OSLO (NOR) – La 50 km mass a tecnica libera con possibilità di 4 cambi di sci, una volta tanto, nel leggendario Stadio di Holmenkollen non si traduce nella solita marcia di trasferimento ma fin dalle prime battute è ricca di colpi di scena. Quelli che manco ti immagini e fanno saltare ogni pronostico. Big in difficoltà: crolla Cologna; viene ripetutamente staccato Northug, che ogni volta torna sotto a rimorchio di Gjerdalen, molla quando il compagno di squadra perde colpi a sua volta ma riesce a riportarsi al terzo posto nelle ultime centinaia di metri. Così vince Legkov in volata e si riprende il pettorale giallo di leader di Coppa del mondo strappandolo a Cologna. Con i punti guadagnati negli sprint intermedi e al traguardo tocca quota 1233, 12 in più di Northug e 17 di Cologna.
Di immutato un Legkov sempre più autoritario e il fatto che Clara sia ancora il miglior azzurro e, in una volata a 5, finisca in coda. Fattore genetico confermato. E’ stato il più combattivo, ha ripetutamente cercato di creare la selezione, ma nello sprint non c’è proprio. Statico come un paracarro, gli mancano tutti i fondamentali della specialità. A cominciare dalla tattica. Con Zorzi accanto, forse, qualche rudimento potrebbe apprenderlo.
Ma Zorro, che avrebbe venduto l’anima al diavolo per poter chiudere la carriera, se non ai Mondiali, almeno in questo santuario del fondo, l’hanno lasciato a casa. Trattato come una pezza da piedi mentre altri li hanno portati in gita turistica per uno sprint in classico per cui non erano tagliati. E Clara, con questa carenza, ha perso una grande occasione. Un peccato: su un percorso tanto duro il podio gli spettava quasi di diritto per le sue qualità intrinseche e non soltanto per la combattività dimostrata.
Sempre in prima linea per strappare qualche punto ai traguardi intermedi, lottando con Legkov, Northug e Cologna, anche quando sarebbe stato più opportuno risparmiare energie restando nella pancia del gruppo. Le ha provate tutte: ogni suo allungo ha lasciato qualcuno per strada. Persino Cologna, rientrato dopo l’influenza sopravvalutando le proprie forze, che voleva spaccare anche le montagne. Tanto è vero che per un bel po’ di chilometri aveva mandato in fuga i connazionali Perl e Fischer che hanno trovato l’appoggio di Soedergren e avevano il compito di rendere più dura la gara e fargli da punto di appoggio quando avesse preso lui l’iniziativa.
Ma a tagliarlo fuori dai giochi è stato proprio Clara. Cologna (nella foto sotto ancora dietro Legkov) ha avuto un calo progressivo, crollando clamorosamente nel finale: soltanto 19°, rimediando più di 3 minuti in pochi chilometri, incapace di tenere il passo di chi, da dietro, come ha fatto Di Centa, gli era tornato sotto dopo aver perso a sua volta, con il gruppetto dei battistrada, anche la posizione che si era guadagnata in precedenza.
Per Giorgio, come ha scritto sul suo sito, “la storica 50 km di Oslo era la gara delle gare, che avevo preparato al meglio recandomi a Passo Lavazè per una settimana di allenamenti in quota. Alla vigilia sarei stato contento di entrare tra i primi 15 e con il 12° posto ho raggiunto il mio obiettivo. Oggi però mi sembra un peccato aver perso la fuga giusta di quel trenino di cinque atleti tra i quali il nostro Clara, bravissimo 5° all’arrivo. Penso che se fossi riuscito ad accodarmi sarei potuto arrivare tra i primi 10. Purtroppo, quando sono partiti, mi trovavo leggermente dietro e un po’ chiuso e non sono riuscito ad attaccarmi.
Nel quarto e quinto giro ho provato a recuperare il distacco che si era formato, a tratti da solo e a tratti insieme ad uno svedese e un russo. Mantenevo la distanza dal gruppetto di testa ma non riuscivo a recuperare. Ho sprecato tante energie; purtroppo, se non si prendono subito le code dei fuggiaschi, è difficile recuperare poiché il ritmo diventa sempre più alto e su un percorso tanto nervoso con continui saliscendi si spreca tantissimo. Infatti alla fine sono giunto al traguardo in crisi di fame.
Sono comunque contento, una gara durissima dal ritmo alto e continuo, che sicuramente mi è servita come preparazione per il minitour finale che si svolgerà la prossima settimana a Falun. Ripensandoci mi commuovo nel ricordare quanto tifo mi hanno fatto: chiamavano il mio nome, mi incitavano con vero affetto sportivo, che spettacolo! In particolare, in un punto della pista dove non c’era tanto pubblico, c’era una famiglia norvegese con una bambina, che ad ogni giro si sgolava a chiamarmi per farmi il tifo… Davvero commovente, un esempio del vero amore sportivo che questi paesi nordici hanno per lo sci di fondo. Bellissimo!!!”
Purtroppo, anche all’ultimo attacco di “Rollo” hanno resistito in tre: Legkov, Sundby ed Eliassen. Chernousov, che aveva perso le code, rientrando in discesa è rimasto attaccato ai battistrada con lo sputo e ha ripreso fiato. Poi, infilandosi fra i due norvegesi e sfruttando la scia di Legkov, ha avuto ancora la forza di arrivare secondo crollando subito dopo la linea del traguardo (nella foto i due russi abbracciati). Clara, invece di prendere una corsia e insistere su quella, si è fatto chiudere proprio sul rettilineo conclusivo per poi trovarsi tutto solo mentre gli altri seguivano Legkov in fila indiana, come vagoni dietro la locomotiva.
Il resto d’Italia sta nel 32° posto di David Hofer dopo un buon avvio, e nel ritiro di Dietmar Noeckler dopo un’ora e un quarto di corsa e dopo essersi portato nelle posizioni di testa.
Domani tocca alle donne: 30 km mass start. Questione fra Kowalczyk e le norvegesi. Per l’Italia in pista Virginia De Martin Topranin, Debora Agreiter e Marina Piller.
Classifica 50 km
1. Legkov Alexander 1983 RUS 2h07.32.9; 2. Sundby Martin Johnsrud 1984 NOR +1.2; 3. Chernousov Ilia 1986 RUS +1.9; 4. Eliassen Petter 1985 NOR +2.5; 5. Clara Roland 1985 ITA +2.8; 6. Northug Petter 1986 NOR +42.0; 7.Vylegzhanin Maxim 1982 RUS +42.8; 8. Richardsson Daniel 1982 SWE +42-9; 9. GjerdalenTord Asle 1983 NOR +49.1; 10. Roethe Sjur 1986 NOR +1.21.0; 11. Soedergren Anders 1977 SWE +1.21.4; 12. Di Centa Giorgio 1972 ITA +1.38.2; 13. Glavatskikh Konstantin 1985 RUS +2.09.11; 14. Semenov Michail 1986 BLR +2.04.9; 15. Japarov Dmitriy 1986 RUS +2.12.0; 16. Holund Hans Christer 1989 NOR +2.17.0; 17. Duvillard Robin 1983 FRA +2.40.7; 18. Khokhyakov Nikolay 1985 RUS+2.51.9; 19. Cologna Dario 1986 SUI +3.17.3; 20. Perl Curdin 1984 SUI +3.39.6; 21. Halfvarsson Calle 1989 SWE +3.45.2; 22. Sveen Simen Andreas 1988 NOR +3.48.5; 23. Magal Jiri 1977 CZE +3.49.2; 24. Hoffman Noah 1989 USA +3.52.9; 25. Bajcicak Martin 1976 SVK +4.36.7; 26. Yoshida Keishin 1987 JPN +4.38.6; 27. Kreczmer Maciej 1981 POL +5.01.1; 28. Fischer Remo 1981 SUI +5.11.5; 29. Kershaw Devon 1982 CAN +5.43.7; 30. Perrillat Boiteux Ivan 1985 FRA +5.58.1; 32. Hofer David 1983 ITA +6.31.4. Ritirato Noeckler Dietmar 1988 ITA