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Il fondo tricolore sulla pista di Valbondione incentivo per il turismo dell’Alta Valseriana

VALBONDIONE (BG) – Per una volta tanto, lo sci di fondo torna alle origini, a quel tifo da stadio che ha reso partecipi generazioni del passato per i quali era motivo d’incontro, ma sconosciuto ai giovani d’oggi che vivono in quel mondo tutto loro che si isola nella tecnologia delle playstation e dei telefonini e ammennicoli del genere piuttosto che in quelle accese partite di scopa che servivano anche per fare gruppo, e venivano addestrati perché la fatica di questo sport fosse affrontata con passione e voglia di emergere.

pellegrino pasiniUn tuffo all’indietro, dunque, il fine settimana con la Coppa Italia del sabato riservata al poco che resta dei gruppi sportivi militari (15 su 42 partenti fra i maschi,  con  Dietmar Noeckler vincente per soli 4/100 su Fabrizio Clementi, 13 su 23 fra le donne, comprese 4 polacche, fra le quali Polina Maciusek si è imposta per 49/100 su Marina Piller)) e con il campionato italiano assoluto dello sprint (37 e 21).

Che è stato fondamentale per l’assegnazione del titolo tricolore, ma anche ultimo esame in vista della scelta definitiva per i Mondiali di Fiemme 2013. Che sono fra un mese, legati a speranze di ben figurare più che a certezze di medaglia.

Teatro di gara l’anello di Casa Corti (foto in basso) perfettamente livellato, velocissimo, con una salitella a metà percorso, non selettiva ma comunque tale da spezzare ritmo e fiato, con un lungo rettilineo finale dal quale si può seguire la corsa in tutto il suo sviluppo. Spettacolare, dunque. Folto pubblico assiepato (più di 1.500 persone) a bordo pista, senza contare il mini esercito di cuccioli e baby presenti per disputare la prova di circuito provinciale.

sprint premiazione 2“Una pista perfetta per gare di questo tipo, ha detto Silvio Fauner, il DT della nazionale intervenuto con il sprint  podio M e Fcapo allenatore Gianfranco Pizio. Per la squadra si è trattato di un test importante, questa settimana partiremo per Sochi e poi faremo le valutazioni del caso, ma le indicazioni che abbiamo tratto da questa gara sono importanti. Non sono momenti facili per il fondo azzurro, dall’83 all’88 registriamo una specie di vuoto generazionale, mentre possiamo contare su atleti più giovani molto promettenti, dallo stesso Pellegrino a Debora Agreiter, ad esempio”. Lo dimostrano le medaglie dei recenti Mondiali Under 23.

E’ stata anche l’occasione creata per festeggiare Renato Pasini che a fine stagione chiuderà la carriera per fare quello che da sente dentro da un po’ di tempo, e cioè allenare i ragazzini dell’Alta Valseriana “cercando di dare a loro tutto quello che a suo tempo è stato dato a me e che mi ha permesso di diventare quello che sono”. Spirito di servizio: cosa rara di questi tempi. Una decisione presa d’accordo con la Forestale, il suo gruppo sportivo al quale ha dato tanto. In sintesi campionato mondiale 2007 del Team sprint, con Cristiansprint pasini Zorzi a Liberec (Repubblica Ceca), 7 podi in Coppa del Mondo, con due vittorie individuali, 3 titoli italiani e la partecipazione a due Olimpiadi, Torino 2006 e Vancouver 2010.

Lo aveva detto la sera precedente nella festa organizzata al palasport, lo ha ripetuto ai suoi tifosi a fine corsa durante la premiazione, ringraziando quanti sono intervenuti a questo campionato e chi lo ha organizzato, gli sci club Gromo e 13 Cusone. Osannato ovviamente dal Fans Club che condivide con Fabio Santus che, per l’occasione, ha riproposto il suo gazebo dove non mancano mai assaggi di salumi e formaggelle con un sorso di buon vino accompagnato dalla vivacità dell’inesauribile Manfri. Uno tipo Duracell, la pila che non si scarica mai. Altri gazebo li avevano predisposti il suo sponsor storico Edilmora, lo sci club 13 Clusone (dolci e the bollente a volontà), e gli alpini (vin brulé d’ordinanza). Con il freddo che c’era, una pacchia per tutti.

sprint pistaPer lui, invece, all’arrivo lo aspettava una sdraio con giornale, sigaro e una copertina da stendere sulle gambe e un bicchiere di the bollente. Mancavano solo le pantofole: se si va a guardare quello che fa ancora papà Alfredo (classe 1948, 40° nell’individuale a tecnica classica della vigilia), per quelle ci sarà tempo.

Una pausa meritata, che gli è servita giusto per tirare il fiato dopo la volata all’ultimo spasimo con la quale, imprendibile Pellegrino che praticamente ha fatto corsa a parte, si è permesso di operare una progressione in cui, con le ultime energie, ha buttato anche l’orgoglio del campione. Così si è messo alle spalle Sergio Rigoni, il fratello Fabio, Fulvio Scola e, negli ultimi metri Dietmar Noeckler, con una spaccata che gli ha assicurato la medaglia d’argento. Fra lui e il vincitore, 13 anni di differenza. Per il neo campione italiano, giovane alfiere delle Fiamme Oro, aostano 22enne, è il primo titolo individuale, a riprova di una forma strepitosa. “Il futuro e il presente dello sci nordico è lui” ha ribadito un emozionato Renato.

Pochi minuti prima, fra le donne, di una volata analoga era stata protagonista Gaia Vuerich che aveva battuto Greta Laurent, Debora Roncari, Melissa Gorra, Elisa Brocard, Marina Piller e Stefania Zanon.

sprint gruppo italiaTre giorni intensi e perfettamente riusciti, sono un incentivo per il rilancio turistico e sportivo di un’intera valle. Questo il senso del bilancio istituzionale sostenuto da Carmelo Ghilardi, ex vice presidente della Fisi e attualmente presidente del Comitato Alpi Centrali, e tracciato dai due primi cittadini di Clusone, Paolo Olini e di Valbondione, Benvenuto Morandi, che hanno sottolineato l’importanza di quella collaborazione bipartisan attuata in questa circostanza. Continuata in modo sinergico, potrebbe aiutare le varie realtà operanti sul territorio ad attivarsi per il raggiungimento di obiettivi promozionali e turistici di ampio respiro. Le premesse ci sono, la strada per realizzarle è stata indicata.

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