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“Porcata” Raisport contro la Marcialonga: avvio in diretta, poi differita

Marcialonga a puntate: come una di quelle fiction che vanno tanto di moda e hanno lo scopo di conquistare l’attenzione dello spettatore tenendola desta per la volta successiva. Solo che qui si tratta di sport, della gara di massa N.1 dello sci di fondo non solo italiano, considerando l’interesse che suscita anche all’estero, che inizia alle 8 del mattino e si conclude nel giro di tre ore, per quanto riguarda i più forti, e che in questa occasione viene proposta in diretta limitatamente al primo terzo di gara, con il prosieguo e la conclusione in differita al tardo pomeriggio, dopo le 17.45 su Raisport2. E cioè quando gli ultimi sono ancora attesi sul traguardo di Cavalese e chi li aspetta può ingannare il tempo guardando il replay della gara sullo schermo gigante in viale Mendini.
Un’oscenità per chi l’ha pensata ma anche, come ha scritto Maurizio Di Giangiacomo sul Trentino,” uno smacco al quale gli organizzatori, almeno ufficialmente, hanno deciso di reagire facendo buon viso a cattivo gioco. Anzi, a sentire Angelo Corradini (a destra nella foto, con il suo predecessore Weiss), uomo di marketing e di televisione alla sua prima Marcialonga da presidente del comitato organizzatore – pura coincidenza? – la programmazione di domenica sarebbe addirittura quella ideale perché abbiamo due ore al mattino che sono praticamente regalate ed una lunghissima differita pomeridiana in una fascia oraria di grandi ascolti. Ovviamente capisco che, dal punto di vista della cronaca sportiva, interrompere la diretta di una gara non è il massimo, ma dobbiamo anche rispettare la precedenza che da sempre hanno le gare di Coppa del Mondo”.
marcialonga confstampa02Corradini è partito con il piede sbagliato; questa volta l’ha fatta fuori dal vaso. Siamo di fronte ad un ragionamento non condivisibile, ad una situazione che peggio di così non poteva essere e fa pugni con l’aspettativa con la quale la Marcialonga 2014 era stata illustrata presso la Sala Consiglio della Cassa Centrale Banca di Trento (foto) in occasione della consueta conferenza stampa pre-gara. Presenti in sala il presidente di Marcialonga, Angelo Corradini, e il direttore generale Gloria Trettel. Al loro fianco c’erano gli assessori provinciali Tiziano Mellarini e Michele Dallapiccola, il “padrone di casa”, il presidente di Cassa Centrale Banca Giorgio Fracalossi, e ancora Renato Dalpalù (Cooperazione Trentina), Pietro De Godenz (Consigliere Provinciale), Mario Cristofolini (LILT), Marco Zoller (FISI Trentino) e Giorgio Torgler (CONI Trentino).

L’elite tecnica, politica ed economica che contribuisce al successo della gara e ne assicura lamarcialonga Fracalossi Corradini02 continuità nel tempo. Solo espressioni di consenso per questa “preziosa vetrina per l’intero movimento sportivo trentino, oltre che esibizione magistrale della forza del volontariato e della cooperazione trentini” quando sarebbe stato il momento giusto per addebitare alla RAI le sue inadempienze.
Ben diverso il punto di vista di chi questa oscenità l’ha subìta: quei telespettatori appassionati di fondo che pagano il canone e sono regolarmente presi per i fondelli. Capitasse per il calcio, o magari per lo sci alpino succederebbe una rivoluzione. Non è un caso che in Raisport conti tanti padrini a cominciare da Ivana Vaccari (foto sotto) che lo circonda di telecronisti e spalle tecniche, mentre per il fondo si manda allo sbaraglio un povero tapino senza competenze specifiche. Fortunatamente, per chi volesse seguire la gara via web, lo streaming della Marcialonga sarà trasmesso sul sito www.swixskiclassics.com. Il che, di per se stesso, è un riconoscimento di eccellenza.
ivanavaccariLa Marcialonga, infatti, non è semplicemente una delle tante gare di massa, ma una manifestazione che si è guadagnata altissima considerazione anche fuori dai nostri confini, la faccia pulita dell’immagine del Paese disastrato della quale siamo ormai accreditati. In aggiunta fa anche mercato, e per le valli di Fiemme e di Fassa è diventata un business non indifferente. Tanto è vero che 3 mila e passa concorrenti, quasi la metà del totale, sono norvegesi che prendono la strada del Trentino con il loro seguito di famigliari e amici da quando l’ex presidente Alfredo Weiss ha riportata la corsa alla tecnica classica. Che è quella preferita per stranieri ed anziani, ma ha fatto proseliti anche fra i giovani.
Ma perché questa “porcata” di mamma RAI? Non c’è risposta giustificativa se si guarda ai programmi sportivi di domenica, che prevedono su Raisport1 la diretta della Marcialonga dalle 7.45 fino alle 9.55, quando dovrà dare il passo allo slalom maschile che alle 11.20 sarà seguito dal superG femminile, che godono ovviamente di priorità in quanto gare di Coppa del Mondo, mentre su Raisport 2, dove si sarebbe potuta trasferire la diretta del fondo, alle 9.45 inizia lo slittino maschile anch’esso di Coppa del Mondo pur con pochissimi praticanti ma con una pletora di medaglie, seguito alle 10.40 da Memoria Rai sport e quindi da Primavera TIM Inter-Brescia. Una partita di calcio minore, che non interessa neppure i tifosi di questo sport che si gioca solitamente su campi di periferia con scarsissima presenza di pubblico.
Nel pomeriggio, dalle 15.15, viene il momento della diretta della 5 Mulini a S. Vittore Olona, “classica” internazionale delle corse campestri. Franco Bragagna (foto) dovrebbe esserne il telecronista, come lo è statobragagna per il recente Campaccio e l’atletica in generale della quale, con Attilio Monetti, è la voce e memoria storica. Lo sarebbe anche del fondo nel quale, con Marco Selle, ha portato una ventata di piacevoli novità, ma purtroppo è progressivamente sparito dai teleschermi, mentre per quanto riguarda la “spalla” tecnica ha dovuto anch’essa rinunciare dopo essere stata chiamata alla guida del fondo giovanile italiano e delle squadre nazionali juniores e Under 23.
Sostituzione, quella di Bragagna, per motivi che non si conoscono e che sarebbe opportuno che la Rai li spiegasse ai telespettatori i quali , specie negli ultimi tempi, si trovano di fronte a telecronache che fanno venire il latte alle ginocchia e suscitano proteste come testimonia questa e-mail ricevuta da Ippolito Rastelli, allenatore dello sci club Le Prese di Sondalo, in Alta Valtellina.. Una contestazione vera e propria da parte di uno che, prima ancora di essere un tecnico, è un appassionato che, fra altre considerazioni che hanno come bersaglio la decadenza della Fisi, afferma testualmente: “Da qualche settimana , vedi inizio Tour de Ski, su Rai Sport 2 commenta le gare un signore con accento romano; che di sci di fondo non conosce nemmeno il linguaggio degli esercizi di base. Ogni tre parole spara una fesseria , confonde gli atleti russi con gli svedesi, e cosi via. Telecronache che io chiamerei barzellette, anche quei pochi appassionati di questo sport si scandalizzano e si chiedono: ma dove siamo finiti? Lo Sci di Fondo è in crisi? Noi lo sappiamo, ma la Fisi , forse, non si rende conto che sarebbe meglio un buon ” manager, organizzatore ” che conosce a fondo tutti i meandri, dalla base al vertice, per far funzionare il tutto….”
In poche righe riassume la situazione, agevolata dal masochismo della RAI che non trova un sostituto adeguato GadinValbusadi Bragagna, beneficiando così Eurosport che con Silvano Gadin e Fulvio Valbusa (foto) ha messo in campo una coppia ben assortita e già concorrenziale di per se stessa: il miglior speaker italiano che sta dimostrando di essere altrettanto bravo come telecronista, e l’oro olimpico della staffetta di Torino 2006 come valida spalla tecnica. Due che sanno reggere benissimo il gioco e si trovano la strada spianata dalla concorrenza più qualificata sulla carta ma non altrettanto nei risultati. L’audience va a picco.
Dall’altra Rastelli tocca la Fisi nella persona del presidente Roda che ritiene di essere in grado di far funzionare la federazione e non ci riesce affatto (essere tecnico non significa essere anche manager….) Quanto allo sci nordico, e al fondo in particolare, aggiungiamo noi, non ne capisce niente e per di più lo snobba. Non sarà mai tardi quando lo si sostituirà:… Con l’auspicio che il successore riesca a muoversi in un’ottica diversa: quella della pari dignità di tutte le altre discipline federali con lo sci alpino.

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