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Salto

L’americana Sarah Hendrickson oro nel salto. Evelyn Insam ottava e prima delle azzurre

Avvincente è un aggettivo che forse non riesce a rendere l’idea della prova mondiale di salto dal trampolino femminile che si è conclusa nel tardo pomeriggio allo stadio Dal Ben di Predazzo. Un pomeriggio nella neve che non ha fatto altro che dare un tocco di magia in più alla spettacolare visione delle “libellule” in volo, in una simmetria ed eleganza che rasentano la perfezione. Entrambe le prove sono state un susseguirsi di emozioni e di cambi in testa alla classifica. Alla fine però la regina è lei, Sarah Hendrickson, lo yankee-scricciolo dagli occhioni da cerbiatto che ha infuocato gli spalti e per 5/10 di punto regalato uno splendido oro agli Stati Uniti con un salto da 106m..
Una medaglia un po’ italiana (e trentina) comunque, visto che il tecnico del Team USA, Paolo Bernardi, parlasalto Hendrickson la nostra lingua. Alle sue spalle la giapponese Sara Takanashi, giovane talento che fino all’ultimo ha combattuto con la Hendrickson per quell’oro che poi le è sfuggito per… un paio di metri. Terza l’austriaca Jacqueline Seifriedsberger, i 104m dell’ultimo salto non le sono bastati per salire sul gradino più alto del podio. Prima delle azzurre Evelyn Insam, ottava.
 Si sperava di più dalle italiane che da mesi si stanno allenando per i Campionati Mondiali a Predazzo, il loro trampolino di casa. Per caricarsi al massimo Elena Runggaldier e Evelyn Insam avevano rinunciato alla gara svoltasi lo scorso fine settimana a Ljubno, Slovenia. Nei salti di prova, avvenuti nella giornata di ieri, le due saltatrici avevano dimostrato di essere in ottima forma, specialmente Elena Runggaldier che sta ritrovando gara dopo gara il passo che le permise due anni di vincere l’argento iridato a Oslo
Si può dire lo stesso riguardo alla saltatrice di 15 anni Manuela Malsiner, entrata in squadra a partire da quest’anno, che si trova in un continuo miglioramento fisico. Roberta D´Agostina è riuscita in questa stagione a migliorare in modo eccezionale la propria tecnica di salto, ma le sue prestazioni rimangono purtroppo poco costanti.
Oggi Evelyn, Elena, Roberta e Manuela Malsiner dovevano dimostrare tutto il loro talento dando il massimo. Sfortunatamente non è andato tutto secondo i piani: per Evelyn è arrivato l’ottavo posto , mentre la ormai ex vice campionessa Elena ha raggiunto il dodicesimo posto.
salto InsamA Evelyn (foto), dopo un ottimo primo salto (96,5 m), è mancato quel qualcosa in più nel successivo salto di 92,5 metri ed è comunque soddisfattaNella prima manche Elena è stata penalizzata dalle pessime condizioni meteo. A causa di una copiosa ed improvvisa tormenta di neve con vento sfavorevole il primo salto non era stato soddisfacente (89 m) mentre nel secondo ha migliorato la propria posizione con una salto di 93 metri.
Grande gioia per Manuela Malsiner,  la più giovane saltatrice in gara. E’ riuscita a qualificarsi per la seconda manche con un salto da 87 metri, distanza che è stata in grado di ripetere anche nel seguente salto conquistando il 29esimo posto finale. Un po´ di delusione invece per Roberta, che con un salto di 85 metri non è si è qualificata per la manche finale per soli dieci centesimi di punto.
La classifica
 1 HENDRICKSON Sarah  1994  USA   106.0  103.0  253.7
 2 TAKANASHI Sara  1996  JPN   104.5  103.0  251.0
 3 SEIFRIEDSBERGER Jacqueline  1991  AUT   104.0  98.5  237.2
 4 MATTEL Coline  1995  FRA   102.0  95.5  229.5
 5 VOGT Carina  1992  GER   99.5  96.0  225.4
 6 JEROME Jessica  1987  USA   100.0  98.0  224.9
 7 SAGEN Anette  1985  NOR   97.0  94.5  213.3
 8 INSAM Evelyn  1994  ITA   96.0  92.5  210.5
 9 HOELZL Chiara  1997  AUT   95.5  94.5  204.3
 10 KYKKAENEN Julia  1994  FIN   92.5  90.0  203.2
 12 RUNGGALDIER Elena  1990  ITA   89.0  93.0  200.9
 29 MALSINER Manuela  1997  ITA   87.0  87.0  165.8
 31 D’AGOSTINA Roberta  1991  ITA   85.0    81.5
Le interviste
SARAH HENDRICKSON  – Sono davvero senza parole oggi, sono così felice. Diventare campionessa mondiale è sempre stato uno dei miei sogni. Dopo il primo salto non ero ancora convinta di poter vincere, anche a causa delle cattive condizioni meteo, ma poi ho riconquistato fiducia. Quando sono atterrata la mia squadra mi ha sollevata prima che potessi vedere il numero 1 sullo schermo, dalle loro reazioni ho capito di aver vinto. Sara Takanashi ha lavorato duro durante tutto l’inverno e ha fatto una grande gara; batterla era uno dei miei obiettivi. Questa medaglia è una vera conquista. Predazzo è il paese natale del mio allenatore e sono felice di poter condividere questo momento con lui. È un coach eccezionale. Questa sera dormo, ho speso un sacco di energia. Starò con la mia famiglia e mi godrò il momento.

SARA TAKANASHI – Ho fatto del mio meglio in questa gara e sono molto felice della mia medaglia d’argento. Ammiro davvero Sarah Hendrickson, penso abbia fatto davvero un bel lavoro. Amo la Val di Fiemme, è così bella. Gli organizzatori sono molto professionali, hanno fatto un ottimo lavoro. Il trampolino era perfetto.

JAQUELINE SEIFRIEDSBERGER  – Mi sono allenata molto, ma competere con Sarah Hendrickson e Sara Takanashi era troppo difficile. Sono solo contenta della mia medaglia di bronzo”.

salto  MalsinerMANUELA MALSINER – Non me l’aspettavo affatto e adesso sono veramente felicissima. Si può sempre migliorare, ma per il momento sono contenta perché ho appena 15 anni. All’inizio non pensavo neanche di partecipare perché sono molto giovane. Ma quando me l’hanno detto è stata una gioia immensa, il momento più bello della mia vita. Ero un po’ emozionata oggi ma è andata bene. In squadra mi trovo molto bene, le mie compagne sono tutte più grandi ma per me sono il mio mito, anche se cerco di fare la mia strada. Più che mascotte mi sento già una di loro, anche se sono la più piccola e loro scherzano molto con me e questo mi fa sentire ancora più parte di questa squadra.

ELENA RUNGGALDIER  – Il secondo salto era meglio, peccato per il primo poiché ho staccato veramente tardi e poi mi mancava l’altezza necessaria, ma sono contenta per il mio 12° posto. Sicuramente in prova ho saltato meglio, però la prova è prova e la gara è gara. Direi che nel primo salto ero troppo emozionata ed essere tesa non fa parte di me. L’atmosfera di due anni fa ad Oslo era diversa e anche il salto è cambiato in meglio. Sarah Hendrickson ha meritato la vittoria perché è stata costante, ha saltato bene tutto l’anno. Questo non è il mio trampolino preferito ma comunque ho dato il massimo nei miei salti. Anche Evelyn ha saltato bene e speriamo di poter far meglio nella prova a squadre.

EVELYN INSAM – Sono contenta per la gara di oggi, mi sono divertita. Gli allenamenti non sono andati così bene però sono comunque riuscita a fare due buoni salti e sono soddisfatta, anche se nel secondo salto mancava un po’ di fluidità. Il livello di tutte le atlete è cresciuto e la lotta per il podio è sempre più serrata. Domenica ci sarà la gara di salto misto e con 8 salti può succedere qualunque cosa, speriamo di divertirci. Il rapporto con l’allenatore è ottimo e ci troviamo molto bene con lui.”

PAOLO BERNARDI – ALLENATORE TEAM USA
Il nostro budget è limitato poiché il 70% va speso in viaggi, voli e stipendi e il 30% per le attività, e spessosalto Hendrickson Bernardi02 siamo costretti a chiedere un contributo agli atleti per acquistare materiale. E’ la seconda medaglia d’oro in tre edizioni, nella prima è stata vinta dalla mia atleta Lindsey Van, la seconda da Daniela Iraschko, che è infortunata, e la terza da Sarah Hendrickson, un’altra delle mie atlete. Il salto è uno sport di nicchia ma, avendo vinto anche quest’anno gare importanti speriamo di ottenere fondi per allargare lo staff. Sarah è una di quelle atlete uniche, è come Tomba per la discesa, una persona speciale che con l’allenamento riesce ad ottenere grandi risultati anche in momenti difficili. Mi sento molto soddisfatto perché sono un professionista, non importa da dove proviene l’atleta, ma ciò che m’interessa è la qualità e lo spessore. Sono un po’ apolide, ma ho Predazzo nel cuore. Quello che ho trovato negli USA mi ha aiutato ad andare avanti, quello che ho fatto in Italia mi è servito per arrivare dove sono adesso, quindi è tutto in movimento. Chi vivrà vedrà, un giorno magari tornerò con l’Italia.

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