Il recupero dei siti olimpici abbandonati a se stessi sta prendendo una strada favorevole: sono stati infatti recuperati i quattrini, una cinquantina di milioni (ma potrebbero essere anche una ventina di più …) snidati dalle pieghe del bilancio consuntivo di Torino 2006 che fortunatamente non hanno preso altre strade come capita di norma nel nostro benedetto Paese. Si partirebbe con uno stanziamento di 8 milioni riguardante più di 20 progetti di manutenzione straordinaria e riqualificazione degli impianti che verranno progettati entro l’estate, impegnando in modo concreto le nuove risorse per portare sport, turismo e occupazione sul territorio delle montagne olimpiche.
Per quanto riguarda Pragelato, dove si sono effettuate le gare di fondo, salto e combinata nordica che sono materia di questo sito, a smuovere le acque in cui si erano impantanati Parcolimpico e Fondazione XX Marzo è stato il “Comitato Pro Ski Jumping Pragelato”. Il suo proposito è quello di rilanciare i 5 impianti costati ben 34 milioni di che hanno smesso di funzionare ad agosto 2009 e oggi sono diventati non solo una cattedrale nel deserto, ma anche un facile bersaglio per atti vandalici.
Di questo comitato fanno parte Valter Blanc (presidente), Claudio Salvai (vice presidente), Angelo Acciarito (segretario), Marta Mori (tesoriere) e cinque consiglieri tutti pragelatesi: Daniele Ronchail, Andrea Guiot Chiquet, Gianni Bertin, Monica Berton e Paolo Treves. In sinergia con l’amministrazione comunale, si sono attivati perché vengano finalmente mantenute le promesse fatte nelle sedi istituzionali più svariate (Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino, Coni) e si riesca a riattivare entro l’estate quantomeno i tre trampolini più piccoli.
Sarebbe un modo pratico per dare nuovo impulso turistico a Pragelato ed essere il punto di ripartenza per un progetto completo e articolato di sviluppo turistico e sportivo dell’Alta Val Chisone. Con queste strutture, inoltre, si rilancerebbe una specialità che cominciava a far proseliti anche in questa località dove, facendo poi leva sugli sci club del territorio, si potrebbe cercare di dar vita squadra ad una squadra del Nord Ovest.
Il passo essenziale, ovviamente, è il ripristino dei trampolini entro giugno, per poi rilanciare il segnale della rinnovata attività con una gara giovanile che farebbe da traino alle future iniziative. Un discorso nel quale dovrebbe rientrare anche la Fisi per reinserire Pragelato nei calendari agonistici nazionale e internazionale.
Nell’attesa dei trampolini, altri 6 progetti presentati dal Comitato sono stati accettati. Precisamente due centraline idroelettriche, da una delle quali si potrebbe ricavare un introito di 170 mila euro ogni anno, tre guadi permanenti per la pista di fondo, l’illuminazione di una porzione del tracciato della pista olimpica di fondo e la messa a norma della stessa pista di fondo.