ASIAGO (VI) – Una bella giornata di sole che ha cominciato a scaldare le piste della Golf Arena solo a gare concluse: meglio di così proprio non poteva iniziare la Master World Cup, e cioè i Mondiali Master introdotti ieri con Rigoni e la conferenza stampa con un personaggio di eccezione: il campione norvegese Bjoern Dahlie che vediamo nella foto con le medaglie dei Mondiali fra “Spillo” Rigoni e Fabrizio Dalle Ave. Il più grande fondista di tutti i tempi che ad Asiago è particolarmente legato poiché proprio qui ha cominciato la sua carriera, e ora è il testimonial ufficiale del Mondiale “over 30” ospitato per la quarta volta dall’Italia dopo Dobbiaco, Folgaria e Brusson.Partecipò ai Mondiali Juniores 1987, quand’era ancora un ragazzo. “Ero qui tra queste bellissime colline e questi paesaggi straordinari. E sono onorato di esserci tornato. Il mondo dell’agonismo è cambiato, anche perché è cambiata la tipologia delle competizioni. Io credo, però, che tutto questo mutare abbia portato un ampliamento dell’utenza di questo sport ingrandendo di molto l’interesse delle persone, soprattutto in Europa: sono convinto che ci siano molti più sciatori adesso che in passato”.
E a chi gli chiede di ricordare la staffetta persa per un soffio nel ’94 a Lillehammer contro gli italiani, Daehlie sorride e cita l’amico Silvio Fauner, che l’ha battuto in volata, ammutolendo centinaia di suoi connazionali certi della vittoria sulla pista di casa. “Quando ci vediamo ci sorridiamo a vicenda. E’ vero: ogni tanto ci penso a quella gara, ma non più troppo spesso, oramai quella è storia”.
Una storia che si riassume in 12 medaglie olimpiche (8 ori e 4 argenti, uno dei soli 6 atleti che hanno vinto tre medaglie d’oro negli sport invernali in altrettante edizioni consecutive dei Giochi olimpici), 17 medaglie mondiali (9 ori, 5 argenti, 3 bronzi), 6 Coppe del Mondo assolute (1992, 1993, 1995, 1996, 1997, 1999) con 46 vittorie individuali, record superato solo dalla connazionale Marit Bjoergen tuttora in attività, e due Coppe dello sprint (1997, 1999).
Un monumento, insomma, che da atleta si è trasformato in imprenditore con una propria linea di abbigliamento da gara e prodotti per il fondo. E, in Norvegia, è il venditore delle scioline Rode, che sono proprio di Asiago. Dove, dopo i Mondiali Juniores che hanno avviato Daehlie sulla strada della gloria, il fondo al massimo livello ha fatto tappa per 9 volte fra Coppa del Mondo e Tour de Ski.
Segno che ha trovato l’ambiente ideale, come ha specificato il sindaco Andrea Gios che è anche il presidente del Comitato Organizzatore Locale di questa MWC Asiago 2013. “Quando si è pensato ad organizzare e proporre Asiago per questo evento lo si è fatto con una logica ben precisa: siamo un luogo vocato allo sci nordico e abbiamo voluto farlo vedere agli appassionati più veri; tanto è vero che in questi giorni siamo immersi in una manifestazione che sta animando la nostra città di grande voglia di fare sport. Basta camminare in centro per vedere appassionati provenienti da tutto il mondo con lo zaino e con gli sci che trasmettono entusiasmo a tutto l’Altopiano di Asiago; e questo grazie alla forza del volontariato, 200 persone coordinate dal Gruppo Sportivo Alpini Asiago e dall’Unione Sportiva Asiago Sci”.
Un’idea partita nel 2009, ha spiegato Alessandro Rigoni, presidente esecutivo della Master World Cup Asiago 2013, nella quale si è creduto fin dall’inizio, nella certezza di portare nel mondo l’immagine di un altopiano nel quale il fondo è di casa. Fa parte del DNA. E questo è stato reso possibile dalla sinergia dei due sci club: Unione Sportiva Asiago Sci e Gruppo Sportivo Alpini. Il primo avvia e cresce i ragazzini, il secondo li fa continuare in età più matura.
Ne è uscita una manifestazione – ha spiegato il direttore di gara Sergio Rigoni – che coinvolge più di 1180 atleti, dei quali la metà scende in pista ogni giorno, con lunedì 18 febbraio giornata clou. Fra mattino e pomeriggio, saranno tutti di scena in classico o a skating, mentre nelle altre giornate le due tecniche si alternano. Categorie differenziate per età e per sesso; ogni cinque minuti ne parte una.
Come ha precisato Giacomo Camozzini, direttore nazionale della MWC, si tratta del mondiale che in assoluto vanta il più alto numero di iscritti stranieri, ben 960, ai quali si contrappongono 233 italiani, il quarto in termini assoluti di partecipanti nella storia della manifestazione. Tra le presenze spiccano una donna islandese, unica iscritta di quei luoghi, 4 iraniani, 13 australiani, un plotone di americani. Ventitré sono invece gli atleti “over 80” con il decano statunitense Finn Hajes, classe 1924, a guidare questa speciale pattuglia. Ogni giorno in palio 24 medaglie d’oro, il doppio lunedì 18: il “Big Monday” vedrà quasi tutti gli atleti in gara. Nel complesso l’assegnazione complessiva di medaglie toccherà quota 600, a livello individuale, cui vanno ad aggiungersi le 168 riservate alle staffette. Quanto alle premiazioni, sono effettuate nella tensostruttura PalaCeccato, in pieno centro, ogni pomeriggio.
La Fisi era rappresentata da Guido Carli, assessore ad Asiago e consigliere federale referente per il fondo il quale, di fronte al successo registrato dalla manifestazione, qualche sassolino ha voluto toglierselo nei confronti di quanti avevano avanzato critiche di fronte al progetto della pista che ha riportato il fondo in piena città, con omologazione internazionale: un anello di 3 km, metà del quale, illuminato e con le tubazioni per l’innevamento artificiale, che corre in mezzo al parco Mille Pini. (Fotoservizio: Giacomello)
Con Bjorn Daehlie testimonial e i Mondiali Master Asiago rilancia il fondo
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