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Dalla Sgambeda – vinta ancora da Northug (7° Paredi) – prende le mosse il Molinari Marathon Ski Team

LIVIGNO – Volatone finale alla Sgambeda 2013. Come da previsione, considerata la scarsa selettività del percorso, e con lo stesso vincitore dell’anno scorso, quel Petter Northug Jr che sarà anche malmesso fisicamente ma non tanto da fallire lo sprint. Primo degli italiani, e l’unico a metterglisi davanti, seppure in un semplice traguardo volante, è stato Simone Paredi che se non altro su facebook ha potuto vantare ….”la soddisfazione nello scannarsi per una bottiglia di vino per vincere un traguardo volante e battendo Northug…grazie a tutti quelli che mi hanno fatto il tifo oggi e al nuovo Molinari Marathon Ski Team…”
northug sgambedaUna gara senza storia se non quella della volata nella prima prova del circuito Fis Marathon Cup che si riassume nell’ordine d’arrivo in cui l’alpino Paredi è il primo rappresentante di quella che fino alla scorsa stagione era denominata “Nazionale Lunghe Distanze” che però non è stata confermata dalla Fisi e affronterà la stagione molinari logo 2attuale sotto le nuove vesti del “Molinari Marathon Ski Team”. Che ha un mese di tempo per essere strutturato adeguatamente e decollare prima della prossima gara, e prende il nome dell’Officina Meccanica di Lenna (BG) dell’imprenditore Gervasoni che l’aveva già finanziata, come fece, del resto, con quel camion per la sciolinatura, messo a disposizione della Federazione in occasione dei Mondiali di Fiemme 2013 e probabilmente tuttora disponibile se si rendesse necessario.
Ne abbiamo parlato più volte ma è stata la classica voce di chi grida nel deserto, mentre farebbe meglio a pensare al bunga bunga visto che di cartucce da sparare ne ha ormai poche, di fronte a questa ennesima dimostrazione di pura passione ma anche di ingenuità per la maniera in cui il buon Gervasoni è stato coinvoltoSgambedaarrivo donne a seguito dell’amicizia che lo lega ad alcuni fondisti bergamaschi come Bonaldi e Santus, che fanno parte del nuovo team con Paredi, Kostner, Martinelli, Confortola e lo skiman Bormetti (2 alpini, 5 carabinieri e una forestale). Amicizia anche con il tecnico Pizio malamente accantonato dalla Fisi; non certo in prospettiva di un investimento pubblicitario visto che la sua azienda in Val Brembana trarrebbe ben poca promozione da sport che non hanno affinità alcuna con la propria produzione. 
Ci riferiamo allo sci di fondo e, come è avvenuto questa primavera, alla Coppa del Mondo dello skiroll. Tanto più che, nell’uno e nell’altro caso, non è stata fatta la benché minima pubblicità. E questo fu un errore, per il semplice fatto che entrambe le discipline ne avrebbero bisogno e hanno perso una grossa occasione. Se non altro di contare su un po’ più di pubblico e di interesse da parte dei media. Che, tranne poche eccezioni locali, in generale snobbano questi sport di fatica. Il fondo, tanto per fare un esempio, a suo tempo trovò seguito più con i pettegolezzi sulle beghe fra Di Centa e Belmondo che non con i risultati delle due campionesse.
Un’operazione costosa quella attuata (e ora rinnovata privatamente) dall’imprenditore e dagli sponsor, che è stata “di immagine” del tutto gratuita per la Fisi la quale, invece di accondiscendere di buon grado e benedire il sgambeda erikadonatore, l’ha invece “mandata a puttana” per motivi che risultano ignoti. Ci si scusi il termine ma non si può descrivere diversamente un rifiuto che fa a pugni, oltre che con il buon senso, anche con quel minimo di intelligenza che dovrebbe possedere chi guida la federazione che, con la scherma, è la più medagliata nella storia dello sport.

Un nano che vorrebbe ergersi a gigante che nel suo stato vegetativo non culla non soltanto l’idea di consultare la base attraverso la convocazione quantomai opportuna degli “stati generali”, ma neppure l’opportunità di scendere di un piano e chiedere il parere di Mario Azittà, il “grande vecchio” che di sci nordico ha vissuto tutta la sua vita e ne sa come nessun altro.
E questo purtroppo è Flavio Roda, presidente “di transizione” per pochi mesi ancora, che sarà sicuramente un buon tecnico di sci alpino ma dimostra di non capire assolutamente niente di sci nordico e pure di quelle commissioni specifiche che funzionavano e sono state invece smantellate.

 Non ne ha compreso né importanza né indispensabilità: non si è reso conto che lo sport attuale richiede persone competenti, che c’erano e lui ha licenziate o accantonate come è stato fatto con Maldifassi, Brivio,  Labirio e Noris (commisione scientifica, che tra l’altro portava soldi ma non piaceva a qualche comitato) e Gazzotti, mentre si è tenuto i paraculi che fanno solo fumo e chiacchiere, mettendosi contro la maggior parte del personale. Quelli che lavorano e si sacrificano in silenzio, senza moine, forse proprio per questo sottostimati quando non qualificati come lazzaroni.
Si sta rivivendo la falsariga della strada seguita da Coppi, che portò la Fisi alla malora fin quando il consiglio federale, mollando per un attimo l’attaccamento alla giacca a vento e alla cadrega, decise di sfiduciarlo dopo che il Coni, nella sua insipienza, lo aveva indotto a ritirare le dimissioni presentate in un momento di resipiscenza.

Né poteva essere diversamente di fronte a Olimpiadi (Torino 2006) che solo il fondo e lo slittino avevano salvato, e al “rosso” montante di un bilancio disastrato. Che, a quanto parrebbe, si sta puntualmente ripresentando senza che il consiglio federale, se ne è a conoscenza, faccia una piega. Il presidente decide di testa sua, come gli consente lo statuto imposto dal Coni e poi non ancora approvato per mancanza del quorum, e mette di fronte al fatto compiuto. Quasi un’umiliazione, ma gli altri abbozzano ugualmente: dove sono finiti  l’autostima e l’orgoglio di un giudizio indipendente?  E le palle?
 Lui persevera, pur dimostrandosi regolarmente un profano in quasi ogni materia che non sia lo sci alpino, ma di fondo in particolare, specialità che è già di per se stessa in coma profondo dopo aver fallito due Mondiali e un’Olimpiade, con Sochi 2014 che non sarà certo meglio. Adesso aspetta solo che gli si dia il definitivo colpo di grazia del quale, se non avranno le fette di salame sugli occhi, dovrebbero tener conto gli sci club chiamati in primavera a votare presidente e consiglio federale per il prossimo quadriennio.
Questa volta non avrà ulteriore seguito l’inciucio con le Alpi Centrali che, riversando su di lui i voti di Ghilardi,  l’hanno portato alla presidenza e adesso tutti rinnegano, specie se si fa riferimento al predecessore: fessi sì, ma non due volte. Quando lo si leverà di mezzo sarà sempre troppo tardi; finirà che, oltre che per i danni provocati, lo si ricorderà tutt’al più per il progetto FurturFisi che per essere veramente funzionale dovrebbe però essere aggiornato coinvolgendo ragazzi di età minore di quella sin qui prevista. E’ già un buon viatico, ma non sufficiente per chiedere – e dargli –  la riconferma.

LA SGAMBEDA DI LIVIGNO

Sgambeda NorthugAlloroClassifica 42 km maschile
1. Northug Petter 1986 Norvegia 1:33.33,2; 2. Novak Petr 1982 Repubblica Ceca+ 0.00,7 Novak Team; 3. Ivanou Aliaksei 1980 BLR-Minsk +0.01; 4. Livers Toni 1983 CH-Davos Platz +0.01,8 Team Rossignol; 5. Pedersen Morten Eide 1987 NOR-Lillehammer +0.01,9 Team Coop ; 6. Koukal Martin 1978 Repubblica Ceca +0.02,5 Snowproof Racing ; 7. Paredi Simone 1982 ITA Sormano (CO) +0.02,9 Centro Sportivo Esercito; 8. Suzdalev Anton 1989 RUS-Moscow +0.03,1 Russia Marathon Team ; 9. Berdal Tore Bjoerseth 1988 Norvegia +0.03,2 Team United Bakeries; 10. Mashkov Ilya 1983 Russia + 0.03, Russia Marathon Team; 11. Arteev Ivan 1977 Russia +0.03,4 Russia Marathon Team; 12. Chauvet Benoit 1981 FRA Groisy +0.03,7 Team Rossignol Megeve; 13. Perrillat-Collomb Christophe 1979 Francia +0.04 Team HSN; 14. Moriggl Thomas 1981 Italia 1:33.37,8 +0.04,6 G.S. Fiamme Gialle ; 15. Debertolis Bruno 1978 ITA Predazzo (TN) + 0.04,7 Team Rossignol; 16. Gutierrez Javier 1985 Spagna +0.05,0 SPAGNA TEAM; 17. Zorzi Cristian ITA 1972 Moena (TN) + 0.05,1 G.S. Fiamme Gialle; 18. Karp Algo 1985 Estonia + 0.05,7 National Team Estonia; 19. Rehemaa Aivar 1982 Estonia + 0.05,9 National Team Estonia; 20. Bonaldi Sergio ITA 1978 + 0.06,0 Esercito; 21. Santus Fabio ITA 1976 +0.06,6 Carabinieri; 22. Berhault Guillaume FRA 1987 Lans en Vercors + 0.08,5 Team Grenoble Isère Nord; 23. Reichelt Tom GER 1982 Heidersdorf +0.09,1; 24. Rojo Imanol 1990 Spagna +0.09,3 Spagna Team; 25. Shiriaev Sergey 1983 Russia +0.11,8 Russia Marathon Team; 26. Kostner Florian ITA 1979 +0.12,1 Carabinieri; 27. Bianchi Eugenio ITA 1985 Sormano (CO) +0.17,1 Team Rossignol; 28. De Zolt Roberto ITA 1970 Padola (BL) +0.18,9 Team Rossignol; 29. Rojo Ioseba 1988 Spagna +0.19,9 SPAGNA TEAM; 30. Millereau Jérémie FRA 1984 Gap +0.26, Gap bazar.

Classifica 42 km femminile
1. Roponen Riita-Liisa FIN 1978 Finlandia 1:42.00,7 Snowproof Racing ; 2. Boner Seraina SUI 1982 Davos +0.00,5 Team Coop; 3. Shaidurova Larisa RUS 1987 Russia +1.54,1 Russia Marathon Team; 4. Rudakova Ekaterina BLR 1984 +2.21,2 Belarus National Team; 5. Shevchenko Valentina UKR 1975-Brovaru +2.25,8 Snowproof Racing; 6. Bourgeois Célia FRA 1983Lans en Vercors +3.02,8 (2010) Team Grenoble Isère Nordic; 7. Orgue Laura 1986 Spagna +3.55,2 Real Federacion Espanol ; 8. Santer Stephanie ITA 1981 +5.31,3 Snowproof Racing; 9. Confortola Antonella 1975 Italia +5.54,7 Corpo Forestale dello Stato; 10. Novikova Valentina RUS 1984 RUS-Tumen +6.58 Dinamo Club; 11. Mueller Jessica GR 1988 D-Sonthofen +8.11,9 xc-ski.de Skimarathon Team; 12. Zernova Natalia RUS 1976 RUS-Moscow + 8.13,3 Russia Team; 13. Wagenführ Sandra SUI 1971 CH-Davos Platz +11.58,5 Rossignol Team Schweiz; 14. Caminada Chiara ITA 1985 Ceresole Reale (TO) +15.12,2; 15. Forstner Renate GER 1977 D-Raubling +16.42,9 SC Aising-Pang; 16. Reithmayr Andrea AUT 1979 Neustift im Stubai +17.02,2 SPORT NORZ Seefeld; 17. Kislukhina Valentina RUS 1974 Moskow +18.22,9 TriathlonTeam Moskow ; 18. Morkovkina Elena RUS 1972 Saint Peterburg +19.52,2 Saimaa Sport ; 19. Svoboda Alexandra GER 1993 Marquartstein +20.27,9 (2085) SC Ruhpolding; 20. Gusenkova Olesia RUS 1986 + 20.51,2; 21. Giordanengo Wanda ITA 1990 Robilante (CN)+24.24,9 Alpi Marittime; 22. Carbogno Simonetta ITA 1970 +25.10,0 Team Rossignol; 23. Schöferle Bianca GER 1993 D-Rettenberg +25.25,8 SC Rettenberg; 24. Stursova Martina 1979 Policka +26.08,1 SK Nové Mesto; 25. Inauen Christa SUI 1962 Samedan +27.18,9 (2095) Skiclub Samedan ; 26. Hannes Sigrun GER 1987 Bad Dürrheim +29.26,1; 27. Rizzieri Claudia ITA 1966 Carano (TN) +29.29,1 Aretè Club; 28. Hühnlein Birgitt GER 1970 D-Günzach +31.23,6 RC Allgäu; 29. Alber Barbara GER 1966 Dettingen an der Erms + 31.27,2 SG Dettingen; 30. Culanti Indiano Roberta ITA 1965 Villa di Tirano (SO)+ 34.43,9 (2107) Sci Cai Tirano.

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