RYBINSK (RUS) – In un’annata complessivamente negativa per il fondo azzurro che va per la maggiore, quello dei Mondiali e della Coppa del Mondo per intenderci, c’è una squadra che, a suon di risultati, trova sempre maggiori consensi: è quella delle Lunghe Distanze che, dopo la FIS Marathon Cup vinta da Sergio Bonaldi, si è fatta valere anche nella Demino Ski Marathon del circuito Worldloppet.
La “Grande corsa della grande Russia”, come la definiscono gli organizzatori, che si effettua a Rybinsk, località dove la Coppa del Mondo ha fatto spesso tappa nello stadio dove gli italiani hanno mietuto successi. Uomini e donne, specie nello sprint.
Qui è partita e si è conclusa questa gara di 50 km a tecnica libera con due italiani ai primi due posti, Florian Kostner e Alan Martinelli, e Sergio Bonaldi all’ottavo, mentre Antonella Confortola si è piazzata al 6° posto nella classifica femminile nella quale si è inserita bene anche la svizzera Natascia Leonardi Cortesi che da qualche anno si dedica alle lunghe distanze. Sul podio due russe Olga Mikhailova e Natalia Zernova, prima e terza, e la bielorussa Ekatyerina Rudakova seconda.
Dietro ai due italiani Sergey Shiriaev, pattinatore fortissimo, che si è schierato al via di questa gara che, con 2500 partenti, faceva il suo esordio nella Worldloppet con un percorso di 50 km che sostituiva quello abituale di 22 da ripetere due volte. Imitato da altri connazionali che abitualmente partecipano alle gare di Coppa, come Alexei Petukhov (più noto come sprinter) e Nikolai Morilov, e dai bielorussi Aliaksei Ivanou e Sergey Dolidovich.
Un successo, quello dei granfondisti azzurri, che era ovviamente inatteso, almeno in quelle proporzioni, poiché i russi puntavano grosso su qualcuno dei loro, e ha fatto acquistare ulteriore credito a Piero Maganza che li ha fatti invitare dagli organizzatori. Legato alla Maplus e ben introdotto nel mondo del fondo agonistico, Maganza in Russia aveva messo le radici ai tempi del suo matrimonio con Olga Kamenskaia che, naturalizzata italiana, era stata inserita da Vanoi nella nostra nazionale. Morta purtroppo a soli 30 anni a seguito di un male incurabile.
Le condizioni ambientali non erano certo delle migliori. Il percorso, già duro di per se stesso, con parecchie salite nei primi 20 chilometri e nel finale, si è ulteriormente appesantito con la nevicata notturna. Una ventina di centimetri di neve fredda e polverosa nella quale, malgrado la battitura, gli sci affondavano rendendo la corsa più faticosa e più lenta, come dimostra il tempo del vincitore, vicino alle due ore e mezza.
Lo stesso Kostner (foto) ci contava poco dopo che Bonaldi, il più anziano del gruppo, la sera prima li aveva avvertiti. “Qui è dura, non pensare che arriviamo in Russia e gli insegniamo il fondo a questi qua ….Vedrai che passata. Invece no …..è andata diversamente. Gli attacchi continui di Shiriaev e Ivanou facevano male ma col passare dei km capivo di poter fare qualcosa di importante. Sostenuto dai miei Fischer velocissimi e da una paraffina italiana, la Maplus, sono riuscito a fare la differenza proprio nel finale. Eravamo rimasti in 5 creando un piccolo buco in discesa nell’ ultimo chilometro e mantenendo il distacco, con la testa sempre voltata indietro per vedere se qualcuno mi tornava sotto. Incredulo e pieno di rabbia ( rabbia buona) passo la linea d’arrivo. Una soddisfazione enorme dopo tanti quarti-quinti posti.
A completare il tutto è stato bello vedere Alan Martinelli ( il nostro velocista) passare come una freccia dal quinto al secondo posto proprio negli ultimi metri finali. Anche per lui, penso, una grandissima soddisfazione. E’ un atleta che in queste gare riesce alla perfezione a collegare velocità e resistenza. Uomo long distance italiano del futuro? Non ancora, ma promette bene”.
Buon ottavo Sergio Bonaldi, che dopo la vittoria generale della FIS Marathon ha lasciato un po’ di gloria ai suoi compagni. Purtroppo, quando i russi hanno alzato il ritmo e si è formato il gruppetto dei primi 5 che sarebbero giocati il successo, lui si trovava nella pancia del gruppo e non e’ riuscito a tornare sotto.
Meglio di così non poteva andare: è stata una degna conclusione di una stagione esaltante che dovrebbe soddisfare la federazione e i gruppi sportivi dei quali fanno parte gli atleti. I quali, per rendere come queste corse richiedono, necessiterebbero comunque di un progetto specifico e di una preparazione adeguata. Studiata e non abborracciata all’ultimo momento, affidata alle buone intenzioni di qualche tecnico disponibile a dare una mano per passione prima ancora che per quel minimo di interesse economico che l’ambiente del fondo è in grado di offrire.
Come nel fondo elitario, anche in questo settore non si può improvvisare ma programmare come fa la concorrenza nella quale prendono sempre più piede team privati che, all’estero, vantano più sponsor che non le squadre nazionali. E questo perché chi ne è protagonista corre mischiato a migliaia di altri concorrenti e in gare riprese dalle TV. Con filmati che, rilanciati attraverso il mondo web, costituiscono un veicolo promozionale e pubblicitario ritenuto superiore a quello che può derivare dalla Coppa del Mondo.
Nell’attesa di tempi migliori, quel che più conta, per il momento, è che anche quest’anno si sia cercato di mantenere le condizioni perché anche le granfondo della Fis Marathon Cup e della Worldloppet vedessero sempre al via atleti “di bandiera”, capaci di tener alti i colori italiani. Una squadra azzurra “a pieno titolo” che, nella Fisi, dovrebbe però godere della stessa considerazione delle altre formazioni nazionali. Per prima cosa condizioni economiche chiare affinché non si debbano mendicare ogni volta aiuti esterni per poter svolgere la propria attività, e un minimo di staff di supporto. Il che comporta un budget meno micragnoso di quello fin qui attribuito.
Classifica
1. Kostner Florian ITA 2h28.18; 2. Martinelli Alan ITA +0.1; 3. Shyriaev Sergei RUS +0.1; 4. Mashkov Jilia RUS +0.1; 5. Arteev Ivan RUS +0.2; 6. Vinogradov Juriy RUS +11; 7. Melnicenko Andrey RUS +18; 8. Bonaldi Sergio ITA +20; 9. Novak Petr CZE +21; 10. Kovyashov Eduard RUS +31; 11. Ploskonosov Dmitriy RUS +32; 12. Morilov Nikolay RUS +33; 13. Ivanov Alexey RUS +34; 14. Nesterov Vadim RUS +1.15; 15. Kal’sin Andrey US +1.16; 16. Kimov Mikhail RUS +1.48; 17. Tyuterev Andrey RUS +2.10; 18. Garbuzov Vladimir RUS +2.34; 19. Yurgaytis Aleksandr RUS + 6.46; 20. Bahrysnikov Andrey RUS +7.24; 21. Petukhov Aleksey RUS +7.40; 22. Faleev Artem RUS +8.09; 23. Kyukvin Dmitriy RUS +9.26; 24. Bizenkov Aleksey US +9.54; 25. Vakhotin Ivan RUS +11.08; 26. Stestopalos Dmitriy RUS +11.10; 27. Abramov Aleksandr RUS +11.18; 28. Ovchinnikov Alexey RUS +11.26; 29. Grishin Sergey RUS +11.28; 30. Smirnov Dmitriy RUS +11.33.