E’ tempo di rinnovare la tessera Fisi. Quest’anno la campagna promozionale sembra un po’ dimessa. Sul sito della Fisi c’è un comunicato, piuttosto surreale, di venerdì 11 dal titolo “Hai la nuova tessera Fisi? Entri gratis a Skipass”. Perché surreale? Basta leggere. “Non c’è un attimo da perdere per chi non si è ancora tesserato per la stagione 2013-2014. Chi è in possesso della nuova tessera FISI potrà infatti accedere a SKIPASS, rassegna impedibile per tutti gli appassionati di sport invernali, gratuitamente. L’appuntamento è fissato Ai padiglioni di Modena Fiere dal 31 ottobre al 3 novembre p.v. In programma ci sono eventi riservati alla stampa e agli addetti ai lavori, come la conferenza del presidente Flavio Roda e la Festa degli Azzurri (nella foto il presidente con Deville, l’ultimo premiato) con la tradizionale proclamazione dell’Atleta dell’Anno, ed iniziative aperte al pubblico come i Meet & Greet con gli atleti e le dimostrazioni in pista.”
In altre parole: bisogna tesserarsi subito per entrare gratis alla Fiera dove Roda parlerà ai giornalisti e agli addetti ai lavori. Un evento imperdibile, già. Ma al pubblico normale che se ne frega degli imperdibili appuntamenti della casta, pardon “addetti ai lavori”?
Non era più comprensibile un semplice comunicato per spiegare che si è aperta la stagione del tesseramento e quali sono le novità? Per la verità c’è una paginetta con domande e risposte su come e quando tesserarsi, ma sembra scritta per diversamente intelligenti. E soprattutto non parla (ad oggi, speriamo che la aggiornino) di quanto e che cosa c’è di nuovo.
E allora lo diciamo noi. Il costo è ancora di 25 euro, ma stavolta comprende di nuovo la polizza responsabilità civile. Lo si scopre cliccando sul banner che appare in home page, che rinvia ad una pagina, che invita a cliccare per entrare, infine compare un documento scritto in stretto burocratese: a pagina 39 si scopre che anche i normali tesserati (e non solo, campioni, presidenti, direttori generali, tecnici, massaggiatori e conficcatori di paletti) sono assicurati in caso di incidente. Ma c’è una franchigia abbastanza consistente e alcune esclusioni. Perciò leggete bene e fate due conti per vedere se non sia il caso di fare una seconda assicurazione sia per la rc sia per eventuali infortuni.
Il costo della tessera a 25 euro l’anno scorso non ha fermato la fuga degli iscritti, ma ha dissanguato i bilanci federali. E le tasche dei tesserati che hanno dovuto farsi la rc in proprio. E’ antipatico ripetere “l’avevamo detto”, ma come si diceva ai tempi di Giulio Cesare repetita iuvant. Togliere la rc è stato un errore, attribuire questa scelta a un sondaggio fatto non si sa da chi e con che metodo un’offesa all’intelligenza. Se un sondaggio è stato fatto, l’autore è la moglie di qualche dirigente che ha interpellato le amiche al telefono mentre mescolava il ragù alla bolognese. Si rimedia ad un errore e ne siamo lieti.
Resta tuttavia il fatto delle minori entrate che non si bilanciano con minori uscite. Le spese ci sono, qualcosa si può tagliare, e qualcosa razionalizzare (per esempio: trasferte del consiglio federale che può riunirsi in sede anziché in ameni alberghi, i compensi del presidente e del direttore generale, figura esistente e retribuita ma non ancora ufficialmente prevista, soprattutto persona non arruolata con procedura ad evidenza pubblica; e questo è regolare in una struttura che vive anche e soprattutto di contributi statali? Faceva proprio orrore indire un concorso invece di ingaggiare – a pagamento – un amico?).
Non si può infierire sui comitati regionali, prosciugandoli ancora di più. Perché va benissimo l’attività sportiva di vertice, ma se facciamo terra bruciata alla base a che ci servono i campioni? E soprattutto dove li troviamo? Un fuoriclasse è un buon testimonial per i nostri sport, ma se non diamo alla gente le strutture e l’organizzazione per la pratica a che servono i testimonial?
Dalle parti di via Piranesi circolano sussurri e voci allarmanti: si dice che la Fisi vorrebbe chiedere anticipi sui diritti televisivi e sulle sponsorizzazioni, col pretesto che siamo sotto Olimpiadi e quindi le spese sono tante. Ebbene, le Olimpiadi non sono un’emergenza né un imprevisto: si sa con anni di anticipo quando e dove si svolgeranno. Perciò si programmano. Farsi anticipare ora i soldi destinati agli anni venturi, significa candidarsi seriamente al fallimento. Roda, nel 2006 era direttore tecnico dello sci alpino, quindi si ricorda benissimo cosa accadde a voler spendere soldi destinati al futuro. I guai che ha combinato Coppi e le promesse a vuoto di Frattini non hanno insegnato niente? L’aria che tira E con non c’è da sperare che sbuchi sempre un Morzenti di turno a prendersi insulti e aggiustare i conti.
E’ mai possibile che in tutti questi mesi il duo delle meraviglie Roda-Negretti non sia riuscito a far meglio di poltronissimo Carraro?
Eppure c’è chi si è posto un obbiettivo e l’ha raggiunto trovandosi anche gli sponsor. Segno che anche in tempi di crisi con un po’ di inventiva e tanta determinazione i risultati si ottengono: parliamo di Gervasoni, Bettineschi e Pizio che, oltre a sponsorizzare la Nazionale Lunghe Distanze hanno attrezzato un camion (foto sopra) con tutta l’attrezzatura tecnica necessaria per la partecipazione alle gare. A Zurigo c’è stato un vertice fra i responsabili delle squadre di sci nordico ed è emerso che i principali team di tutto il mondo porteranno a Sochi i propri camion-officina. La Fisi no, ha preferito dare il benservito a Pizio senza una spiegazione. E intanto anche la squadra dei granfondisti, che pure è finanziata dagli stessi sponsor del camion, resta in attesa di una risposta.
Invece di sfruttare lo spirito di iniziativa e di unire le forze per trovare risorse, si preferisce far fuori chi dimostra un pizzico di intraprendenza. Questa è la politica dei mediocri che sarebbe meglio si levassero dai piedi. Non serve a nessuno, nemmeno a chi la pratica: costa e fa solo danni, che si proiettano nel tempo. Occorrono invece coraggio e onestà. In particolare l’onestà di non “rubare” il futuro della federazione facendosi anticipare sponsorizzazioni e diritti televisivi destinati ai bilanci dei prossimi anni, perché scaricare i problemi su chi “viene dopo” è una vigliaccata intollerabile.
C’ è da sperare o da dubitare ( sic?) che al CONI dove adesso siede come segretario generale Roberto Fabbricini, un esperto di preparazione olimpica , che questi diventi anche esperto di conti e di dritto amministrativo. Forse solo cosi la FISI eviterà un’altra sicura figuraccia. Presidente Malagò, l’abbiamo scritto da tempo. Certi dati pubblicati della Fisi avrebbero imposto, d’urgenza, il benservito a presidente e consiglio federale. Che, invece, restano immarcescibili al loro posto.
Tesseramento FISI in modo dimesso e surreale. E intanto si snobbano gli sponsor bergamaschi
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