La sedicesima edizione della Dolomites SkyRace® rimarrà sicuramente negli annali della storia. Un arrivo allo sprint dopo 22 km percorsi con un ritmo forsennato e 3500 metri di dislivello, gareggiando addirittura sulla neve in quota, che ha visto trionfare ancora una volta il cannibale Kilian Jornet Burgada su uno straordinario Marco De Gasperi. Entrambi capaci di abbassare il record della manifestazione di oltre un minuto. Un altro titolo europeo dunque per il 25enne campione spagnolo, due giorni dopo quello ottenuto sempre in Val di Fassa nella specialità del vertical kilometer, e altri due primati messi nel suo superlativo palmares: quello della gara che gli apparteneva e migliorato di ben 1 minuto e 42 secondi, e perfino quello della salita più veloce dai 1450 metri di Canazei ai 3152 di Piz Boè, abbassato di 47 secondi rispetto a quello che fissò nel 2007 Augusti Roc Amador. Super tempi che ha comunque stracciato pure il bormino della Forestale De Gasperi, autore dell’ennesima prestazione di assoluto livello e beffato per un’inezia sul traguardo di Canazei. Oro dell’European Skyrunning Championships dunque alla Spagna davanti a due alfieri italiani, visto che in terza posizione ha concluso il campione tricolore in carica Tadei Pivk, con un ritardo di 3 minuti e 59 secondi dal vincitore.
In campo femminile Emelie Forsberg ha concesso il bis dopo l’affermazione in Val di Fassa di dodici mesi fa, portando in Svezia una medaglia d’oro europea. Non è riuscita a ritoccare il suo record della competizione, prendendosi però la soddisfazione di stracciare il primato della discesa dal Piz Boè a Canazei di oltre 5 minuti. Dai 58’47” che fece registrare Angela Mudge nel 2007 ai 53’09” della portacolori del team Salomon di quest’anno.
Grande successo dunque per la Dolomites SkyRace® della Val di Fassa, che ha visto la presenza di quasi 700 partenti, per un totale di oltre 900 iscritti considerando la sfida di due giorni prima, ma soprattutto ben 18 Nazioni rappresentate.
Un’edizione che è stata incerta dal primo all’ultimo metro. Dopo 6 chilometri di gara al Passo Pordoi (2239 metri) si era formato subito un terzetto al comando con De Gasperi, Jornet e lo svizzero David Schneider, che precedevano il rumeno Ionut Zinca e il ceko Ondrej Fejfar di una quindicina di secondi, ma quando la verticalità si è accentuata nelle suggestive inversioni che portavano ai 2829 metri di Forcella Pordoi la coppia di extraterrestri aveva già fatto il vuoto, transitando appaiati nella suggestiva galleria di 12 metri scavata nella neve con De Gasperi davanti. Nemmeno il tempo per fiatare al primo ristoro che il catalano ha tentato l’allungo con il bormino sorprendentemente incapace di reagire, tant’è che nel punto più alto della gara, ai 3152 metri del Piz Boè Kilian è passato per primo con un vantaggio di 27 secondi su De Gasperi, quindi a 2 minuti e 53 secondi il friulano Tadei Pivk, seguito ad un minuto dal francese Alexis Sevennec e leggermente più staccati lo svizzero David Schneider e il giovane francese Mathéo Jacquemoud.
Nella discesa, quasi a volersi prendere la rivincita per essere stato staccato sul suo terreno congeniale, De Gasperi è riuscito a riprendere Jornet Burgada. Da quel momento, passando per la Val Lasties e per Pian de Schiavaneis, fino all’abitato di Canazei i due sono rimasti praticamente appaiati, con l’intenzione di giocarsi il tutto per tutto allo sprint. E così è stato. Proprio nell’ultima curva lo spagnolo ha dimostrato di avere qualche energia in più, mentre qualche crampo ha tradito De Gasperi. Grande soddisfazione dunque per l’uomo record Kilian Jornet Burgada che ha fissato il cronometro sul tempo di 2h00’11”, di soli 3 secondi meglio rispetto a quello del forestale. Dietro il friulano Pivk ha mantenuto la terza piazza, concludendo con un ritardo di 3’59” dal catalano, mentre il rumeno Ionut Zinca ha fatto valere le sue doti da discesista recuperando sino al quarto posto, a 7’15” dal vincitore. Quindi nell’ordine il francese Alexis Sevennec, il bulgaro Kiril Nikolov, lo spagnolo Pascal Egli, il francese Mathéo Jacquemoud e il terzo degli azzurri, il lecchese Nicola Golinelli, davanti al primo trentino Gil Pintarelli. Straordinaria anche la prestazione di questi due azzurri, che qualche stagione fa con questo tempo sarebbero saliti sul podio. Da segnalare poi il 24esimo posto del teserano Christian Varesco, il 33esimo del veneto Filippo Beccari e il 35esimo del due volte vincitore della Dolomites Paolo Larger.
Senza storia la gara femminile con la svedese Emelie Forsberg in testa al primo all’ultimo chilometro. La mancanza di avversarie a stretto contatto le ha permesso di gestire la gara senza patemi d’animo e forse proprio per questo motivo non è riuscita a ritoccare il suo record, considerando il percorso particolarmente veloce grazie anche alla neve nei pianori. Sul traguardo di Canazei ha concluso con il tempo di 2h26’52”. Un’altra medaglia d’argento all’Italia grazie alla 24enne trevigiana di Oderzo Silvia Serafini, che ha terminato la sua prova con un ritardo di 10’03” dalla dominatrice, recuperando una posizione in discesa, quindi in terza piazza la spagnola Nuria Dominguez Azpeleta (a sinistra), che ha rimontato in discesa sulla polacca Wisniewksa, chiudendo con un ritardo di 10’49” dalla Forsberg. Finale difficile per la polacca, che era stata in lizza per il podio nella prima parte, transitando seconda sia alla Forcella Pordoi sia al Piz Boè con un ritardo di circa 3 minuti dalla Forsberg e alla fine solamente quinta.
Dopo la Dolomites SkyRace® sta prendendo forma anche la classifica generale per nazioni dell’European Skyrunning Championships, circuito su tre tappe comprendente le due competizioni fassane, che si concluderà venerdì prossimo nel vicentino con la Trans d’Havet, una ultramarathon di 80 chilometri. Saldamente in testa l’Italia con 622 punti, seguita dalla Spagna con 558, dalla Francia con 480, dalla svizzera con 380 e dalla Repubblica Ceka con 216.
Assegnato anche il IV Memorial Diego Perathoner, la combinata fra la Dolomites SkyRace® e il Sellaronda Skimarathon invernale, le due gare che lui aveva ideato. A vincere sono stati il friulano Tadei Pivk e la trentina della Val di Non Federica Iachelini.
Le interviste
Simpatico siparietto a fine gara con Kilian Jornet Burgada felice per il record e per la vittoria ma pure dispiaciuto per aver battuto il rivale Marco De Gasperi, nei confronti del quale ha un grande rispetto. Ecco le interviste raccolte a fine competizione:
Kilian Jornet Burgada: «È stata una battaglia dall’inizio alla fine con Marco, abbiamo fatto tutto il percorso insieme dalla salita del Pordoi fino al traguardo. Sono riuscito a staccarlo nell’ascesa al Piz Boè, poi però mi ha rimontato. Com’era il percorso della Dolomites Skyrace? Bello, la neve era piuttosto morbida e qualche rischio per le ginocchia c’è, ma anche questo è il bello di queste competizioni. Ti aspettavi di battere il record che hai stabilito lo scorso anno? Con Marco, Ionut e Tadei sapevo che la gara sarebbe stata veloce e quindi sì, c’erano buone possibilità di tentare di migliorare il record e così è successo. Mi spiace un po’ per Marco perché aveva le mie stesse opportunità di vincere. E’ un grandissimo avversario e lo ha dimostrato anche oggi».
Marco De Gasperi: «Sono un po’ deluso, Kilian è un campione e nulla da togliere, però ci tenevo a fare bene qui alla Dolomites Skyrace e ho dato tutto. Il finale ha premiato l’atleta più forte e brillante, perché è stata una gara tirata dal Pordoi fino all’arrivo. Quando mi è andato via tra la forcella del Pordoi e il Piz Boè, perché sulla neve era superiore e correva in maniera incredibile in punti dove io faticavo, non pensavo di poterlo raggiungere ma c’ho creduto e ce l’ho fatta. Kilian poi ha attaccato tantissimo in discesa e l’ho lasciato andare davanti e ho sfruttato le sue traiettorie e siamo arrivati insieme all’ultimo chilometro, poi ho avuto qualche piccolo crampo ma non è stato questo che ha deciso la volata. Non è il massimo perdere una gara allo sprint ma è andata così, è l’ennesimo secondo posto di questa stagione ma non è finita, le nostre strade adesso si dividono per un po’ di tempo ma a settembre ci rivedremo e magari potrò avere la mia rivincita anche se sarà durissima perché al momento Kilian è il più forte skyrunner in circolazione, non a caso vince quasi tutte le competizioni a cui partecipa».
Tadei Pivk: «Jornet e De Gasperi sono di un altro pianeta, essere arrivato terzo per me è un sogno. Oggi mancava solo Jonathan Wyatt e poi il quadro dei corridori più forti al mondo poteva dirsi completo. Non avrei mai pensato di arrivare in questa posizione, visto il livello altissimo dei partecipanti ma stavo bene di gambe nonostante il Vertical di venerdì, ho forzato nell’ultimo pezzo e poi ho fatto una buona discesa. Hai vinto alla Stava ma quando c’è Jornet è più difficile trionfare? No è impossibile. Per me è già un successo essere arrivato terzo e arrivare con un tempo vicino a quello di Kilian e Marco è una soddisfazione immensa. Loro sono professionisti, hanno altri ritmi e la testa più libera. Io puntavo a restare nel gruppetto dei migliori e giocarmi le mie carte in discesa dove sono sceso fortissimo, ho rimediato anche qualche caduta ma ci sta, inoltre per me i tratti innevati sono un po’ più impegnativi perché pesando più degli altri in qualche occasione sprofondavo».
Ionut Zinca: «Il quarto posto di oggi per me va più che bene, non nascondo che ho fatto un po’ di fatica nella parte in discesa e nei tratti con la neve, visto che dopo l’infortunio alla gamba ho alle spalle solo un mese e mezzo di lavoro e devo ancora trovare la forma migliore».
Gil Pintarelli: «Sono contento della mia prestazione, sono andato forte in salita e anche in discesa ho fatto piuttosto bene, oggi puntavo a correre bene e direi che ci sono riuscito visto che al traguardo ho scoperto di essermi classificato primo tra i trentini, un di più che mi rende orgoglioso. Questa Dolomites Skyrace è stata la mia miglior gara perché, se è vero che qualche competizione l’ho vinta, il livello di oggi era altissimo quindi sono più che soddisfatto».
Paolo Larger: «Nel 2001 ho vinto con il tempo di 2 ore e 11 minuti, con quel tempo oggi si arrivava terzi, segno che negli anni la competizione si è fatta più agguerrita. Il movimento è cresciuto dalle mie prime gare del 2000, una decina d’anni fa venivano uno o due professionisti, adesso ne partecipano una ventina. Secondo me la Dolomites Skyrace ha un fascino particolare con il Piz Boè, nevai, ghiaioni, pezzi di ferrata, corde fisse e altro. Chi viene qui lo fa perché vuole correre una Skyrace vera e propria e non come tante altre che si riducono a una corsa nei boschi».
Emelie Forsberg: «La Dolomites Skyrace è la gara più corta della stagione a cui partecipo ed è stata molto emozionante e divertente. Ho costruito la vittoria soprattutto in salita, guadagnando tanto tempo nella prima parte, staccando le mie avversarie e, grazie al vantaggio accumulato, ho potuto controllare la gara nella parte in discesa anche se purtroppo non sono riuscita a battere il mio tempo dell’anno scorso».
Silvia Serafini: «Non credevo di riuscire a mantenere la mia posizione in discesa perché le spagnole sono delle discesiste mostruose. Sono contentissima di avercela fatte ed essere riuscita a migliorare moltissimo rispetto allo scorso anno. Non era facile scendere con la neve e per questo ho dovuto inventarmi una tecnica particolare scivolando sul sedere e, visto come è andata, direi che funziona abbastanza bene. Mi sono divertita tantissimo, la Dolomites Skyrace è una vera e propria skyrace».
Diego Salvador (presidente Comitato Organizzatore): «Un’altra edizione da record per la nostra manifestazione. Questi risultati non possono che darci grande soddisfazione e grafiticano il lavoro che tanti volontari svolgono nelle settimane che precedono la nostra competizione. L’anno scorso eravamo al settimo cielo per la presenza di Kilian Jornet, quest’anno avevamo pure De Gasperi. Più di così non possiamo chiedere. Poi quest’anno con la neve in quota è stato un tracciato sensazionale».
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