Nell’ambito dell’iniziativa federale che consente ai comitati dello sci di fondo di richiedere un tecnico della Federazione di supporto e collaborazione con i tecnici zonali, lo scorso week end più di 40 ragazzi dai 12 ai 17 anni provenienti dalla Calabria, dalla Basilicata e dalla Sicilia si sono cimentati in numerose attività allenanti che hanno avuto una degna conclusione con il test in salita con gli skiroll perfettamente coordinato dal responsabile per lo sci di fondo del comitato Calabro Lucano Pino Mirarchi (foto).
Due giornate molto intense quelle trascorse a San Giovanni in Fiore, in provincia di Cosenza, dal responsabile di FuturFisi per lo sci di fondo Marco Selle. “E’ stato sorprendente notare l’entusiasmo e l’impegno per la nostra disciplina di tecnici ed atleti, l’elevato numero di giovani fondisti ed il buon livello agonistico che molti di loro sono stati in grado di esprimere. La zona si presta perfettamente per lo sci di fondo ed è stata una sorpresa notare come, per molti aspetti, il paesaggio assomigli a quello scandinavo. Un’accoglienza eccezionale sia da parte dei ragazzi che del presidente del comitato locale Fiorello Martire, con una promessa di tornare in inverno per dare continuità ad un progetto che molti altri comitati zonali hanno già sfruttato e sfrutteranno nei prossimi mesi”.
“E’ giusto che FuturFisi si impegni a promuovere e far crescere lo sci di fondo giovanile in ogni parte d’Italia” ha aggiunto Selle “e i risultati soprattutto fra i più piccoli già si notano”.
Parole sante, non c’è che dire. La dimostrazione pratica di quello che dovrebbe fare FuturFisi che, al di là dei raduni ai quali, con i tecnici, vengono convocati i giovani dai 15 ai 18 anni segnalati dai Comitati, con questa trasferta in Calabria ha dimostrato quella che dovrebbe essere la linea prioritaria del progetto federale del quale va dato merito al presidente Roda: Uno dei pochi, purtroppo, almeno quanto riguarda lo sci nordico. E cioè spostare i tecnici sul territorio perché prendano contatto diretto con gli sci club e i loro allenatori quando i ragazzi sono ancora all’inizio dell’attività in modo di dare le giuste direttive sulla tecnica e la preparazione e, nel contempo, individuare possibili talenti sui quali investire.
Parafrasando un antico detto, meglio che Maometto vada alla montagna che non viceversa: costa meno, e questo è importante in tempi di crisi come l’attuale, e risulta più produttivo. In aggiunta sarebbe il modo più pratico ed efficace per manifestare l’interesse della Federazione anche nei riguardi di zone nelle quali la neve non fa certo difetto ma lo sci resta una disciplina trascurata per carenza di impianti, di strutture e, magari, anche di scarsa volontà politica.
Quest’anno l’impegno se l’è preso direttamente Marco Selle, responsabile del settore giovanile e, con esso, del programma FuturFisi. Ma a suo tempo, negli anni ’70, pioniere di un’iniziativa del genere, fu Vladimir Pacl, grande personaggio dello sport cecoslovacco.
Vicepresidente della federazione cecoslovacca degli sport invernali, dal ’63 al ’69 fu nel consiglio della FIS, e dal ’69 al ’72 presidente della Commissione di sci di fondo con Bengt Herman Nilsson vice presidente. Era quindi l’uomo più importante nell’ambiente internazionale del fondo. Ma vennero i carri armati russi nella notte fra il 20 il 21 agosto 1968 a stroncare, nel sangue, quella rivoluzione pacifica che era stata la “Primavera di Praga di Dubcek, alla quale anche lui aveva aderito. Parlava 8 lingue (slovacco, ceco, tedesco, francese, inglese, polacco, russo, bulgaro) e così gli affidarono il delicato settore dei rapporti internazionali. La nona, l’Italiano, l’ha appresa in Trentino, a Ronzone, dove lui, fuggiasco, trovò rifugio presso il sindaco Claudio Battisti.
“Riposo non è dolce far niente, ma mutar fatica alla fatica” è sempre stata la sua filosofia sulla cui base a Ronzone ha subito creato un centro turistico per il fondo, e ha poi inventato lo sci escursionistico, vera e propria attività sportiva con la parola d’ordine “uscire dai binari”. Quindi, chiamato da un imprenditore locale per valorizzare il Pollino, ha lavorato appassionatamente per promuovere lo sci di fondo nel Sud e ha inventato addirittura la “Silaloppet”, gara di granfondo nella Sila.
Vladimir (foto) ha anche creato la prima scuola italiana di sci di fondo a carattere escursionistico, ha promosso lo sviluppo nel nostro Paese dell’orienteering, affascinante specialità che assimila la corsa campestre e lo sci di fondo all’uso della carta topografica e della bussola e alla conoscenza della natura.
Marco Selle sulle orme di Vladimir Pacl. Il responsabile di FuturFisi rilancia lo sci nel profondo Sud
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