Cosa loro: quando sono in pista le norvegesi non ce n’è per nessuno. Assente la polacca Justyna Kowalczyk che non è in gran forma e su una pista così impegnativa paga le sue carenze tecniche, era scontato che la 10 km a skating con partenze individuali se la giocassero Marit Bjoergen e Therese Johaug, le due primedonne.
E così è stato, le altre hanno fatto da contorno. Solo che le parti in questa si sono invertite e sul primo gradino del podio non è salita la “record woman” ma la biondina piccoletta carina, più giovane che ha fatto valere le sue doti di scatto su un percorso che richiede continui cambiamenti di ritmo e presenta una salita dove il rapporto peso/potenza contribuisce a fare la differenza. Come era stato del resto sulla micidiale salita di Davos, dove comunque la Bjoeergen era assente e la Johaug aveva piegato la resistenza della polacca.
Praticamente le due norvegesi hanno marciato allo stesso passo soltanto per il primo tratto di gara, dalla partenza al km 1,8 dove è piazzato il controllo chilometrico dell’anello di 5 km e Bjoergen era davanti per un solo decimo di secondo. Da lì in poi ha perso gradualmente terreno rispetto alla connazionale che, essendo partita dopo di lei, aveva quantomeno il vantaggio di poter impostare la propria corsa sui tempi delle avversarie. Alla fine è arrivata stravolta ma vincente per 10 secondi, portandosi in scia l’altra norvegese Steira, partita un minuto prima di lei e raggiunta a 2/3 di gara. E’ stata la stessa compagna, all’arrivo, a cercare di sollevarla dalla neve dove si era lasciata cadere dopo aver superato il traguardo‘
Al terzo posto, a poco più di mezzo minuto, si è piazzata la russa Tchekaleva che per 5/10 di secondo ha avuto la meglio sulla tedesca Goessner, più nota come biathleta ma che alla notevole abilità nel tiro accomuna una gran bravura anche nello sci, come del resto la finlandese Maekaerainen 14/a arrivata. Tanto è vero che era stata schierata nelle staffette tedesche che ai Mondiali di Liberec e alle Olimpiadi di Vancouver hanno conquistato il secondo posto alle spalle delle norvegesi e sarà nuovamente in campo anche giovedì.
Fra le azzurre Marina Piller (foto) non ha ripetuto la bella prova di Davos, dove sulla stessa distanza e su un percorso altrettanto duro e tecnico si era piazzata al settimo posto. Giornata storta che ha commentato così: “Non sono soddisfatta poiché potevo fare molto di più. La cosa che mi ha dato più fastidio è aver avuto un mal di gambe improvviso dopo poche pattinate. Forse sono partita troppo veloce, anche se non mi sembra. Adesso bisognerà valutare con i tecnici la mia presenza alla staffetta“.
Miglior azzurra di giornata è stata Debora Agreiter (a destra), sedicesima con un distacco di 1.15.6. Ha avuto problemi di salute, non poteva far di più. “È il mio primo Mondiale ed ero un po’ agitata; dovevo ambientarmi e sbloccarmi, ma sono contentissima del mio risultato e della prestazione che ho fatto anche perché il livello delle atlete era molto alto. Adesso mi sento molto meglio anche fisicamente, sto recuperando dall’influenza. Questo sedicesimo posto mondiale, ad una così giovane età, mi dà grandi motivazioni per il futuro”.
E’ andata peggio a Veronica Cavallar (sotto) 35/a a 2.03.1 (“è stata una gara durissima dall’inizio alla fine e più di così non riuscivo a fare. Ho cercato di tenere duro e di fare quello che mi dicevano gli allenatore, ma si vede che attualmente questo è il mio livello. A questo punto non credo di avere posto nella staffetta, e per la 30 km vedremo”), e a Ilaria Debertolis (sotto), 3 posizioni e 10 secondi dopo di lei (“Oggi non ho fatto una buona gara, ho fatto una fatica enorme, avevo le gambe durissime e per fare un buon risultato su questa pista bisogna stare davvero bene. Il Team Sprint è una gara breve, ma fisicamente dura e forse io e Marina abbiamo pagato la fatica; ci resta comunque quel quinto posto che mi rende molto felice. La 30 km sicuramente non la farò, mentre per la staffetta aspettiamo le decisioni dei tecnici”).
Non c’è dunque da meravigliarsi: la situazione del fondo femminile italiano dopo il ritiro di Follis, Longa e Genuin è purtroppo questa. Una precisa scelta di vita. La prima fa la pizzaiola a Gressoney, la seconda è in Spagna, mentre la Longa, che presta servizio come guardia di Finanza al Passo del Foscagno, in questa occasion è tornata nell’ambiente nella sua nuova veste di voce tecnica femminile nelle telecronache Eurosport in appoggio a Silvano Gadin e Fulvio Valbusa. .E se la cava altrettanto bene che con gli sci
Domani alle 12,45 la lotta contro il cronometro tocca ai maschi, impegnati nella 15 km a skating con partenze individuali. In pista per l’Italia Thomas Moriggl, Fabio Clementi, David Hofer e Roland Clara.
IL COMMENTO DI SILVIO FAUNER – DIRETTORE TECNICO DELLA NAZIONALE
Marina e Ilaria sicuramente hanno pagato il Team Sprint di domenica poiché è stata una gara dura e con neve pesante. I giorni di recupero non sono tanti e non tutte le atlete recuperano allo stesso modo. Per gli uomini è diverso, perché fanno gare più tattiche rispetto alle donne che, al contrario, fuori dal cancelletto danno il massimo per tutta la corsa. E’ presto per dire chi sarà esclusa dalla staffetta; dobbiamo analizzare i singoli tratti di gara perché i km da percorrere singolarmente sono 5 e non 10 come stamattina. Inoltre la prima parte è in tecnica classica e dovremo trovare un’atleta con caratteristiche adeguate. Veronica sta disputando una stagione in cui, pur facendo discrete gare, non è ancora riuscita a dare l’accelerata decisiva. Debora ha fatto una gara molto positiva. Marina doveva riconfermare il risultato di Davos e, essendo vicino alle prime 15, ha disputato un’ottima prova.
Per la gara di domani non c’è l’ansia da medaglia poiché sanno che possono giocarsela con tutti gli altri; c’è la giusta tensione, ma non per la medaglia. Hofer e Clara sono motivati, ma sarà il campo a dire la verità. Le piste sono belle e difficili, come è giusto che siano in un campionato del mondo.
Classifica 10 km TL individuale
1. Johaug Therese 1988 NOR 25.23.4; 2. Bjoergen Maerit 1980 NOR +10.2; 3. Tchekaleva Yulia 1984 RUS +32.7; 4. Goessner Miriam 1990 GER +33.2; 5. Stephen Elizabeth 1987 USA +41.2; 6. Weng Heidi 1991 NOR +43.2; 7. Kalla Charlotte 1987 SWE +45.6; 8. Roponen Riitta-Liisa 1978 FIN +49.3; 9. Steira Kristin Stoermer 1984 NOR +1.01.6; 10. Hugue Coraline 1984 FRA +1.02.8; 11. Zeller Katrin 1979 GER +1.03.2; 12. Sarasoja-Lilja Riikka 1982 FIN +1.03.7; 13. Guschina Mariya 1989 RUS +1.07.0; 14. Maekaeraeinen Kaisa 1983 FIN +1.10.5; 15. Lahteenmaki Krista 1990 FIN +1.12.0; 16. Agreiter Debora 1991 ITA +1.15.6; 17. Haag Anna 1986 SWE +1.17.1; 18. Faivre Picon Anouk 1986 FRA +1.22.9; 19. Wiken Emma 1989 SWE +1.25.7; 20. Piller Marina 1984 ITA +1.26.0; Jean Aurore 1985 FRA +1.27.2; 22. Shevchenko Valentina 19875 UKR +1.29.8; 23. Diggins Jessica 1991 USA +1.32.4; 24. Herrmann Denise 1988 GER +1.32.8; 25. Fessel Nicole 1983 GER +1.36.3; 26. Stadlober Teresa 1993 AUT +1.37.4; 27. Brooks Holly 1982 USA +1.40.3; 28. Rudakova Ekaterina 1984 BLR +1.45.3; 29. Orgue Laura 1986 SPA +1.51.9; 30.Randall Kikkan 1982 USA +1.54.4; 35. Cavallar Veronica 1983 ITA +2.03.1; 39. Debertolis Ilaria 1989 ITA +2.13.5
LE INTERVISTE DEL PODIO
Therese Johaug (oro)
Oggi per me è una grande giornata, ho realizzato il mio sogno e sono fiera di me e del risultato che ho ottenuto. Questa mattina mi sono svegliata con delle sensazioni positive in merito alla gara, l’allenamento di ieri è andato bene e quindi sentivo di dover dare tutto per il podio. Ho fatto del mio meglio e quando mi hanno detto che ero a sei secondi dalla “regina del fondo” Marit ho spinto al massimo perché ho capito che ce l’avrei fatta. Non ho riscontrato difficoltà durante la gara, sono molto in forma e ho lottato su tutto il percorso. Con il team femminile norvegese abbiamo vinto sette medaglie, siamo una squadra unita, collaboriamo tra noi, ci alleniamo tanto insieme e ci motiviamo. Durante la gara Kristin (Steira) ha corso per un tratto vicino a me e mi ha incoraggiata. Per quanto riguarda la staffetta credo che le squadre più forti siano Svezia, Finlandia e Germania, vedremo come andrà la gara e daremo sicuramente il meglio di noi anche se tutto è possibile.
Marit Bjoergen (argento)
Sono molto contenta dell’argento di oggi, ci siamo allenate moltissimo e come squadra siamo decisamente fiere di questo risultato. Sono molto felice per Therese, era motivata e voleva veramente arrivare al podio. Ho capito che avrebbe vinto quando la differenza tra noi era di soli due secondi e lei ha lottato duramente soprattutto nell’ultimo tratto del tracciato. Per quanto riguarda la squadra svedese penso che Charlotte Kalla avrebbe potuto fare molto anche perché è partita bene, ma non è riuscita a dare il meglio di sé. La prossima gara che ci aspetta è la staffetta, sappiamo di essere tra le favorite, ma tutto può succedere. Per questo tutto deve essere perfetto e il livello della squadra deve essere altissimo. Le squadre finlandese, svedese, tedesca e russa stanno lavorando tanto e sono temibili in questo tipo di gara, quindi dobbiamo essere preparati a dare il meglio.
Yulia Tchekaleva (bronzo)
Come squadra femminile, questa è la prima medaglia che vinciamo dal 2007 e sono chiaramente felicissima. In questi Campionati del Mondo la Russia sta facendo molto bene, Nikita Kriukov ha vinto due medaglie d’oro e per tutti noi è fonte di motivazione e speranza per i prossimi giorni. Oggi sono riuscita a fare una buona gara, ero concentrata fin dai primi metri e gli allenatori hanno continuato ad aggiornarmi sui distacchi accumulati. Negli ultimi 200 metri ho forzato al massimo perché sapevo che la Goessner aveva fatto un tempo strepitoso.
(Testo delle interviste e foto Newspower Canon)