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Squadre fatte, non la “lunghe distanze”. Si aspetta che vadano all’estero come Morandini?

Si è tenuto a Milano il Consiglio Federale che ha approvato il bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 che verrà pubblicato nei prossimi giorni sul portale federale. È stata inoltre approvata la prima variazione al bilancio preventivo 2013 che destina un maggiore importo (circa un milione di euro) all’attività sportiva.
Il Consiglio ha preso atto delle composizioni delle squadre per la stagione 2013/2014, approvando la spesa per l’attività sportiva sino al prossimo 30 settembre, destinata alla preparazione dei vari gruppi per la stagione entrante.

In queste poche righe, sul sito della Fisi, è condensata  la riunione  del Consiglio Federale che, approvando la prima variazione  del preventivo 2013, avvia di fatto la preparazione della prossima stagione agonistica che, come clou, avrà le Olimpiadi di Sochi.  Già  delineate le squadre, delle quali si parla nella sezione fondo, possono dunque iniziare i raduni, ponendo così le basi del lavoro che porterà i nostri fondisti ad un appuntamento dal quale non si possono aspettare miracoli  ma quantomeno cullare la speranza di fare una figura dignitosa.

Tuttavia c’è una carenza da sottolineare: dall’elenco manca l’unica squadra che nella passata stagione ha vinto qualcosa, e cioè la Fis Marathon Cup con Sergio Bonaldi (nella foto sul podio con la famiglia) e con Antonella Confortola al terzo posto nella classifica femminile. Quella delle lunghe distanze che ha dato immagine al fondo italiano  senza incidere sulle casse federali. Si è autogestita con il contributo di sponsor bergamaschi che hanno dato alla Fisi un  bel pacco di euro del quale alle lunghe distanze è tornata solo la minima parte. 

Sono gli stessi sponsor che ai Mondiali di Fiemme hanno messo a disposizione della nazionale italiana  ilcamion ITA camion per la sciolinatura e che, fra poco più di un  mese, organizzeranno in Val Brembana  la prima prova della Coppa del Mondo di skiroll. Si muovono non per tornaconto ma  per pura passione nei confronti dello sport e dei compaesani atleti. Spirito di servizio si potrebbe dire. Disponibili, ancora una volta, a dare il loro contributo  purché la squadra lunghe distanze possa beneficiarne e autogestirsi. Se ne aspetta quindi l’ufficializzazione così come è stato fatto per le altre squadre nazionali, in modo che possa impostare il suo programma.

 La concorrenza straniera si sta muovendo già da tempo; gli svedesi del Team Coop si sono trasferiti in Italia per il loro primo raduno. Hanno scelto Bezzecca, in Trentino, località passata alla storia per la vittoria (21 luglio 1866) dei Volontari Italiani di Garibaldi contro gli Austriaci.

Nel Team svedese  dalla scorsa stagione è inserito anche Nicola Morandini, di Castello di Fiemme, che ha morandini team cooplasciato le Fiamme Gialle per diventare “professionista”  sulle lunghe distanze alle quali è approdato trasformandosi da sprinter di vaglia in granfondista. Sul piano promozionale lo affianca il giornalista emiliano Roberto Giovannini, in veste di procuratore, che già in passato aveva collaborato con le Fiamme Oro e anche squadre nazionali italiane, e  cura pure l’ìmmagine di Elisa Brocard. 

Per quanto riguarda Morandini, spiega nell’intervista allo stesso atleta, è stata una stagione deludente rispetto alle aspettative, che ha però delle ragioni ben specifiche, almeno per l’atleta.  Riassumibili in poche parole: allenamenti intensi e problemi legati all’adattamento in terra svedese. Comunque con  un obiettivo ben chiaro in testa: il podio alla Marcialonga.

E’ stata un’annata complessa, quella appena andata in archivio….

“La mia ultima stagione è stata un po’ difficile. Era, però, molto prevedibile, se mettiamo sul piatto i cambiamenti che ho dovuto attuare.

Il mio team manager David Nilsson aveva previsto tutto già nel maggio 2012, quando decisi d’intraprendereteam coop questa nuova vita da agonista. Pensammo, assieme all’allenatore privato del Team Coop, di lavorare molto di più, e in maniera  mirata sulla tecnica classica e su degli allenamenti specifici per le gare di lunga distanza (tantissima spinta ….). Questi si sono rivelati particolarmente tosti, sia dal punto di vista fisico, sia mentale, dato che facevamo anche delle uscite di 80 chilometri giornalieri.

team coop skiroll 2C’è stata poi la scelta di trasferirti in terra svedese.

 Risultata però controproducente in quanto mi ha fatto vivere delle esperienze bellissime e nuove da una parte, ma dall’altra il mio fisico ha dovuto adattarsi, considerando tutti i cambiamenti che ci sono stati. Partendo dal cibo, dalle ore di luce, dalle condizioni meteorologiche fino alle abitudini dei nordici e moltissimi altri ancora!

team coop biciPer il prossimo anno vi è un punto fermo: resterai nel Team Coop.

I progetti  hanno un presupposto: continuare con questo progetto/sfida con me stesso. Per cercare di raggiungere quei traguardi che sono nelle mie potenzialità, come ho dimostrato con i due settimi posti alla Marcialonga e il tredicesimo della Vasaloppet, ultimi risultati nelle prime posizioni da parte di un atleta italiano.

team coop piscinaObbiettivi che non sono certo fantascientifici. Dovrò cercare di dare il meglio di me stesso per tentare di esaudire il mio sogno: arrivare sul podio della Marcialonga! Per riuscirci proseguiremo sulla strada già intrapresa. Apporteremo, comunque, qualche modifica al programma d’allenamento e alla gestione delle gare.

Lo stesso Giovannini ha accompagnato  Nicola Morandini nella trasferta in terra emiliana per farlo incontrare, come spiega, “con alcune realtà che, già dall’ultimo inverno, hanno manifestato interesse per lui. Era così giunto il momento di approfondire i contatti, approfittando anche della sua presenza. Gli incontri sono stati abbastanza positivi e ora vediamo di concretizzare entro giugno”.

Appena giunto a Modena dopo una sosta a Verona, alcuni giorni fa, Nicola Morandini ha tenuto un incontromorandini 1 promozionale al ristorante ‘La Reggia’ di Modena Est. Successivamente, ha visitato punti di eccellenza gastronomici, tipici della città della Ghirlandina, andando alla scoperta del Prosciutto di Modena e di Parma, fino a visitare il caseificio di Sant’Antonio, a Pavullo nel Frignano, e vedere da vicino la produzione del Parmigiano Reggiano. In serata è stato accolto da alcune sue fans all’hotel ‘Ferro di Cavallo’ di Pavullo.

Durante la seconda giornata, incontro alla Polisportiva di Modena Est con la famiglia Mondini e con alcuni rappresentanti dello sci club sci di fondo di Pavullo; la maggior parte del tempo, però, è stata utilizzata per le visite alle ceramiche, nell’area di ‘Piastrella Valley’. In particolare, da segnalare l’ospitalità ricevuta alla ‘Mirage Granito Ceramico’ di Pavullo e alla ‘Imso Ceramiche’ di Castellarano.

 E’ tempo di bilanci anche per il procuratore Roberto Giovannini

 “Nelle ultime settimane, con Brocard e Morandini – afferma Giovannini – abbiamo incontrato una serie di realtàgiovannini imprenditoriali per vedere di ottenere un sostegno economico per il 2014.  E’ stata, però, anche l’occasione di stilare, come da consuetudine, un bilancio dell’annata passata. Chiarisco subito, come ho ribadito su social network, che, per me, ma anche per i due atleti, è stata una stagione negativa. Non ci siamo mai nascosti dietro a un dito; lo abbiamo detto anche ai partner attuali. Le responsabilità sono di chi ha lavorato al loro fianco; quindi, pure del sottoscritto. Ho ascoltato attentamente le loro valutazioni e a giugno farò le mie.

 

morandini 2C’è sicuramente molto di vero nelle loro dichiarazioni; credo, però, che vi sia da riflettere anche su altro.

Gli atleti italiani, soprattutto nello sci, farebbero bene a mettersi in testa rapidamente obiettivi chiari e che qualsiasi performance di ogni livello è la sommatoria di tre componenti: abilità tecniche, preparazione fisica e stato mentale.

Non si può lavorare, stagionalmente, a compartimenti stagni. Così come, giunti a un certo livello di maturazione, occorre optare per scelte tecniche e strategiche precise, che non possono essere messe in discussione ad aprile di ogni anno. Gli atleti hanno le loro colpe e lo staff Fisi, in merito, non è certamente lungimirante”. 

 

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