Un gran lavoratore che ha la passione del fondo, specialità della quale è allenatore molto stimato nell’ambiente. Uno che, nella Polisportiva Le Prese, piccola società sportiva alto valtellinesepodio M lahti sprint, ha saputo crescere fior di campioni. L’ultimo è il nipote Maicol Rastelli che, al suo esordio nella nazionale maggiore, ha raggiunto il podio nello sprint TC di Lahti lasciandosi dietro parecchi big del fondo. Gente che vanta medaglie olimpiche e mondiali. Promette bene, insomma, e proprio in un momento in cui il fondo nazionale è tornato all’anno zero lui può dare il suo contributo per rilanciarlo.

Non è stato il solo, ieri, ad arrabbiarsi con la RAI. Anch’io ero furibondo non tanto come appassionato,ma più ancora come operatore dell’informazione (mezzo secolo di professionismo alle spalle, più altri 8 anni di gavetta iniziale sottopagata) che si trova di fronte ad una “porcata”  che non è la prima della RAI. Ne aveva già combinata un’altra alla Marcialonga come si può leggere nell’archivio della sezione “editoriali” di questo sito.
Porcata per due motivi: il primo poiché ha interrotto una trasmissione sul più bello, quando iniziava la semifinale per dare spazio a “L’onda azzurra” – generazione di protagonisti, nella quale, a cura di Giovanni Minoli, si parlava di nuoto di anni addietro. Si è privilegiato il passato, certamente glorioso ma in questo momento senza senso, a danno dell’attualità che dovrebbe avere la precedenza.
E che attualità considerando che c’era un italiano in lotta per il podio dopo Olimpiadi fallimentari che la RAI ha “cannato” in maniera ignobile perdendo prima i diritti TV a tutto vantaggio di Sky, che è concorrente, e ripiegando poi su un riempitivo serale altrettanto oltraggioso per come è stato presentato. Con la supponenza tipica di chi si crede il padrone dell’informazione e fa i cavoli suoi a spese dell’utente. Il quale, invece che essere blandito, si trova sollecitato con larvate minacce a pagare un canone che grida vendetta al cielo per il semplice fatto che serve a pagare una miriade di sfaticati e incompetenti – e le trasmissioni del fondo non sono le sole a dimostrarlo ampiamente – che si sono piazzati in RAI per appoggi politici piuttosto che per capacità professionali o dietro regolare concorso.
Che certamente sono scarse nel telecronista di turno (Roberto Iacopini se ho capito bene il nome) che in fatto di fondo è ancora all’abbecedario ma viene riproposto con una purtroppo triste regolarità.
Un tempo, quando il primo canale era lottizzato DC, il 2° PSI e il 3° PCI,  si diceva che fra ogni 4 assunti in RAI uno era in quota DC, un altro PCI, il terzo PSI e il quarto bravo che doveva lavorare anche per gli altri. Al di là del colore dei partiti, che sono cambiati, la sostanza è rimasta immutata. Solo che si è aggiunta qualche rastelli tutaaltra categoria, dai paraculi agli imbecilli. Quelli che tengono le leve che dovrebbero far funzionare il sistema e combinano invece le porcate. Intangibili nel loro operato: mentre in un’azienda privata volerebbero fuori a calci nel didietro, qui fanno pure carriera. Con i risultati che si vedono.
Un minimo di dignità professionale, se ne hanno ancora, richiederebbe una risposta alla domanda posta dall’amico Ippolito e scuse immediate. Qui sopra ho espresso il mio parere, però anche a me piacerebbe sapere che ne pensa la direzione. Che non risponderà mai, a meno che la si stani con i forconi o si faccia intervenire qualche pezzo grosso. 
Considerando che hanno subìto un danno d’immagine, ritengo comunque che si debbano muovere anche la FISI e il CONI visti gli stretti rapporti che Ivana Vaccari, vicedirettore responsabile dello sport, ha con lo sci. Di certo, se si fosse trattato di sci alpino, non avrebbe interrotto la trasmissione per far spazio ad un revival natatorio. Ma questo era fondo, che agli snob non piace.
Guardiamoci allora Eurosport che ti fa subire più pubblicità ma almeno propone la coppia Gadin-Valbusa, competente e pure divertente. E’ un piacere seguirli
.

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