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Sci di fondo

Tour de Ski inseguimento: la stangata dei russi si abbatte su Northug. Noeckler è 12°

OBERHOF (GER) –  Seconda tappa del Tour de Ski, con l’inseguimento a tecnica classica su neve bagnata da una leggera pioggia: il test ideale per una prova di forza e di preparazione dei materiali. E i più forti, come prevedibile in condizioni del genere, hanno subito preso in mano la corsa:  Justyna Kowalczyk fra le donne, la squadra russa che ha creato il buco fra gli uomini e posto le premesse della tattica da attuare nei prossimi giorni. La forza del  gruppo per tentare di fiaccare Cologna, che è il più regolare, e spezzare la resistenza di Northug che patisce questo tipo di neve e gli attacchi continui.
Tattica che, stando però alle dichiarazioni del vincitore Vilegzhanin, non sarebbe neppure stata studiata. “Mi sentivo molto forte oggi. Era bello sciare davanti con Legkov e Chernousov, ma non era previsto e non2 tour spaccata abbiamo applicato alcuna tattica. Nell’ultimo giro Legkov stava spingendo forte e io l’ho seguito. Poi ce la siamo giocata in volata: è andata bene a me”.
Piuttosto laconico, invece,  Northug (foto), arrivato terzo: “Non mi piacciono queste condizioni Oggi ho provato a sciare bene sui tratti facili, ma poi  andavo piano sulle salite nella neve profonda. E l’ho pagato”.
2 tour   arrivo northugQuanto ai materiali, che pure non richiedevano particolari miscugli di scioline klister ma semplicemente il dosaggio adeguato, hanno premiato chi ha trovato il giusto compromesso fra scorrimento e tenuta. Ad uscirne maggiormente penalizzata la squadra svedese già in prima battuta con Charlotte Kalla che ha perso subito terreno quando la polacca ha cominciato a tirare il passo in salita, e ha sballato anche un’ora dopo visto che Marcus Hellner, il meglio piazzato, si è perso progressivamente per pista non appena Legkov, Vilegzhanin e Chernousov hanno allungato il passo alternandosi alla testa del gruppo. Sci incollati sulla pista mentre gli altri filavano via.
 Gli italiani?  Problemi di materiali non ne hanno avuto, tanto è vero che Dietmar Noeckler (foto in alto) si è classificato al 12° posto guadagnando 23 posizioni rispetto alla partenza, perdendo solo 36 secondi da Vilegzhanin e Legkov che si sono giocati la tappa in volata e in spaccata. L’ha spuntata il primo per una questione di centimetri. Attaccando a ripetizione sull’ultima salita, i due russi hanno fatto il vuoto, mettendo fra loro una distanza  di sicurezza che li ponesse al riparo dal consueto affondo finale di Northug. Questi, però, al 2 tiour northug gruppomomento di tirar fuori il suo scatto si è trovato con le polveri bagnate, staccato di più di 6 secondi, e in grado solo di portar via il terzo gradino del podio a Cologna.
Da parte sua  il poliziotto altoatesino allenato da Bordiga e Zanetel ha fatto una gran bella corsa inserendosi nel trenino giusto che inseguiva il gruppo dei 7 battistrada, ma ha purtroppo perso l’attimo in cui Bauer ne è uscito in caccia insieme a Turishev. Meritato il plauso  di Silvio Fauner, direttore tecnico del fondo, nel suo primo bilancio del Tour de Ski dopo le due tappe iniziali di Oberhof. “Mi complimento con Noeckler per la progressione che è stato capace di compiere. Questo formato di gara sull’uomo è un po’ la sua specialità, l’ha interpretato al meglio. Le cose sono andate peggio per gli altri: Di Centa non ha trovato il giusto feeling con i materiali nel tratto iniziale, poi è migliorato ma aveva un distacco ormai incolmabile dai migliori. Clara, esattamente come l’anno scorso, è caduto nel corso della seconda discesa rompendo un bastone. Ha viaggiato per oltre un chilometro prima di recuperarne un altro, adesso il suo tour sarà in salita”.
Lapidario il parere che Giorgio Di Centa (foto d’archivio) ha espresso sul suo sito: “Cari amici, è incredibile come lo sport sia altalenante; ieri tutto andava bene, oggi sono molto deluso per questo 30° posto 2 tour di centaracimolato! Complice la neve ed il meteo primaverile, personalmente una scelta poco azzeccata dello sci e della squadra per i materiali utilizzati sotto la soletta ha prodotto sci lenti, ed ha fatto si che i secondi di distacco si moltiplicassero progressivamente. D’altronde quando i materiali non sono a posto la fatica si decuplica; ho cercato di tenere duro, di non perdere contatto con il gruppo dei migliori nella prima parte di gara facendo una fatica micidiale, ho dovuto poi rallentare e limitare per quanto possibile il danno ma senza molto successo. Ora mi trovo in 30.a posizione, secondo italiano dopo Didi Noeckler che ha fatto buona gara, a 2 minuti e 12 secondi dal russo che è in testa alla classifica, Maxim Vylegzhanin. E naturalmente sono muscolarmente a pezzi, distrutto, non so se riuscirò a recuperare per lo sprint di martedi, ma ci proverò. Forse questo Tour, partito bene e oggi precipitato di colpo, è quasi compromesso, valuterò dopo i prossimi appuntamenti cosa fare”.
Come lui, anche gli altri, come si dice in gergo, hanno perso le braghe: il classico, già storicamente indigesto per gli azzurri, diventa ancor più complicato quando trovano neve molle dove,  per spingere e scivolare, si deve saper galleggiare. La classifica, del resto,  parla chiaro: sono affondati un po’ tutti. Pellegrino, arrivato 80° a 5 minuti, se non altro ha una giustificazione: si è conservato per lo sprint a skating di martedì in Val Monastero, in casa di Cologna, dove il Tour fa tappa per la prima volta.
La neve bagnata e cedevole, che ha reso più facili le discese, ha messo invece le ali a Justyna Kovalczyk (foto dell’arrivo),2 tour kowalczyk che lo ammette senza remore:  “Mi piace il classico. Oggi mi sono trovata a mio agio. Il mio skiman ha fatto un ottimo lavoro, avevo sci veloci e il passo era buono. La pista un po’ morbida è ideale per me. Sono soddisfatta della mia classifica. Questa sera ci trasferiamo in Svizzera questa sera e domani farò un allenamento leggero. Lo sprint in pattinato sarà difficile per me; cercherò di non perdere troppo tempo”.
Era data per favorita e lo ha subito confermata. Assente la Bjoergen, deve guardarsi solo da Therese Johaug (foto) che oggi, però, non ha trovato le condizioni migliori. In2 tour johaug arrivo questa neve, con i suoi passetti la biondina norvegese affondava invece che scivolare. Tredicesima dopo il prologo di ieri, si è riportata presto nel gruppo che inseguiva le tre battistrada, ha raggiunto e superato Randall e Kalla quando sono state staccate dalla Kowalczyk, ma non è mai riuscita a riportarsi sulla polacca che, anzi, guadagnava progressivamente terreno anche su di lei. Che, alla fine, si è trovata staccata di oltre 40 secondi, destinati ad aumentare dopo lo sprint in terra elvetica. Con la Kalla ad oltre un minuto e mezzo, resta comunque la sola in grado di contrastarle il successo finale.
Fra le azzurre l’unica in zona punti è Virginia De Martin, 29.a a due minuti e mezzo abbondanti, guadagnando comunque 13 posizioni rispetto alla partenza. Sulla squadra il parere di Fauner è esaustivo: “Virginia De Martin ha rispettato le previsioni della vigilia, Debora Agreiter purtroppo ha pagato questo tipo di neve balorda, priva di consistenza, sulla quale non riesce a fare forza e così si è trovata costretta a limitare i danni”.
Le classifiche

Inseguimento femminile km 9

1. Kowalczyk Justyna 1983 POL 25,01,4 (+15″ bonus; 2. Johaug Therese 1988 NOR +41.4 (+10″ bonus);   3. Kylloenen Anne 1987 FIN +45.0 (+5″ bonus); 4. Herrmann Denise 1988 GER +48.5; 5. Steira Kristin Stoermer 1981 NOR +49.1; 6. Jacobsen Astrid Uhrenholdt 1987 NOR +1.01.9; 7. Niskanen Kerttu 1988 FIN +1.02.4; 8. Saarinen Aino-Kaisa 1979 FIN +1.04.4; 9. Roponen Riitta-Liisa 1978 FIN +1.05.1; 10.Lahteenmaki Krista 1990 FIN +1.12.4; 11. Kalla Charlotte 1987 SWE +1.24.6; 12. Kristoffersen Marthe 1989 NOR +1.27.7; 13. Sarasoja.Lilja Riikka 1982 FIN +1.29.0; 14. Randall Kikkan 1982 USA +1.38.3; 15. Fessel Nicole 1983 GER +1.34.3; 16. Tchekaleva Yulia 1984 RUS +1.35.4; 17. Shevchenko Valentina 1975 UKR +1.42.1; 18. Weng Heidi 1991 NOR +1.55.2; 19. Zeller Katrin 1979 GER +1.56.9; 20. Wiken Emma 1989 SWE +1.57.8; 21. Smutna Katerina 1983 AUT +2.00.7; 22. Haag Anna 1986 SWE +2.03.5; 23. Stephen Elizabeth 1987 USA +2.14.6; 24. Oestberg Ingvild Flugstad 1990 NOR +2.15.9; 25. Brooks Holly 1982 USA +2.19.2; 26. Ivanova Julia 1985 RUS +2.21.9;  27. Medvedeva Polina 1989 RUS +2.28.5; 28. Iksanova Alija 1984 RUS +2.31.9; 29. De Martin Topranin Virginia 1987 ITA +2.32.1; 30. Jean Aurore 1985 FRA +2.32.9; 36. Agreiter Debora 1991 ITA +2.56.9; 44. Cavallar Veronica 1983 ITA +3.39.4; 46. Piller Marina 1984 ITA +3.41.2; 52. Debertolis Ilaria 1989 ITA +3.51.8

Classifica generale dopo la 2. Tappa
1. Kowalczyk 31.59.5; 2. Johaug +46.4; 3. Kylloenen +55.0; 4. Herrmann +1.03.5; 5. Steira +1.04.1; 6. Jacobsen +1.16.9; 7. Niskanen +1.19.4; 8. Saarinen +1.20.1; 9. Roponen +1.20.1; 10. Lahteenmaki +1.27.4; 11. Kalla +1.36.9; 12. Kristoffersen +1.42.7; 13. Sarasoja +1.44.0; 14. Randall +1.48.3; 15. Fessel +1.49.3; 16. Tchekaleva +1.50.4; 17. Shevchenko +1.571; 18. Weng +2.10.2; 19. Zeller +2.11.9; 20. Wiken +2.12.8; 21. Smutna +2.15.7; 22. Haag +2.18.5; 23. Stephen +2.29.6; 24. Oestberg +2.30.9; 25. Brooks +2.34.2; 26. Ivanova +2.36.9; 27. Medvedeva +2.43.5; 28. Iksanova +2.46.9°; 29. De Martin Topranin +2.47.1; 30. Jean +2.47.9; 36. Agreiter +3.11.9; 44. Cavallar +3.54.4; 46. Piller +3.56.2; 52. Debertolis +4.06.8

Classifica inseguimento maschile km 15

1. Vylegzhanin Maxim 1982 RUS 39.47.0 (+15″ bonus); 2.  Legkov Alexander 1983 RUS +0.1 (+10″ bonus; 3. Northug Petter  1986 NOR +6.6 (+5″ bonus); 4. Cologna Dario 1986 SUI  +6.7; 5. Harvey Alex 1988 CAN +7.7; 6. Chernousov Ilia 1986 RUS +20.5; 7. Heikkinen Matti 1983 fIN +29.4; 8. Bauer Lukas  1977 CZE +41.2; 9. Turyshev Sergey 1985 RUS +47.7; 10. Olsson Johan 1980 SWE +59.5; 11. Kuehne Andy   1987 GER +1.02.7; 12. Noeckler Dietmar 1988 ITA +1.03.9; 13.  Filbrich Jens 1979 GR +1.06.7; 14. Poltoranin Alexey 1987 KAZ + 1.24.8;  15. Jaks Martin 1985 CZE +1.25.3; 16. Hellner Marcus  1985 SWE +1.25.4; 17. Japarov Dmitriy 1986 RUS +1.26.8; 18. Perl Curdin 1984 SUI +1.28.6; 19. Babikov Ivan 1980 CAN +1.29.4; 20. Bessmertnykh Alexander 1986 RUS +1.36.6; 21. Larkov Andrey 1989 RUS +1.37.3; 22. Gjerdalen Tord Asle 1983 NOR +1.37.7;  23. Rehemaa Aivar 1982 EST +1.41.1; 24. Halfvarsson Calle 1989 SWE +1.43.9;  25. Semenov Michail 1986 BLR +1.45.2; 26. Angerer Tobias  1977 GER +1.55.0; 27. Kershaw Devon 1982 CAN +1.55.4; 28. Dotzler Hannes 1990 GER +1.55.5; 29. Glavatskikh Konstantin 1985 RUS +1.56.5; 30. Di Centa Giorgio 1972 ITA +1.56.9; 36. Hofer David 1983  ITA +2.26.8; 35. Moriggl Thomas 1981 ITA +2.21.5;  41. Clara Roland 1982 ITA +2.36.3;  44. Checchi Valerio 1980 ITA +2.39.9; 48. Pellegrin Mattia 1989 ITA +2.44.1; 64. Pasini Fabio 1980 ITA +3.26.1; 71. Clementi Fabrizio 1988 ITA +3.50.9; 80. Pellegrino Federico 1990 ITA +5.09.3
Non partiti: Niskanen Iivo 1982 FIN e Teichmann Axel 1979 GER

Classifica generale dopo la 2. Tappa

1. Vilegzhanin 47.45.7; 2. Legkov +5.1; 3. Northug +16.5;  4. Cologna +21.7; 5. Harvey +22.7; 6. Cherniousov +35.5; 7. Heikkinen +44.4; 9. Turishev +1.02.7; 10. Olsson +1,14.5; 11. Kuhene +1.17.7; 12. Noeckler +1.18.9;  13. Filbrich +1.21.7; 14. Poltoranin +1.39.8; 15. Jaks +1.40.3; 16. Hellner +1.40.4; 17. Japarov +1.41.8; 18. Perl +1.43.6; 19. Babikov +1.44.4; 20. Bessmertnykh +1.51.6; 21.Larkov +1.52.3; 22. Gjerdalen +1.52.7; 23. Rehemaa +1.56.2; 24. Haldvarsson +1.58.9; 25. Semenov +2.00.2; 26. Angerer +2.10.0; 27. Kershaw +2.10.4; 28. Dotzler +2.10.5;  29. Glavatskykh +2.11.5;  30. Di Centa +2.11.9; 36. Hofer +2.31.8; 38. Moriggl +2.36.5; 41. Clara +2.51.3; 44. Checchi +2.54.9; 48. Pellegrin +2.59.1; 64. Pasini +3.41.1; 71. Clementi +4.05.9; 80. Pellegrino +5.24.3

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