Home > Notizie

Francesco De Fabiani e Simone Romani le prime realtà del progetto FuturFisi

Il fondo si tasta il polso per interrogarsi sul suo presente e sul suo  futuro, quello a breve termine, ovviamente. Lo fa domani a Lago di Tesero, sulle piste dei Mondiali, con il campionato italiano assoluto della 10 km femminile e della 15 km maschile in tecnica libera che serviranno per definire la squadra per il Tour de Ski e cominciare a pensare  alla nazionale che ci rappresenterà a Fiemme 2013, mentre a Slingia si confronta da oggi il meglio del fondo giovanile (aspiranti e junior). Ragazzi e ragazze di belle speranze che si ritrovano in un trittico che sarebbe dovuto essere FIS e che è iniziato con uno sprint in classico, continua domani con una 5 e una 10 km a skating, per concludersi domenica con le stesse distanze in classico. La tecnica nella quale, da sempre, gli italiani pagano dazio.
Sugli azzurri della squadra maggiore ci si può già fare un’idea dopo le trasferte al Nord e in Canada che hanno messo in luce i “soliti “noti”, e cioè Giorgio Di Centa, Roland Clara e saltuariamente David Hofer e Federico Pellegrino; a loro va aggiunta la novità Mattia Pellegrin (Fiamme Oro), che a S. Caterina si era guadagnato il pass per la mass start e lo skiathlon di Canmore dove si è ben comportato. Sempre in prima linea, tetragono anche ad una giustificabile emozione.
Quanto agli azzurrini (squadre B/Under 23 e juniores) le loro carte le hanno già scoperte nelle gare OPA. LoGoms20124Vincitori hanno fatto solo in parte ma in termini tali da indurre a pensare che qualcosa di buono stia crescendo, tanto a  Goms in Svizzera che a St. Ulrich in Austria. Qui hanno  affrontato atleti di Coppa del Mondo che avevano preferito evitare la trasferta nordamericana per preparare meglio i prossimi e più importanti cimenti. Cologna, Legkov e Goering per citare gli elementi più in vista. Con loro, unitamente a Valerio Checchi che ha vinto la prima gara, si è battuto bene anche Dietmar Noeckler (nella foto i primi 4 vincitori: da sinistra Valerio Checchi, Ilaria Debertolis, Francesca Baudin e Francesco De Fabiani.)
I risultati li abbiamo pubblicati di volta in volta e si possono eventualmente ritrovare nell’archivio della  sezione sci di fondo. Quello che invece vogliamo sottolineare è il modo con il quale si è arrivati a creare una situazione che si presenta con  margini di miglioramento che sembrano confermare che la strada sulla quale ci si è indirizzati è sempre più promettente. E cioè quella del progetto multidisciplinare FuturFisi: voluto dal presidente Roda e sponsorizzato da Teva, funziona e sta cominciando a porre le basi di quel ricambio generazionale tanto atteso.  Per ora coinvolge i ragazzi da 15 a 20 anni; tuttavia non sarebbe affatto male anticipare ancor di più. Prenderli quando sono ancora in età evolutiva.
st ulrich DefabianiIn questo momento il miglior interprete del movimento è Francesco De Fabiani (foto), aostano classe 1993, 183 cm x 70 kg, con  papà albergatore e maestro di sci. Tesserato per l’Esercito, ha totalizzato 7 vittorie consecutive nel giro di tre settimane. Uno che Marco Brocard, suo allenatore nell’ASIVA, aveva cominciato a seguire con un occhio di riguardo fin da quando, aggregato da allievo nella squadra del Comitato, faceva vedere i sorci verdi anche agli juniores dell’ultimo anno e poi vinceva due campionati italiani aspiranti. “Timido e di poche parole, ma forte di testa, più maturo dei suoi coetanei, si scarica in pista ed esalta chi lo segue. Bravo sulla distanza tanto in classico che a skating, si difende bene anche nello sprint” il ritratto che ne fa l’allenatore. Un tipo duttile, insomma, del quale si sentiva la necessità.
de fabiani fauner rigoniQualità che apprezza anche Marco Selle, l’allenatore responsabile di FuturFisi, che lo definisce come “uscito da un catalogo degli anni 20”. Perché è educato, silenzioso, taciturno, professionale, dotato di un buon motore e di una tecnica da perfezionare, con un buon margine di potenziamento anche per quanto riguarda la costruzione fisica
Un tipo tranquillo, insomma, come un anno fa spiegava lo stesso Francesco in un’intervista a Flavio Becchis per skirollisti.org: “Dedico parecchio del mio tempo libero al modellismo dinamico ed alle escursioni in alta montagna, una passione che mi è stata trasmessa, come lo sci di fondo, dal caro nonno Mario scomparso purtroppo da 7 anni.  Carriera sportiva iniziata all’età di tre anni come discesista. In seguito, con l’appoggio del nonno e della famiglia (infatti entrambi i miei genitori erano fondisti e facevano agonismo), dopo il primo risultato positivo conseguito in una garetta di fondo organizzata dalla scuola elementare di Gressoney, ho cambiato disciplina dopo soli 4 anni di discesa.
Già alla prima Gara Regionale, con grande sorpresa di tutti, portai a casa un ottimo secondo posto; fu così che intrapresi la strada dello sci di fondo agonistico. Nella stessa stagione diventai Campione Regionale.
 A livello Italiano il primo risultato di rilievo lo conseguii nel marzo del 2007 ai Campionati Italiani di Asiago-Campolongo, piazzandomi in terza posizione nella 5 Km TL vinta da Maicol Demetz; l’anno successivo mi piazzai 9° a Sappada nella 7,5 Km TC vinta da Mauro Brigadoi. La svolta arrivò nel marzo del 2009 sulle nevi di Pragelato dove  diventai Campione Italiano. L’anno appena passato mi riconfermai campione italiano a Cogne nella gara di inseguimento 10 Km TC: fu una grande soddisfazione poiché riuscii ad impormi pur StUlrich  Podio U18Messendo il “giovane” di categoria. Ma la soddisfazione più grande arrivò a marzo a Campo Carlo Magno, quando François Vierin, Jean Marc Chanoine, Federico Pellegrino ed io vincemmo, laureandoci Campioni d’Italia di staffetta!!!”
Ma c’è un altro segreto nella sua crescita: “Per quanto riguarda l’allenamento, il Comitato Valdostano (ASIVA) permette a noi valdostani di riunirci qualche settimana in estate ed autunno per allenarci insieme. In questi raduni (ma anche a casa) noi pratichiamo la corsa, la camminata in montagna, il preatletismo ed il rafforzamento muscolare con i preparatori atletici e lo skiroll. In particolare quest’ultimo, che però è visto solo come mezzo per allenarsi per le gare di sci di fondo; in effetti io non ho mai partecipato ad una gara di questa disciplina”.
Però, quando l’ha fatto, su una dura salita a Pinzolo, è stata subito sorpresa: battuto, ma solo in volata dopo una lotta spalla a spalla per  più di 7 km, dall’azzurro della nazionale Under 23 Claudio Muller, forestale classe 1992, altra grande speranza del fondo (nella foto di Flavio Becchis la volata sotto gli occhi del DT Fauner e dell’allenatore Rigoni).
E, a ulteriore dimostrazione di ciò che la Valle d’Aosta è in grado di offrire e di come si stia lavorando nella squadra nazionale Under20, vanno sottolineati i risultati di Francesca Baudin. In aggiunta c’è anche il recupero di Greta Laurent  dopo la mononucleosi che al secondo anno da aspirante l’aveva messa praticamente fuori gioco. Ha esordito in Coppa del Mondo con un 7° posto nella qualificazione dello sprint. Fisico e qualità, anche se poi è andata un po’ in bambola nella batteria dei quarti di finale, ma è da capire.  
StUlrich Romani AntoniolIn questa panoramica non può essere dimenticato Simone Romani, di Bormio (foto sopra), figlio d’arte, nato e cresciuto sportivamente nello Sci Club Alta Valtellina che ha sempre dato atleti alla nazionale azzurra.Tre quarti della squadra in un certo momento. Campione italiano aspiranti l’anno scorso a Padola di Comelico,  a St. Ulrich ha vinto, nello sprint, il titolo europeo della categoria Under 18. Con lui sul podio sono andati il ceco Ludek Seller e il romeno Florin Daniel Pricipi (foto sopra).  Argento, nella stessa circostanza, per Erica Antoniol, bellunese cresciuta nella Polisportiva Sovramonte (nella foto  con Romani). Per dirla in breve, giovani virgulti che  crescono e fanno sperare.
Alla base di questa crescita, dunque, c’è FuturFisi, il progetto affiancato e sostenuto anche dalla Preparazione Olimpica del Coni, e che ha come presidente il consigliere federale Dante Berthod, coordinatore Roberto Manzoni e responsabile commerciale e marketing Giovanni Gabrielli. Per quanto futurfisi skirollriguarda lo sci di fondo ne è responsabile Marco Selle,  con uno staff del quale fanno parte Francesco Semenzato, Manuel Tovagliari, Pierluigi Costantin, Raffaele Matli e la fisioterapista Claudia Rocca.
Con questa struttura sono stati coinvolti ogni volta da 60 a 120 atleti complessivi compresa la squadra juniores, con 36 allenatori dei Comitati, per un totale di 1400 giornate di allenamento nei 4 stage estivi, due dei quali (Fiemme e Forni Avoltri) con gli atleti del biathlon e della combinata nordica.  E si è riusciti facendo i salti mortali in quanto nel budget con la stessa cifra ne erano state previste 200 in meno. Finanziamento ben investito, dunque. L’ideale, comunque, sarebbe arrivare a 1800 allargando il discorso a tutto il movimento giovanile.
Si è lavorato tanto bene che, come ha scritto su Facebook Alessio Giancola, l’allenatore del Comitato Abruzzese che ha partecipato a questi raduni, ringraziando i commentatori di Eurosport Silvano Gadin e Fulvio Valbusa “per aver  parlato dei sacrifici fatti dagli atleti e da tutto il Comitato, tre di loro (Giacomo D’Eramo, Antonio Giulio Ruggero e Antonio Belli) sono arrivati in Coppa Europa”.  E, “come direbbe Bubo a stramaniglia, ragazzi facciamo vedere di che pasta sono fatti gli Abruzzesi!!!!”. Con l’aggiunta di un N.B: “grazie al comitato Alto Adige per il supporto che hai dato nostri ragazzi (alla faccia dell’Italia da dividere). Anche questa è una bella pagina di sport.
Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image
Image