“ITALIAN TEAM MOLINARI– SMALL TEAM, GREAT RESULTS ! Sergio Bonaldi, Fabio Santus, Florian Kostner, Alan Martinelli, Simone Paredi, Antonella Confortola: grazie ai nostri sponsor e ai nostri tecnici Bormetti Fausto, Confortola Raffaele che hanno creduto in noi, ci hanno sostenuto nelle nostre battaglie e ci hanno preparato dei materiali velocissimi”.
Poche righe su Facebook che riassumono i meriti di chi, o direttamente sul campo o dietro le quinte, ha operato per il successo di Sergio Bonaldi nella FIS Marathon Cup, il circuito internazionale delle granfondo nelle quali il fondo italiano anni, ignorato per anni, ha dovuto farsi strada a spallate. Hanno iniziato le Fiamme Oro di Marco Selle con Zanetel e Cattaneo, ha continuato la Nazionale Lunghe Distanze. Dall’una e dall’altra parte, con atleti ingiustamente considerati “decotti”, l’arte di sapersi arrangiare tipicamente nostrana ha dimostrato come, senza disporre di grandi risorse, si possono ugualmente ottenere risultati in quantità industriale persino in un settore “inventato” dai nordici per eredità ancestrale,
E questo è avvenuto senza perdersi in chiacchiere, ma con programmazione oculata e con giuste motivazioni. Lo capissero i politici, conquisteremmo il mondo invece che rimediare figuracce…..
Un messaggio chiaro, dunque, quello inserito da Antonella Confortola su Facebook e che sintetizza un cammino che parte da lontano e, ancora una volta, si è concretizzato oggi nella Engadina SkiMarathon che chiudeva la stagione delle granfondo nel solito volatone vinto0 dal francese Pierre Guedon. Con gran sorpresa di Cristian Zorzi il quale, negli ultimi 3 metri, si è fatto infilare come quei galletti Valle Spluga che da queste parti un tempo andavano per la maggiore. Proprio lui che, in fatto di sprint, non è certo uno sprovveduto. Come possono testimoniarlo gli ori olimpici e mondiali. Ma si consola con una dichiarazione che gli fa onore: “Certo che volevo vincere, ma alla fine, Pierre era più veloce e più forte. Sono contento del mio secondo posto”.
Contento, non rassegnato, e ha ragione di esserlo per il semplice fatto che il francese non ha certo vinto per caso. Questa gara l’aveva studiata: “Non mi aspettavo di poter vincere oggi. E ‘ la mia gara e la mia seconda Engadin Skimarathon prima quindi sono ancora abbastanza inesperto quando si tratta di corse a lunga distanza. Ma è stata molto dura oggi e quando mi metto in una gara voglio anche vincere o salire almeno sul podio. Quindi ho cercato di andare con i più veloci. Mi hanno detto che, in caso di arrivo in volata, bisogna trovarsi nelle prime 5 posizioni. Così, quando si arrivato a 500 metri dal traguardo, mi sono messo in prima fila e sulla corsia di destra. Alla fine ho potuto giocare la mia carta di velocista e guadagnare centimetri preziosi nei riguardi del secondo. Sono davvero molto felice. L’Engadina è un luogo ideale per lo sci e mi è piaciuto molto correre qui”.
Quanto a Bonaldi, gli è bastato il 27° posto per mantenere il primo posto della classifica finale della quale era divenuto leader dopo un avvio di stagione piuttosto in sordina, messo alle spalle con il successo per distacco nella DolomitenLauf (foto) con 20 km di fuga solitaria, e con il volatone vincente nella Birkebeiner americana, con 4 italiani ai primi 4 posti!.
Questo sì che è stato un miracolo, per il semplice fatto che Bonaldi sprinter non è mai stato, anzi… Come ben sanno gli amici/avversari dello skiroll che in situazioni del genere con lui hanno vita facile. Però nel Wisconsin è riuscito a superarsi, entrando in una nuova dimensione che evidentemente ha ingigantito i suoi limiti strutturali e mentali e lo hanno rilanciato per il futuro. Che, per quanto riguarda lo skiroll, prevede i Mondiali in Germania.
Nello skiroll Bonaldi era entrato in punta di piedi, da biatleta scartato dalla nazionale, riciclandosi nella sezione di skiroll che l’ Esercito, unico fra i gruppi sportivi militari, aveva aperto aveva a Courmayeur, impostato inizialmente su Pession, Theodule e Anna Rosa, cui si sarebbe aggiunto Paredi. E dopo l’adeguata “gavetta”, iniziò la sua ascesa vincendo il titolo europeo (a destra), sulla salita del Sestriere, battendo in classico un mostro sacro come “Re Alfione” Di Gregorio.
Per lui quella odierna è stata una gara in tono minore, ma certamente non per colpe proprie. Di sicuro non era nella giornata migliore: la tensione, si sa, può avere un’influenza nefasta.anche su un duro bergamasco doc. Ma se a questo aggiungi qualche porcata da parte di qualche avversario, si riesce a capire il modesto piazzamento che avrebbe potuto togliergli il primato se il francese Benoit Chauvet fosse riuscito a recuperare i 71 punti di distacco che contava dall’azzurro. Doveva vincere o, al massimo, arrivare secondo, sperando che Bonaldi non andasse a punti. E’ invece arrivato 9°: troppo poco per ribaltare la classifica. E il “Bonni” è salito sul primo gradino del podio finale.
Un trionfo più che meritato ma che è stato messo a repentaglio da un altro francese, quel Christophe Perrillat che nell’ambiente non è certo considerato uno stinco di santo. La dimostrazione l’ha data a 5 km dal traguardo quando, viaggiando sulla scia di Bonaldi, ha zompato in avanti per superarlo e, nella manovra di sorpasso, gli ha tranciato di netto un bastoncino. Una mossa che, ovviamente, ha tolto di mezzo Bonaldi e aperto la strada al connazionale Chauvet.
Pensar male è un peccato ma qualche volta si indovina” diceva Andreotti che è uno che se ne intende…. Comunque l’azzurro ha rimediato un ricambio da Mario Sormani, vecchio fondista compaesano di Simone Paredi. Un bastoncino “da turismo”, purtroppo più corto e senza lacciolo che gli ha comunque permesso di riaccodarsi al gruppo ma ormai “secco” per l’inseguimento, tanto da finire in coda fra quanti hanno disputato la volata. A Chauvet , però, non è riuscito il sorpasso: superando per 2/10 Fabio Santus, non è andato oltre il 9° posto e ha chiuso la stagione a 227 punti contro i 271 del “Bonni”.
Soddisfatto anche Simone Paredi (foto), 12° nella volata di gruppo a 4 secondi dal vincitore. Come ha scritto anche lui su Facebook, “oggi le sensazioni erano buone sopratutto in salita…lottato nelle prime 5 posizioni fino all’ultimo km, poi nel lungo sprint ne ho persa qualcuna…lavoreremo anche in questo…adesso spero di partecipare alla Birke in Norvegia…”
In campo femminile ottavo posto per Antonella Confortola, che chiude il torneo al terzo posto dietro alla estone Tatjana Mannima e alla svizzera Seraina Boner, mentre la vittoria di giornata è andata alla finlandese Riita Liisa Roponen, reduce da ben 3 gare dei Mondiali, sulla stessa Boner e la francese Anouk Faivre Picon.
Tutte atlete del circuito della Coppa del Mondo convertite alle granfondo, oggi all’avanguardia di una massa di oltre 11 mila concorrenti (800 in più rispetto all’anno scorso) che hanno preso il via dal Maloja e fra i quali c’era anche l’ormai famosa Pippa Middleton che, a quanto pare, si è fatta le ossa alla Vasaloppet 2012 e ci ha preso gusto trovando una bella giornata di sole quando il meteo aveva previsto una massiccia caduta di neve.
Tutti atleti, maschi e femmine, che meritano rispetto anche da parte di chi è abituato a considerarli con la puzza al naso. Non per niente, in Trentino, c’era stato più d’uno che si era battuto perché Zorzi e la Confortola (nella foto a destra sul podio) potessero congedarsi dai propri tifosi nelle gare più lunghe dei Mondiali, rispettivamente la 50 e la 30 km. Visto come sono andate per i “titolari” della nazionale maggiore, non avrebbero certamente sfigurato. Ci si sarebbe potuto scommettere.
Fortunatamente per loro hanno incontrato sponsor bergamaschi, come Molinari e Bettineschi, che hanno permesso alla nazionale delle lunghe distanze di disputare la Fis Marathon Cup in condizioni quantomeno dignitose per fronteggiare una concorrenza straniera che di anno in anno diventa sempre più ricca e organizzata. Non sente la crisi economica, a quanto pare.
Una boccata di ossigeno che non solo ha consentito a questo gruppetto di disperati coraggiosi di non soccombere, ma addirittura di trionfare di fronte ad avversari che, come capitò alle truppe austriache nella prima guerra mondiale, adesso “risalgono in disordine le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”. Cicli e ricicli della storia, insomma, anche in un campo ben diverso da quelli di battaglia.
CLASSIFICA MASCHILE
1. Guedon Pierre FRA 1h28.19.60; 2. Zorzi Cristian ITA 1h28.20.10; 3. Perrillat Christophe FRA 1h28.20.60; 4. Fischer Remo SUI 1h28.21.00; 5. Hammer Martin NOR 1h28.21.60; 6. Tambornino Eligius SUI 1h28.21.80; 7. Duvillard Robin FRA 1h28.22.30; 8. Novak Petr CZE 1h.28.22.70; 9. Chauvet Benoit FRA 1h28.23.40; 10. Santus Fabio ITA 1h28.23.60; 11. Furger Roman SUI 1h28.23.70; 12. Paredi Simone ITA 1h28.24.10; 13. Agnellet Gerard FRA 1h28.24,.20; 14. Inniger Mathias SUI 1h28.25.00; 15. Kaeser Erwan SUI 1h28.25.40; 16. Jaeger Martin SUI 1h.28.25.70; 17. Ivanou Aliaksei BLR 1h28.25.80; 18. Livers Toni SUI 1h28.27.20; 19. Perrillat Boiteux Ivan FRA 1h.28.28.00; 20. Koukal Martin CZE 1h28.29.10; 21. Suter Thomas SUI 1h28.31.20; 22. Moriggl Thomas ITA 1h28.32.30; 23. Bajcicak Martin SVK 1h28.32.70; 24. Alypov Ivan RUS 1.28.33.00; 25. Liebsch Mattew USA 1h28.35.30; 26. Bonaldi Sergio ITA 1h28.36.00; 27. Danuser Dajan SUI 1h28.44.80; 28.1h29.24.00 Vestbo Thomas NOR qh29.14.50; 29. Schaad Fabian SUI 1h2923.30; 30. Martinelli Alan ITA 1h29.23.40; 33. Kostner Florian ITA 1h29.24.20
CLASSIFICA FEMMINILE
1. Roponen Riitta-Liisa FIN 1h29.52.30; 2. Boner Seraina SUI 1h. 32.04.30; 3. Faivre Picon Anouk FRA 1h32.24.30; 4. Imoberdorf Rahel SUI 1h33.32.40; 5. Bourgeois Celia FRA 1h33.50.20; 6. Christa SUI 1h34.17.10; 7.Mueller Jessica GER 1h34.30.50; 8.Confortola Antonella ITA 1h35.08.50; 9. Mannima Tatiana EST 1h35.37.00; 10. Badilatti Ursina SUI 1h35.55.60; 11. Trachsel Doris SUI 1h35.56.90; 12. Santer Stephanie ITA 1h36.37.90; 13. Lang-Hitzer Kathrin GER 1h37.07.80; 14. Leonardi-Cortesi Natascia SUI 1h.37.35.50; 15. Gasparin Aita SUI 1h39.08.70; 16. Mutscheller Sigrid GER 1h39.09.80; 17. Dewaele Marine FR 1h39.24.40; 18. Muller Natalia SUI 1h3931.70; 19. Carlen Chantal SUI 1h39.55.40; 20. Egger Jennifer SUI 1h40.18.90; 21. Eriksen Linn NOR 1h41.02.90; 22. Peyssey Iris FRA 1.41.03.90; 23. Dreissigacker Hannah USA 1.41.06.50; 24. Vollum Boe Julie NOR 1h42.37.60; 25. Jaeger Barbara SUI 2h42.38.90; 26. Sprecher Stefanie SUI 1.452.52.70; 27. Heim Flurina SUI 1h45.14.30; 28. Tyldum Elise Aunet NOR 1h45.5850; 29. Morkovkina Elena RUS 1h47.03.60; 30. Bakketun Kjersti Solvoll NOR 1h47.07.70