Home > Notizie
Sci di fondo

Il fondo azzurro allo Stelvio: dopo le donne, ridotte ormai a quattro, è il momento dei maschi

 E’ entrato nel vivo il raduno al passo dello Stelvio della squadra maschile di Coppa del mondo di sci di fondo, tornata sul ghiacciaio dopo la faticosa ma positiva esperienza in bicicletta fra Emilia e Toscana durata 850 chilometri e oltre una settimana di pedalate. Il gruppo diretto da Paolo Riva è presente in quota fino a sabato 6 luglio con David Hofer, Roland Clara, Giorgio Di Centa, Federico Pellegrino, Fabio Pasini e Dietmar Noeckler. Quest’ultimo reduce dalla partecipazione alle due gare di Coppa del Mondo di skiroll in Valle Brembana dove ha ottenuto il 4° posto nell’individuale in circuito a Lenna e l’8° nella mass start in salita da Branzi a Foppolo.   

Nel menù in altura si abbandonano le due ruote per tornare a montare sugli sci stretti durante le mattinate, su unfondisti bormio skiroll nuovo percorso di 5 km disegnato all’altezza del Livrio, sulla pista intermedia, quindi ad una quota più bassa rispetto alla pista Cristallo, sulla quale ci si sposterà nei prossimi collegiali programmati per fine luglio e inizio agosto.
Nel pomeriggio invece tocca ad una serie di sedute in palestra a Bormio con particolare riguardo all’allenamento muscolare, più sedute di skiroll (foto sopra) e corsa. Le condizioni fisiche del sestetto sono buone; Cavallar02piccolo spavento per il solo Federico Pellegrino, cauto accidentalmente sulla spalla sinistra in passato operata durante una prova su skiroll, fortunatamente senza conseguenze particolari.

Il raduno della squadra maschile azzurra era stato preceduto da quello del gruppo femminile ridotto purtroppo a sole 4 unità dopo il ritiro dall’attività agonistica annunciato da Veronica Cavallar (a destra) e Silvia Rupil (sotto).

La prima, trentenne solandra delle Fiamme Gialle, ha partecipato ai recenti Mondiali in Val di Fiemme cogliendo un 33° posto nello skiathlon come miglior piazzamento; la seconda, ventottenne friulana anch’essa delle Fiamme Gialle, era rientrata da pochi mesi all’attività dopo un anno di stop per un infortunio ad una mano. Fu 14. nella 10 km femminile alle Olimpiadi di Vancouver e quarta in staffetta sia alle Olimpiadi canadesi che ai Mondiali di Oslo 2011, oltre a contribuire al successo della staffetta in Coppa del mondo a Rybinsk nel 2011
Così allo Stelvio Il direttore tecnico Alfred Stauder ha lavorato soltanto con Marina Piller, Virginia De Martin, 
Debora Agreiter e Ilaria Debertolis, che sono rimaste sul ghiacciaio fino a martedì 25 giugno. Le ottime condizioni di neve hanno permesso al gruppo di sciare con profitto e offerto a rupil2Stauder positive indicazioni in vista della programmazione dei restanti mesi estivi. “Stiamo facendo un lavoro molto utile in vista di una stagione lunga e faticosa – ha spiegato il tecnico altoatesino della Forestale. Le ragazze si impegnano al massimo delle loro potenzialità, il nostro è un programma che deve crescere quotidianamente e verrà buono negli anni futuri. In questi giorni abbiamo provato un allenamento più specifico e non solo sugli sci: siamo infatti andati fino a Livigno di corsa per un test di circa tre ore”. Il prossimo raduno è fissato sul ghiacciaio austriaco di Ramsau dal 6 al 16 luglio. 

Situazione difficile, dunque, per il settore femminile, costretto a “promuovere” qualche giovane quando, nella prossima stagione, si dovrà correre la staffetta. Purtroppo si stanno pagando errori del passato: a cominciare dalla perdita di Magda azzurre sbarra stelvioGenuin dopo i Mondiali di Oslo 2011, dove era stata esclusa dalla staffetta  per un problema muscolare ad un polpaccio che di per sé non l’avrebbe condizionata più di tanto se fosse stata impegnata in una frazione a skating piuttosto che al lancio in classico come volevano invece i tecnici.azzurre stelvio

Una decisione che l’aveva indotta non solo a mollare l’attività agonistica, ma anche a lasciare il Centro Sportivo Esercito  dopo aver chiesto un periodo di aspettativa trascorso prevalentemente in Spagna. Una scelta di vita, alla fine.  

“Un rospo da un chilo” aveva detto in un’intervista rilasciata al Corriere delle Alpi sottolineando che già aveva dovuto mandare giù la caduta nello sprint del debutto e la mancata convocazione nel team sprint, che si era poi classificato quarto con Longa e Follis. Ci mancava quest’altra delusione: “Sarebbe bastato spostarmi e farmi sciare a tecnica libera: avrei dato il massimo, come al solito. Il problema è che non sono abituata a bluffare. Se devo fare una cosa, o la faccio al massimo o preferisco non farla: è molto semplice. Siamo ad altissimo livello e sono io la prima a sapere che bisogna sempre essere al cento per cento, poiché altrimenti il rischio è quello di rimediare delle figuracce. Ma ero certa di essere in gradoGenuin Magda face di fare bene, se messa nelle giuste condizioni. Come dicevo, questo malanno a un polpaccio mi condizionava in tecnica classica, perché il muscolo viene continuamente sollecitato, mentre non ci sarebbero stati problemi in libera”.

Un peccato questa sua uscita di scena. Come atleta, poiché poteva dare ancora tanto, ma anche come tecnico in quanto, da allenatore di 3° livello, avrebbe potuto  essere d’aiuto alla squadra femminile.

Pesanti, per la nazionale, anche i successivi ritiri di Marianna Longa che con maggiore accortezza si poteva forse evitare, e di Arianna Follis la quale, dopo aver chiuso con l’attività agonistica  e  prestato servizio con la Forestale sull’Appennino Emiliano, si è congedata per tornare in Valle d’Aosta, a Gressoney, il suo paese natale, dove con il marito Alessandro Biondini ha aperto una pizzeria. 

E’ da questo recente passato che si dovrà ripartire, ma purtroppo in condizioni ben differenti: sul piano economico che impedisce sogni di gloria, ma anche su quello umano. Manca infatti un personaggio che possa pilotare il movimento femminile come fece a suo tempo Camillo Onesti mettendoci, accanto ad una smisurata passione, anche quel “savoir faire” che permise e rese proficua la convivenza di due prime donne come Stefania Belmondo e Manuela Di Centa che con il loro acceso antagonismo foriero di risultati trionfali crearono le premesse perché anche la stampa del gossip si affiancasse a quella sportiva. Mai più visto un seguito come quello di allora…..  

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image
Image